22 Marzo 2021 - Categoria: memoria e storia

“Il Ciclo Pasquale a Sanluri” di Rosanna Pisanu

“Allora i vostri figli vi chiederanno:
Qual è il significato di quest’usanza?
(Esodo 12,26)”

Se non si conserva il ricordo degli antichi,
non resterà neanche la memoria di coloro che verranno in seguito”.

 “Ci precedono molte memorie”: ripercorrere, con gli anziani, usanze e riti che potrebbero subire, nel corso del tempo, modernizzazioni tali da snaturarne completamente, o in misura rilevante, l’arcaicità, è di fondamentale importanza perché una comunità priva di memoria non può avere un futuro.

Solo nella conoscenza delle nostre radici possiamo ritrovare le ragioni più vere del nostro essere, del nostro credo, delle nostre tradizioni, del nostro carattere. Queste pagine, pertanto, risultato di decine d’interviste a donne e uomini, anziani del nostro paese, si propongono di ripercorrere, sul filo della memoria, immagini, sentimenti e gesti di una delle feste calendariali più significative per noi sanluresi: la Settimana santa e la Pasqua.

Leggi tutto
18 Marzo 2021 - Categoria: archeologia, storia

“Viaggi per l’adilà : le cripte mortuarie della chiesa di San Paolo ad Olbia” di Marco Agostino Amucano

Il prof. Marco Agostino Amucano, noto archeologo di Olbia, su nostra richiesta ci ha offerto gentilmente questo contributo estratto dal libro collettaneo  Viaggi per mare viaggi per l’aldilà , edito ad Olbia, qualche anno fa. Per noi che da tempo andiamo indagando sull’argomento è un importante strumento di conoscenza sulle sepolture in Sardegna e in particolare in Anglona e in Gallura al fine di conoscere le modalità della sepoltura anche a Chiaramonti che fino al 1834 fece parte della diocesi di Tempio-Ampurias. Si tratta di un lavoro davvero interessante e illuminante sulle modalità di seppellimento ad Olbia quando era un paese di qualche migliaio di abitanti. Non ci resta che ringraziarlo (Tedde, Cascioni, Soro).

Amanti della perfetta uguaglianza (i Terranovesi, n. d. a.) non ammettono caste e ceti diversi fra le persone: però non è mezzo secolo tale distinzione era così marcata che la conservano, per voler dei supestiti, anche dopo la morte”.   “Fino al 1835 i morti si seppellivano nella parrocchia di San Paolo; i sacerdoti nelle cripte del presbitero (sic), i Putzu in quelli della cappella della Vergine delle Grazie; gli Usai e De-Sara e Azara in quella di San Giovanni Battista, i De Rosa in quella di Sant’Agostino; i Lupaciolu e gli Spano in quella del Purgatorio; Bardanzellu e i Brandanu in quella del Cristo Resuscitato; i De-Jana e i De-Serra, gli Astechene, i Careddu, i Tamponi e i Farina nella cripta esistente in mezzo alla chiesa.” (F. De Rosa, Tradizioni 30, nota 1).

Leggi tutto
14 Marzo 2021 - Categoria: storia

“I Cappuccini a Sanluri” di Rosanna Pisanu

Tratto da “I Cappuccini a Sanluri” e da “Biblioteca della memoria” di Rosanna Pisanu
I Cappuccini arrivarono a Sanluri nel 1608: alla popolazione mancavano, persino, i beni essenziali; costretti a sopravvivere di un’agricoltura di sussistenza, coltivavano, con mezzi rudimentali e inadeguati, piccole estensioni di terre avute in affitto o a mezzadria. Spesso oberati da debiti e vincoli agrari, che non riuscivano a onorare, o stremati da alluvioni alternate a periodi di siccità, da malattie della vite e dell’allevamento, molti finivano in mano agli usurai, perdendo così ogni avere.

Leggi tutto
12 Marzo 2021 - Categoria: eventi luttuosi, storia

“L’eredità problematica del vice vicario Baingio Cabresu del 30 dicembre 1833 in Chiaramonti” di Angelino Tedde

Il vicario Giovanni Satta detta il testamento nel settembre del 1832, trovandosi infermo, dopo circa 38 anni di cura d’anime in Chiaramonti, del vice vicario non conosciamo l’inizio del ministero, ma conosciamo la data del testamento e quella di morte, dal momento che l’inventario dei suoi beni viene effettuato nel giugno del 1834, quindi dopo la sua morte.

Leggi tutto
7 Marzo 2021 - Categoria: storia

“Il testamento del vicario di Chiaramonti (1795-1833) Giovanni Satta” di Angelino Tedde

Per rendere edotti i miei 5 lettori, compreso quello che mi abbassa la valutazione, cliccando sulla stellina meno generosa, a quanto già detto sugli atti dei primi anni Trenta dell’Ottocento, offro la lettura di due testamenti di notevole interesse perché sono del Vicario Satta (1795-1833) e del vice vicario Cabresu (Falchi).
Per questa puntata presentiamo il testamento del vicario

Il vicario Giovanni Satta fa testamento nel 1832, l’uomo  è talmente malridotto che non riesce a firmarlo. Egli lo detta di notte alla luce di tre candele.

Leggi tutto
7 Marzo 2021 - Categoria: eventi straordinari

“Vivere a 23 settimane”: il miracolo della beatificazione del Cappuccino Fra Nicola da Gesturi di Saverio Gaeta

Valeria nasce nel 1986, classificata come «aborto inevitabile alla fine del quinto mese». Ma non si erano fatti i conti con fra’ Nicola da Gesturi, il santo dei sardi.
A 23 settimane di gravidanza un feto ha le dimensioni di una bambola Barbie e pesa meno di un pallone da pallacanestro. Oggi le apparecchiature presenti nei reparti di neonatologia sono molto sofisticate, ma nel 1986 i macchinari erano meno evoluti e l’Organizzazione mondiale della sanità considerava necessarie almeno 24 settimane di sviluppo gestazionale per poter sperare in una prognosi favorevole.
Leggi tutto
4 Marzo 2021 - Categoria: storia

“La grande peste mediterranea, ‘il Castigo de Dios’ (1652– 1656) a Sanluri”di Rosanna Pisano

Rosanna Pisano, nostra collaboratrice, in quest’articolo tratta della famosa peste manzoniana a Sanluri, ampiamente illustrata per la Sardegna dal compianto storico moderno sardo nulvese di padre e calangianese di madre Francesco Manconi (Sassari, 1941-1914) già ordinario di storia moderna presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Sassari , sepolto con l’amato figlio a Calangianus accanto, ma non nella tomba dei Corda, nobile famiglia di Calangianus a cui apparteneva per parte di madre. La peste ufficialmente infuriò in Sardegna dal 1652 al 1657 benché a Cagliari la fine ufficiale sia stata celebrata nel 1656 con una Messa solenne , ma in Sardegna riferiscono altri storici scomparve del tutto nel 1657. I viceré durante questa epidemia furono  Beltrán Vélez de Guevara, marchese di Campo Real (1651-1652) Pedro Martínez Rubio, arcivescovo di Palermo (1652-1653) Francisco Fernández de Castro Andrade, conte di Lemos (1653-1657) Bernardo Matías de Cervelló (ad interim) (1657) (2ª volta) Francisco de Moura, III marchese di Castel Rodrigo (1657-1661).
Il fattore dirompente, che mise in ginocchio Sanluri e tutta la società sarda, fu l’improvvisa irruzione nell’isola, nel quinquennio 1652/1656, della grande peste mediterranea, conosciuta come “Castigo de Dios”. Il morbo scoppiò nel 1652 in Alghero, importato dall’equipaggio di una nave catalana. Il Padre Cappuccino Giorgio Aleo, nella “Cronaca delle vicende seicentesche della Sardegna” ci descrive i particolari del mortale fenomeno: “L’epidemia fu preseduta nel maggio del 1652 da un’invasione di cavallette, che oscurava il cielo e ricopriva interamente la terra, e che fu accolta come “Ira y castigo de Dios”. […] “Su una popolazione di circa 280.000 persone, gran parte morirono contagiate a causa della mancanza di sincerità e la deficienza da parte dell’autorità regionale sia nella città di Cagliari che nell’isola tutta”.
Leggi tutto
3 Marzo 2021 - Categoria: eventi culturali, recensioni

“Scrittore e maestro. Nuovi studi sul poeta di Santu Lussurgiu (1914 – 1987)”  di Giorgio Galetto

Giovanni Corona

Giovanni Corona (1914-1987) è un poeta ancora poco conosciuto al di fuori della Sardegna. Nato e vissuto nel paese di Santu Lussurgiu, sulle boscose pendice del Montiferru, fu persona schiva e riservata e pubblicò in vita una sola plaquette, cedendo alle insistenze degli amici. Se si esclude quella prima raccolta, Ho sentito la voce del vento, e i pochi componimenti apparsi su alcuni riviste isolane o in volumi collettivi, la maggior parte della sua produzione è stata pubblicata postuma, ad opera di famigliari  e di affezionati estimatori.

Leggi tutto
RSS Sottoscrivi.