12 Luglio 2015 - Categoria: letteratura sarda

Una poesia in limba dedicata alla chiesa di San Giovanni Battista a cura di Giovanni Soro

Nel breve profilo dedicato a don Dettori, già vicario di Chiaramonti, abbiamo inserito le poesie che man man mano vengono rintracciate. Questa è stata rintracciata dall’intellettuale e poeta chiaramontese Giovanni Soro che gentilmente ce l’ha inviata. (A. T.)

SA CHEEJA DE SANTU GIUANNE A S’AMMINISTRAZIONECOMUNALE DE GAVINU ISCANU
E SOS ZARAMONTESOS VICINOS E LONTANOS, CUN RICONNOSCHENTE AFFETTU,
PEDENDE ANCORA AGGIUDU
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E DE NOU ISTELLA SO TORRADA
Dughentos annos como, so naschìda,
nidu de fide in campagnola trama,
pro tenner de Giuanne sa fiama
in dogni coro azzesa e custodida.
Dae sa cheja manna sas campanas
de gosu si ‘estìan o piantu:
fin murmuttos de coro in incantu,
fin pregarìas d’animas lontanas.
Belosa non nde fio, ca,inoghe,
che de sa Palestina in su desertu,
palpitaio cun su coro abbertu;
su silenziu’e Guanne mi fît boghe!
Ma, in sa die Sua disizada,
m’azzendìo de lughe.Infiorados
caddos e boes fin…e sos brocados
benìan…: canta zente indeosada!
M’ispijaìo in sos ojos lughìdos
asciuttaìo lagrimas de coro;
iscultaìo cantigos insoro:
bi fin penas,disizos impremidos.
In àndias a Giuanne leaìan,
pro beneigher domos e laores,
amas, pasturas, gosos e dolores,
e cun amore mi l’intregaìan.
Gai dughentos annos…! A corona,
ch’han fraigadu tantas domos bellas:
parìo sa Reina ‘e sas istellas,
de coros e de animas padrona.
Poi su tempus,(fît, forsi . destinu?)
m’hat piena d’intaccos e feridas.
Cun sas pedras,istorias remunidas
ruìan corruttende su terrinu.
Istudadu si fît s’antigu amore?
de Giuanne fît perdidu s’ammentu?
Possibile no fît! Su Firmamentu
ricamaiat dies de lugore…

Manos de fadas m’han dadu carignos,
e de NOU ISTELLA SO TORRADA,
ma pius bellla, lughente, ammirada,
e irricchida de nobiles pignos.
Hapa esser felize che isposa,
daghi rezzo s’Isposu tottu nou.
Penso a sa festa,a su cuntentu Sou,
pro custa zente,’ona e generosa.
A “grassias!”de Giuanne uno sas mias,
ca m’hazis fattu cust’impreu santu
e mi donades un’Isposu a bantu…:
gosedas, tottu, eternas biadìas!!!

Zaramonte frearzu 1983 Don Giommaria Dettori

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6 Luglio 2015 - Categoria: politologia

Jeffrey Sachs: la mia soluzione per la Grecia

(Epa)
La crisi greca è una tragedia per il Paese e un pericolo per l’economia mondiale. La Germania chiede che la Grecia onori l’intero debito, anche se la Grecia è chiaramente in bancarotta e l’Fmi ha fatto presente la necessità di un alleggerimento. Lo scontro tra realtà (l’insolvenza della Grecia) e politica (le richieste della Germania) si profilava come un disastro annunciato. E difatti così è stato con il crollo drammatico del sistema bancario greco, questa settimana.

Ma c’è un modo per uscire da questo impasse: il debito greco andrebbe ridotto drasticamente e la Grecia dovrebbe rimanere nell’eurozona.
Nei negoziati con i suoi creditori, a primavera, la Grecia lo aveva ammesso, insistendo per una riduzione del debito. La Germania si è rifiutata. Anche se gli Usa e ufficiosamente l’Fmi si erano schierati dalla parte della Grecia, ha prevalso la Germania, come avviene sempre con i creditori.

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2 Luglio 2015 - Categoria: politologia

La mossa del cavallo e lo scoglio del taglio del debito pubblico greco Gianpaolo Rossini –

images-1Tsipras ha obbligato i suoi interlocutori ad interrompere il negoziato indicendo un referendum sulle proposte di UE-BCE-FMI. Una mossa avventata e molto rischiosa che rischia di fare molto male alla Grecia e a gran parte dell’Europa. E’ una mossa del cavallo che scompiglia il gioco dell’avversario ma che rischia di esporre in maniera irreversibile chi la mette in atto. Ma perché Tsipras ha sbattuto la porta alla troika? Le lunghe trattative tra le parti si fermano su diversi punti ma il vero scoglio è la ristrutturazione del debito pubblico greco. Tsipras la chiede da tempo. Ma appare una richiesta irricevibile per gran parte dei partners euro, specie quelli Est Europa che hanno sopportato sacrifici notevoli per entrare nell’euro e che hanno visto i sorci verdi quando Tsipras ha preso a cinguettare con Putin. Il taglio del debito appare essenziale alla maggioranza dei greci. Un debito pubblico pari al 180% del Pil e con tassi nominali che mediamente sono intorno al 10% effettivamente non è sostenibile.

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22 Giugno 2015 - Categoria: letteratura sarda

“Presentato a Erula un libro di Mauro Maxia” di Giuseppe Pulina

erula-1L’estate culturale erulese ha avuto inizio con la presentazione del volume di Mauro Maxia sulla fonetica storica del gallurese, del sassarese e delle altre varietà sarde di origine corsa. All’incontro, organizzato dall’Associazione ArtErula, era presente un pubblico numeroso. La serata è stata aperta dai saluti del sindaco Antonello Pileri e dalla introduzione di Alessandro Piga. Nel suo intervento il professore Massimo Pittau, che con i suoi 95 anni è il decano dei linguisti sardi, ha evidenziato il fondamentale contributo dato da Maxia alla conoscenza della linguistica della Sardegna settentrionale, di cui è lo specialista di riferimento. L’autore ha spiegato le origini della parlata di Erula (toponimo che Pittau ha rapportato all’edera) e del gallurese. Proprio vicino a Erula si trova la più antica documentazione della lingua corsa in Sardegna, un’epigrafe incisa nel ’400 all’esterno della chiesa di Santa Vittoria del Sassu. Prima degli studi di Maxia, il tedesco Max Leopold Wagner (considerato il maestro della linguistica sarda) sosteneva che il gallurese si fosse formato tra la fine del Seicento e il Settecento. Ora, grazie a Maxia, si ha la certezza che il gallurese era parlato in Anglona già tre secoli prima.

 

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14 Giugno 2015 - Categoria: cahiers de doléances

L’esasperazione dei migranti, il suicidio di quattro fratellini, la difficoltà di risolvere i problemi di Ange de Clermont

images-7Sotto i nostri occhi è ormai tutti i giorni l’ondata di arrivi di migranti non solo dall’Africa, episodi allucinanti di criminalità e, infine, l’inaccettabile suicidio di quattro fratellini abbandonati da genitori qualificabili come deficienti, di fronte agl’ignorati o assenti servizi sociali dei comuni e della stessa rete territoriale.

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9 Giugno 2015 - Categoria: letteratura sarda

Presentazione ad Erula del saggio sulla fonetica sardo-corsa del prof. Mauro Maxia

Venerdì 12 a Erula si terrà una presentazione del volume Fonetica storica del gallurese e delle altre varietà sardocorse.
In allegato potete trovare la locandina della manifestazione che vale anche come invito.

http://maxia-mail.doomby.com/

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8 Giugno 2015 - Categoria: letteratura sarda

Conclusione del discorso sugli esposti in Sardegna tra settecento e novecento di Cristina Sotgia

 

imagesA completamento dello studio sui fanciulli abbandonati nella città di Sassari e nel suo Circondario , dall’unità d’Italia alla Grande Guerra, riassumiamo per grandi linee i tratti caratteristici del fenomeno dell’infanzia abbandonata.

E’ opportuno innanzitutto evidenziare le analogie e le differenze apprezzabili fra la nostra regione e il resto d’Italia e d’Europa.

Il fenomeno degli abbandoni, dal punto di vista quantitativo, è rappresentato da una linea parabolica. Nella prima fase, tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento, gli esposti aumentano vistosamente fino a raggiungere livelli record[i].

Nella seconda fase, dalla fine dell’Ottocento all’inizio del Novecento, si verifica, invece, un regresso costante e significativo del numero degli abbandoni[ii].

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26 Maggio 2015 - Categoria: memoria e storia

“Giovanni Matteo Tedde ( Chiaramonti 1875-1927) Michele Piras (Nulvi,1886-Chiaramonti 1976): i nonni e la Grande Guerra” di Angelino Tedde

Michele Piras (1886-1976)

Michele Piras
(1886-1976)

L’Italia, seppure in ritardo, il 24 maggio 1915 entrò in guerra, anzi in quella che viene definita la Grande Guerra dagli storici, che ricordiamolo, sono dei ricostruttori degli eventi tenendo conto del tempo, dello spazio e della loro ideologia. Ogni storico se, pur tenendo conto dello spazio e del tempo, gli eventi se li ricostruisce e se li balla a modo suo; è da ingenui credere all’obiettività delle ricostruzioni. C’è chi tiene conto della passione patriottica dei partecipanti, ma c’è anche chi fa un’analisi spietata parlando di borghesia europea che vuole eliminare ciò che la rivoluzione francese non ha eliminato. Tutti gli storici, col senno di poi, possono fare le osservazioni, segnalare gli errori dei belligeranti e dei governanti. Insomma, se ci sono soldi, a babbo morto, si pagano i debiti e se no pazienza. Quod scripsi, scripsi: 

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