La brama del potere di tanti pigmei di Ausonio Puddu

Pur non condividendo l’analisi politica del nostro collaboratore  Ausonio Puddu pubblichiamo il pezzo che ci ha inviato. (A.T.)

Nonostante le esortazioni diel Presidente  Napolitiano, l’algido maestro elementare bifronte di Futuro e Libertà vuole affrettare la caduta del governo.

L’importante è essere protagonisti, politici più o meno casti e intemerati, a nessuno sembra importare il bene comune. A tutti sembra piacere un’Italia come nave senza nocchiero in gran tempesta anzi come bordello. Muoia Sansone e tutti i Filistei. Poi riprenderanno i giochi da prima repubblica ed è per questo motivo che tutti  i componenti dei partitini in sonno  come lupi famelici  si getteranno  sulla legge elettorale. Torneremo, dopo questa abboffata di Berlusconi, su cui ciascuno esercita la propria intelligenza o fa prove da mattatore, ai soliti giochini: un presidente del consiglio all’anno, o magari ogni sei mesi. Ogni partitucolo tirerà le coperte dalla sua parte: tutti sembrano avere in corpo il DNA di Malagodi, Saragat, di Craxi, mentre fini sogna di diventare capo del vapore.

L’uomo e i suoi scagnozzi siculi e d’altro vento, con espressione vispa, con fare scanzonato, ci garantiscono il macumba di Vudduro oih llibbertà, infatti fino ad oggi, questi baldi giovani provenienti dall’ MSI, educati al futuro e alla libertà, si sollazzavano nei prati come violette e non conoscevano nemmeno lontanamente Berlusconi, l’immorale, il bestemmiatore, pur di contare una barzelletta o di rigenerarsi con la gioventù non più littoria, ma repubblicana. Il glorioso Gian Elisabetto, per dirla con dagospia, è omo incorruttibile, lontano dalle triviliatà berlusconiane. Il Diddipiedro e quel Pacciocùn del Bersagni, omini purissimi e castissimi, stavolta, trasformeranno l’Italia in un convento. E’ giusto così, dopo l’efferatezza licenziosa del Berlusca de Milàn!

Ma l’amour per l’Italia bella dove finirà? Ho la sensazione che tra qualche mese la Grecia sarà sempre più vicina, del resto ci si sono messe anche le alluvioni, i napoletani monnezzari, i calabresi in movimento, manca solo un disastroso terremoto e poi finalmente nascerà il Terzo Pollo dei Casini, dei Rutti-elli e perché non di Finisterrae, già Ducetto, trasformatosi in Compagnetto Bandierarossa Latrionferà e fra poco Riducetto!!! Con i quattro grandi bolognesi, per non dire una gatta e tre gatti (la Raffa, il Casini, il Bersa,il Finis,  che hanno affossato Berlusconi grideremo tutti “Evviva l’Itaglia!”

Che cosa costa approvare il Bilancio, riflettere un pò e poi liquidare Berlusconi e ripresentarsi agli elettori. Eliminato Berlusconi, un gatto dalle sette vite, sarebbe tragico per il maestro elementare (come Mussolini) Fini se dovesse vincere ancora Berlusconi, mentre il buon Casini di fronte alla polpa non batterebbe di certo in ritirata.

Alla fin fine tutti questi politici nostrani più che dal bene comune sembrano mossi da una gran voglia di potere.

In questo momento di tragedie pubbliche e private che cosa c’è da comandare? L’umor nero degl’italiani  preferisce seguire i gialli televisivi piuttosto che badare alle  brame idiote dei cavalli rampanti privi di razza !

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