1 Agosto 2016 - Categoria: memoria e storia

La Brigata Sassari di Paolo Antolini

Fanteria – 151° e 152° reggimento, brigata Sassari.
“Sa vida pro sa Patria”

Brigata SassariMovimenti della Brigata Sassari, 151° e 152° reggimento fanteria, sui fronti di guerra.
BIBLIOGRAFIA
Riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-18: vol. IV, Brigate di fanteria Ministero della Guerra, Stato Maggiore del R. Esercito, Ufficio Storico 1926 Roma Provveditorato generale dello Stato
E’ tra le Brigate più decorate della Grande Guerra; come ricompensa per il valore e l’eroismo dei suoi fanti alle Bandiere furono concesse 2 Medaglie d’Oro per ciascun reggimento, ebbe 4 citazioni speciali sui bollettini del Comando Supremo, alle fanfare dei reggimenti il Re, motu proprio, concesse le drappelle Reali (scudo sabaudo e stemma di Sardegna), durante la ritirata sul Piave la Brigata venne citata dal Comandante della retroguardia, Tenente Generale Di Giorgio, all’ammirazione della Nazione e dell’Esercito per l’abnegazione e l’eroico contegno tenuto. Ufficiali e soldati della Brigata furono decorati con 9 Medaglie d’Oro, 286 Medaglie d’Argento, 417 Medaglie di Bronzo. Altri 6 ufficiali ricevettero l’Ordine Militare di Savoia. Le perdite furono in proporzione: 12923 uomini tra morti, feriti e dispersi; poiché una Brigata inquadra circa 6000 soldati, la Sassari fu “ricostituita” due volte e, per farlo, si dovette ricorrere anche al trasferimento dei sardi che militavano in altri reggimenti. Gli austriaci impararono ben presto a temere i fanti dalle mostrine bianche e rosse, che prima di ogni assalto cantavano l’inno di guerra della Brigata (” Dimonios”) sventolando un fazzoletto con eguali colori. I sardi non facevano prigionieri.

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30 Luglio 2016 - Categoria: cultura, memoria e storia, storia

Medaglia d’oro: Bruner Guido

image009Brunner Guido
Sotto Tenente
Ufficiale 152° reggimento fanteria luogo di nascita: Trieste (TS) Data del conferimento: 23- 8- 1916 M.P.S. alla memoria. Motivo del conferimento: Comandante di plotone nella difficile e contrastatissima difesa di Monte Fior, conscio della suprema importanza del momento resistette, impavido, sulla linea del fuoco per dodici ore, dirigendo ed animando col suo entusiasmo il proprio reparto ed altri rimasti senza ufficiali, accorrendo ove maggiore era il pericolo, sempre audace, sereno, instancabile finché, colpito al cuore, cadde gridando “Qui si vince o si muore! Viva l’Italia. Monte Fior, 8 giugno 1916. Nota: da Trieste 152° Reggimento Fanteria (nome di guerra Berti Mario) “Comandante di plotone, nella difficile contrastatissima difesa di Monte Fior, conscio della suprema importanza del momento, resistette, impavido, nella linea del fuoco per dodici ore, dirigendo ed animando col suo entusiasmo il proprio reparto ed altri rimasti senza ufficiali, accorrendo ove maggiore era il pericolo, sempre audace, sereno, instancabile, finchè colpito al cuore, cadde gridando: “qui si vince o si muore! Viva L’Italia”.
Monte Fior

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29 Luglio 2016 - Categoria: memoria e storia, storia

Il CISUI e il Comune di Asiago di Gian Paolo Brizzi

sedi_2007Il Cisui, un centro di ricerca sulla storia delle università, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Città di Asiago, ha voluto inserire nei propri programmi un convegno che intende approfondire i molteplici aspetti in cui le vicende belliche di un secolo fa si intrecciarono con il mondo accademico, con studenti e professori. Circa 80 appuntamenti fra aprile e settembre nell’alto vicentino fra conferenze, convegni, rievocazioni storiche, eventi teatrali, espositivi e musicali dedicati al tema della grande guerra. Dal 2014 la comunicazione pubblica, non solo quella italiana, pare aver scoperto la Grande guerra, suscitando un interesse inatteso. Per comprendere tale fenomeno vanno considerati due fattori. Il primo rinvia alla rilevanza politica e militare di quell’evento, al ruolo che la I guerra mondiale ebbe nel processo di riassestamento degli equilibri di potere in Europa e nel Mondo che tutte le parti in causa battezzarono subito come Grande Guerra, Great War, Grossen Krieg, Grande Guerre. Il secondo fattore riguarda la partecipazione diffusa a quegli eventi che hanno dato luogo ad una folta produzione storiografica che si intreccia e interagisce con la disseminazione di una miriade di frammenti di memoria che ogni famiglia conserva, frutto della pietà domestica suscitata dagli oltre 16 milioni di morti e 20 milioni di feriti o mutilati. Minerva armata è il titolo scelto per questo convegno, giacché la figura mitologica di Minerva presiedeva sia le attività intellettuali sia, all’occorrenza, le guerre per giusta causa. Questa duplicità ben si presta a rappresentare il tema proposto, l’intreccio fra le università e la Grande guerra, una relazione che va inquadrata nella crescente politicizzazione del mondo universitario, assai vivace agli inizi del XX secolo.

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29 Luglio 2016 - Categoria: c'est la vie, vita urbana

“Poco importa al mondo” di Sarah Savioli

images-1Sette del mattino.
La nebbia copre i campi, accarezza i tronchi dei pioppi, i cespugli sulle rive dei fossi.
Ma no, il vecchietto a quaranta in macchina no….devo andare, ma sta a casa a letto, a quest’ora. Ma devi romper l’anima a me che devo andare a lavorare?

Poco importa al mondo che è una vita che al mercato del paese vicino ci vai presto, come quando entravi in fabbrica alle 7, e compravi la verdura presto “che poi restano solo gli scarti, se vai tardi”.
Poco importa al mondo che man mano che va avanti, la vita si riempie di buchi, di assenze. E ognuna è più difficile dell’altra, le ali per affrontare il volo sempre più stanche.
Poco importa al mondo se il tuo amore se n’è andato via, fra le tue braccia e tu sei ancora lì, nella cucina silenziosa e fredda al mattino, a tirar fuori ancora due tazze da appoggiare sul tavolo, due cucchiaini.

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29 Luglio 2016 - Categoria: eventi straordinari, memoria e storia, storia

Monte Zebio: l’intervento di Gian Paolo Brizzi sulla prima medaglia d’oro della Brigata Sassari

Guido_Brunner_(militare)Voglio ricordare la figura di Guido Brunner, prima medaglia d’oro della Brigata Sassari, caduto in combattimento a Selletta Castelgomberto giusto un secolo fa (8 giugno 1916). Brunner era un irredento, uno dei 1041 irredenti triestini rifugiatisi in Italia, poca cosa in apparenza per una città  che contava 240.000 abitanti, ma il valore simbolico del loro sentimento di italianità e l’uso propagandistico che se ne fece serviva a oscurare l’orientamento lealista assai diffuso nella città giuliana; Brunner era un disertore, fuggito con un espediente mentre era destinato a Lubiana per frequentare il corso di allievo ufficiale nell’esercito del Kaiser, una scelta estrema che lo iscriveva già nella lista dei condannati a morte; questa decisione poneva al giovane Brunner più di un caso di coscienza, poiché lo esponeva ad una guerra fratricida, giacché l’intero clan dei Brunner, una delle più ragguardevoli famiglie della città con interessi nei settori dell’industria della finanza e del commercio internazionale, era impegnato anche finanziariamente nel sostegno al governo asburgico e i cugini indossavano la divisa asburgica; inoltre come membro della comunità ebrea ben sapeva che i rabbini del Litorale austriaco erano tutti favorevoli al Kaiser. Per capire l’origine del suo gesto bisogna considerare che la madre Regina Segrè nutriva invece un forte spirito di italianità al pari del fratello Salvatore. I due cognati Rodolfo, padre di Guido, e Salvatore lo zio, rappresentavano emblematicamente le due anime politiche e culturali della città giuliana: Rodolfo apparteneva a quella élite economica che si legittimava nella tradizionale fedeltà all’impero. Salvatore Segré era su posizioni liberal-nazionali e dal precipitare degli eventi si avvicinò sempre più ai nazionalisti. Nei mesi che precedettero la dichiarazione di guerra si trasferì a Roma assumendo la presidenza dell’Associazione degli italiani irredenti che gli consentì di stabilire un rapporto diretto con esponenti del governo e delle forze armate, ruolo che gli giovò dopo il conflitto un seggio nel Senato del Regno e un titolo comitale. La storia del tenente Guido Brunner si inquadra in questa cornice familiare: la trasgressione alla volontà paterna, una piena condivisione con le opzioni estreme dell’irredentismo e il trasparente tentativo della madre e dello zio di mitigare le scelte più rischiose. Nel febbraio del 1915 attraversò clandestinamente il confine e raggiunse Venezia poi Bologna iscrivendosi alla facoltà di Giurisprudenza, qui richiamato dalla presenza del triestino Giacomo Venezian professore di Diritto, leader carismatico degli studenti interventisti, ed ebbe l’opportunità di partecipare all’addestramento paramilitare di un battaglione universitario organizzato dallo stesso Venezian; in rispetto al principio di fornire con una nuova identità uno schermo protettivo a quegli irredenti che chiedessero di arruolarsi da quel momento Brunner fu per tutti Giovanni Berti . All’indomani del 24 maggio, allo scopo di accelerare l’arruolamento, si trasferì a Roma ove poteva contare sull’aiuto dello zio Salvatore Segré, grazie al quale fu subito inquadrato in un reggimento di cavalleggeri destinato in zona di guerra a Palmanova. Brunner non tardò ad accorgersi che la scelta dello zio era stata guidata da un intento protettivo: la cavalleria non era coinvolta nei duri scontri che si succedevano sull’Isonzo e oltrettutto Palmanova si trovava ad una manciata di chilometri da Cavenzano ove i Brunner possedevano una grande tenuta con un’elegante villa del XVII secolo ove la madre di Guido si era trasferita a vivere dopo la partenza del figlio. Fra i fanti che si battevano in quei mesi sull’Isonzo sopraffatti dalla capacità difensiva delle linee nemiche, ricorreva un adagio che per Brunner, ansioso di battersi in prima linea, suonava come una beffa: “l’artiglieria spara, lo stato maggiore fa carriera, la cavalleria fa l’amore, la fanteria muore”.

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28 Luglio 2016 - Categoria: cultura, onomastica, storia, toponomastica

Mauro Maxia: Perfugas e la sua comunità, il 5 agosto verrà presentato il 2° volume nel patio della Madonna degli Angeli.

Mauro Maxia

Mauro Maxia

“E’ appena uscito il secondo volume dell’opera Perfugas e la sua comunità di Mauro Maxia. E’ una ricerca onomastica storico descrittiva sulla evoluzione di Perfugas come insediamento umano e come comunità. L’opera si articola in due volumi di circa 450 pagine ciascuno. Il primo volume, uscito nel 2010, si sofferma sull’articolazione territoriale e sull’insediamento sia urbano sia rurale offrendo, tra l’altro, un repertorio analitico di tutti i cognomi attestati nelle fonti scritte degli ultimi 900 anni.
In questo secondo volume si approfondiscono alcune questioni relative all’azienda di San Giorgio de Ledda, a diversi atti testamentari che vanno dal Seicento all’Ottocento e ad alcuni documenti relativi al territorio e all’alienazione dei terreni ademprivili. Il volume è dotato di due ricche appendici documentarie in cui sono trascritti o regestati circa 230 documenti, quasi tutti inediti, che vanno dal Trecento fino all’Ottocento. Complessivamente sono citati oltre 2.700 antroponimi e più di 1.600 toponimi. I documenti sono quasi equamente divisi tra testi scritti in sardo del 1600-1700 e in spagnolo e italiano del 1700-1800.
Il volume sarà presentato a Perfugas venerdì 5 agosto nella piazza di fronte al Pozzo Sacro con inizio alle ore 19,30.
Per leggere il programma completo basta cliccare il link di Mauro Maxia.

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26 Luglio 2016 - Categoria: cultura

Premio Letterario “Il mondo di Grazia” a cura di Mauro Maxia

Pro loco Nuoro via Trieste,88 08100 Nuoro proloco.nuoro@gmail.com

La Pro loco di Nuoro e il Comitato “Nuoro 2000” comunicano che la scadenza del Premio letterario “Il mondo di Grazia”, di narrativa e poesia in lingua sar- da, dedicato alla scrittrice Grazia Deledda in occasione degli ottanta anni dal- la sua morte e dei novanta anni dal conferimento del Premio Nobel per la let- teratura, è stata rinviata per motivi tecnici al 20 agosto 2016. Presidente della Giuria è il decano dei linguisti sardi prof. Massimo Pittau. La Giuria sarà composta da esperti, studiosi e noti autori di lingua sarda, intellettuali, giornalisti e rappresentanti delle associazioni organizzatrici. Questo il bando: Sezione “Poesia in lingua sarda” Art.1. Possono essere presentate solo poesie a tema, inedite, dedicate alla figura e al mondo della scrittrice Grazia Deledda. Art. 2. Le opere dovranno avere solo un testo in limba, in una sua qualsiasi varietà locale, senza traduzione a fronte. Art. 3. Le poesie potranno essere in rima o a verso libero, per un massimo di 50 versi. Sezione “Narrativa e saggistica in lingua sarda” Art. 4. Possono essere presentate opere di narrativa o saggistica in lingua sarda, in una qualsiasi varietà locale, sulla figura o sul mondo della scrittrice Grazia Deledda. Art. 5. Le opere possono essere costituite da racconti, novelle o saggi dedicati alla figura e al mondo della scrittrice Grazia Deledda. Si richiede un numero di righe non inferiore a 60 (circa 4500 battute). Art. 6. Le opere devono essere inedite, e mai premiate in altri concorsi, e avere solo un testo in lingua sarda, senza traduzione a fronte.
Norme comuni Art. 7. Le opere dovranno essere inviate, con lettera di partecipazione al concorso, in una sola co- pia purché accompagnata da un file digitale in formato PDF su un CD o DVD, alla sede della Pro loco, via Trieste 88, entro il 20 agosto 2016. In mancanza del file digitale sono richieste sette copie dattiloscritte. Il materiale inviato non sarà restituito. Le opere devono essere inviate in maniera anonima, firmate con uno pseudonimo. In un’altra busta chiusa, con lo stesso pseudonimo riportato all’esterno, dovranno essere indicate le ge- neralità dell’autore. Art. 8. Sarà assegnato un primo premio per entrambe le sezioni. Sono anche previste tre menzioni, e tre segnalazioni speciali. La giuria potrà anche assegnare attestati di merito. I concorrenti con la loro partecipazione accettano le norme del bando. La data della premiazione verrà comunicata ai partecipanti. Art. 9. Il giudizio della giuria è insindacabile. Art. 10. Il comitato si riserva di pubblicare le opere in un volume. Prima della pubblicazione saranno effettuate, se necessario, eventuali correzioni ortografiche da parte della giuria di esperti. Per gli autori delle poesie che saranno pubblicate non è previsto alcun compenso.

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25 Luglio 2016 - Categoria: storia

Minerva Armata. Le Università e la Grande Guerra

imagesAd Asiago si svolgerà un convegno organizzato dal Centro Italiano per la Storia dell’Università di Bologna(CISUI). Per leggere il manifesto occorre cliccare su brochure del convegno  sotto indicata.
Minerva armata Le università e la Grande guerra Asiago, 29-31 luglio 2016
Venerdì 29 luglio ore 15.00 – Teatro Millepini Saluti delle autorità e introduzione al convegno Piero Del Negro (Università di Padova),
Prima della guerra: l’esperienza padovana del battaglione di S. Giusto Elisa Signori (Università di Pavia), Perché la guerra? Voci e argomenti della comunità accademica italiana 1914-1919 Jean-Yves Frétigné (Université de Rouen), Professori e studenti francesi di fronte alla Grande guerra Tomás Irish (Swansea University), British Universities and the First World War Loretta De Franceschi (Università di Urbino), Il dibattito sulla Grande guerra ne «L’Università Italiana. Rivista dell’Istruzione Superiore»
Sabato 30 luglio ore 9.30- Teatro Millepini
Stefano Biguzzi (Istituto veronese per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea), Cesare Battisti e la questione universitaria tra irredentismo e interventismo Simona Salustri (Università di Bologna), «La nostra guerra». I docenti universitari e la propaganda per la mobilitazione durante il primo conflitto mondiale
Daniela Novarese (Università di Messina), «L’Europa è sconvolta da una guerra di cui non si è vista mai l’eguale». Gli atenei siciliani di fronte al primo conflitto mondiale
Martina Bečvářová (Czech Technical University in Prague), Prague University as an example of the university in Austro-Hungarian Monarchy
Andrea Romano (Università di Messina), La prolusione accademica ai corsi del 1917 del prof. Ettore Ciccotti, ordinario di Storia antica, nell’Università degli Studi di Messina
Angelo Guerraggio (Università Bocconi), Dibattito e partecipazione tra matematici, fisici e chimici
Sabato 30 luglio ore 15 – Teatro Millepini Paolo Mazzarello (Università di Pavia), Golgi e la Grande guerra
Silvano Montaldo (Università di Torino), «La guerra è un atavismo!». Antropologia criminale e medicina forense alla prova del fuoco
Luigi Pepe (Università di Ferrara), La matematica in Italia: i disastri della guerra Stefano Arieti (Università di Bologna), La Scuola di Medicina di Bologna e la prima guerra mondiale: nuove esperienze in chirurgia ortopedica e maxillo-facciale Stefano Morosini, Andrea Silvestri, Fabrizio Trisoglio (Politecnico di Milano), Gli ingegneri del Politecnico di Milano e la Grande guerra Fabio Martelli (Università di Bologna), La celebrazione degli studenti caduti: esame delle epigrafi presenti negli atenei italiani
Domenica 31 luglio
In mattinata cerimonia presso il cimitero di guerra di Monte Zebio con la partecipazione della fanfara della Brigata Sassari. Interventi di Aldo Accardo (Università di Cagliari) e Gian Paolo Brizzi (Università di Bologna)
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