Chi non ha versato una lacrima sul ciglio e ancor di più sul cuore quando ha visto l’infernale operare delle fiamme che hanno divorato bestie, pascoli e piante. Ci vorrebbe un botanico del posto per elencare quei profumi che per anni ho respirato nei brevi o lunghi soggiorni della Madonnina dove ero solito condurre la famiglia e pagare il soggiorno a rate con assegni postdatati su cui il caro don Budroni si faceva sonore risate ricordandomi che quella pratica la usava anche lui con i fornitori e con le banche che non facevano che chiamarlo a Sassari per accrescergli il fido e per ammonirlo. Gli avevano suggerito di cedere a qualche società turistica la parte alta dove crescevano le felci, ma lui, manco a parlarne.
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Commenti disabilitati su “Dalla disperazione delle fiamme alla speranza: ovvero l’anima profonda dei Sardi del Montiferru” di Ange de Clermont . Leggi tutto

Angelino Tedde
Come nelle favole belle svanite nel nulla: Il Rifugio La Madonnina, a quanto pare, è stato completamente distrutto dalle fiamme. Mi auguro che si sia salvata la cappella in cemento armato e almeno la Casa del Leccio se non l’intero albergo. Qualora si fossero bruciati anche questi stabili oltre ai boschi e alle macchie pregiate è la fine di un sogno che ai tempi del grande organizzatore culturale e religioso Don Giuseppe Budroni produceva aggregazioni di uomini e di donne, di giovani di tutte le categorie per diffondere cultura umana e religiosa. Che tristezza! Speriamo fino alla fine di questo inferno che ancora qualche cosa si sia salvata. Vogliamo riportare questa seconda parte di due servizi curati a suo tempo e in parte apparsi sulla Nuova Sardegna a firma nostra. [Angelino Tedde]
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Commenti disabilitati su II.”Il Rifugio la Madonnina di Santulussurgiu: c’era una volta” di Angelino Tedde . Leggi tutto
L’arrivo a Ploaghe delle Povere Suore Scolastiche di Gorizia di fondazione tedesca chiamate a dirigere l’asilo di Chiaramonti e arrivate in treno fino a Ploaghe. Il diario della Reverenda, così veniva chiamata la superiora delle suore, mette in luce tutte quelle personalità o gente comune che seppero accogliere le religiose in paese.
“Qui ci attendevano: il Presidente dell’Asilo il molto Rev. Monsignor Canonico Dott. Grixoni nobile Cristoforo con suo cugino l’Avvocato Dott. Giulio Falchi, Presidente dell’Ente Morale, il quale gentilmente prestò la sua auto; poi il Segretario politico Sig. Dott. Costantino Arru, veterinario, con la sua gentil Signora, i quali erano venuti a prenderci con la loro macchina. Il bagaglio fu posto sul carrozzino di Ploaghe e poi col carrettiere Carlo Satta portato all’asilo. Le vetture filavano su una bellissima strada.
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Commenti disabilitati su II. “Suor Giuseppina Marucchi: diario da Chiaramonti” a cura di Cristina Urgias . Leggi tutto
Su Santa Maria Maddalena si può dire che i biblisti colti, archeologi, eruditi oltre ogni limite tanto che a volte non sai se fanno sfoggio di erudizione come il cardinal Ravasi, sommo biblista, vadano a cercare davvero l’autenticità dei racconti biblici. Sommo rispetto per quaesti studiosi, veri e propri geni. In genere conoscono l’aramaico, l’ebraico, il greco classico e quello moderno, il latino classico e quello popolare. Hanno letto libri su libri, visitato come pellegrini erranti i luoghi in cui è passato o non è passato il Redentore. Fatta questa premessa noi preferiamo a tutti i loro discorsi e alle oro cento Marie di Magdala o non di Magdala le visioni della mistica Maria Valtorta ancora sospesa o sub iudice da parte delle vari dicasteri della Chiesa.
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Commenti disabilitati su “Maria di Magdala o Maria Maddalena, festeggiata il 22 luglio dalla Chiesa Cattolica” a cura di Ange de Clermont . Leggi tutto
11 Luglio 2021
- Categoria:
storia

Iniziamo il discorso sull’identità di Donna Lucia Tedde, successivamente sulla data di morte, su quella della sepoltura e sul luogo della stessa sepoltura.
La brillante storica universitaria cagliaritana, Maria Lepori, nel suo magistrale saggio su Faide. Nobili e banditi nella Sardegna sabauda del Settecento (Lepori, 2010) scrive tra l’altro di Donna Lucia :
” Nella corrispondenza dei viceré è indicata con il cognome comune dei Delitala. Nelle sentenze della Reale Udienza [massima magistratura dell’Isola dal secolo XVI] che riguardano lei come imputata o altri individui coinvolti nello stesso episodio viene citata come Tedde Delitala o semplicemente come Tedde (ASC Reale Udienza Miscellanea 3 e 28 aprile 12 e 17 settembre 1733). Abitava a Chiaramonti, ma era originaria di Nulvi e benché Rivarolo, [senza mai averla vista, ma solo per sentito dire o per aver letto le carte vicereali del predecessore Castagnole], nel 1736 le attribuisce 40 anni” Nota 89 p.149.
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Commenti disabilitati su “Donna Lucia Tedde (1695/96-1755): identità, morte, funerali e sepoltura in Chiaramonti” di Angelino Tedde, Andreina Cascioni, Giovanni Soro . Leggi tutto
Sul colle di Bonaria di Cagliari nel 1324, si insediarono i Catalani , che vi fondarono una cittadella fortificata. Nel 1335 la chiesa della cittadella, intitolata alla SS: Trinità e alla Madonna, venne affidata ai frati mercedari. Il loro apostolato fu così efficace da sollecitare molti fedeli a salirvi per la direzione spirituale dei frati ,specialmente a fra Carlo che parlando a un gruppo di fedeli genovesi pronosticò l’arrivo della Vergine dal mare. Il 25 marzo del 1370, una nave, proveniente della Catalogna e diretta verso l’Italia si imbatté in una improvvisa e violenta tempesta. Nell’estremo tentativo di salvare l’equipaggio, il capitano della nave diede ordine di gettare in mare tutto il carico, compresa una pesante e grande cassa, di cui si ignorava il contenuto. Appena questa toccò acqua, la tempesta si placò. La cassa, spinta misteriosamente sulle onde, approdò nella spiaggia di Su Siccu, località sulle sponde cagliaritane del colle di Bonaria,
I frati presero in consegna la cassa, la portarono in convento. Una volta apertala vi trovarono una statua della Madonna col Bambino che collocarono nel loro convento, dando il titolo della Madonna di Bonaria dalla località in cui era stata trovata. Nel secolo XVIII fu costruito un santuario tutto per lei visto il costante richiamo dei fedeli cagliaritani verso ili simulacro. I Pontefici a partire da Pio IX vollero farla incoronare e concedere il titolo di Basilica Min ore al tempio costruito appositamente e vollero anche proclamarla Patrona della Sardegna. Col tempo fu predisposto un inno secondo l’uso dei gosos di origine spagnola, Di questo si parla nello studio recensito qui sotto da Giuseppe Bruno.
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Commenti disabilitati su “La Vergine di Bonaria: inno di Bonaria Celeste Regina” di don Angelo Manca. Recensione a cura di Giuseppe Bruno . Leggi tutto
Due muri maestri semiellittici, due enormi massi come stipiti per la porta e infine tre enormi lastroni sul tetto, Si tratta di materiale del posto, trachite e basalto. Una cosa da bambini che si divertoneo a fare le capanne. Il fatto è che i massi pesano quintali e di certo non sono stati collocati dalle braccia di un solo uomo. La teoria sarebbe che mano mano che si andava costruendo si collocava accanto ai muri perimetrali un grande ammasso di terra e poi col sistema di una grosso tronco, magari con ali, si gira la ruota con qualche supporto che permetteva di prelevare i massi ciclopici e metterli a piacere dove si voleva.
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Commenti disabilitati su “La fortezza prenuragica di Punta Corrales e l’omonimo Nuraghe” di Angelino Tedde . Leggi tutto
Per prendere in giro qualcuno un tempo si diceva:-Quello vede la Madonna.- Io non ho visto la Madonna mai in vita mia, ma da Lei ritengo di avere ricevuto sia pure indegnamente delle grandi grazie per me e per la mia famiglia come tutte le famiglie del mondo sbattuta dai marosi delle ideologie e pratiche di nefasti profeti ché chiamarli anticristi sarebbe dar loro troppa importanza. Nella nostra vita abbiamo vissuto la rilassatezza dei costumi a partire dalla ripresa economica dopo la seconda guerra mondiale.
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Commenti disabilitati su Regina della Pace che manda i suoi messaggi materni da 40 anni (25 giugno 1981-25 giugno 2021) di Angelino Tedde . Leggi tutto