15 Giugno 2020 - Categoria: cristianesimo, memoria e storia

Padre Paolo Gilbertini OSB, abate e vescovo, di Mons. Pietro Meloni vescovo emerito di Nuoro

E’ tornato al “monastero del cielo” il Padre Paolo Gibertini, grande artefice del ritorno dei monaci benedettini in Sardegna e fondatore dell’abbazia di San Pietro di Sorres. Era veramente “un uomo di Dio”.

       Gi0vanni Gibertini era nato in Emilia a Ciano d’Enza (Canossa) il 4 maggio 1922 in una famiglia sinceramente cristiana. All’età di 13 anni bussò alla porta del glorioso monastero benedettino di “San Giovanni Evangelista” di Parma, dove affidò la sua vita al Signore seguendo l’itinerario della formazione monastica, nei faticosi anni della seconda guerra mondiale, sotto la sapiente guida del padre abate e dei maestri monaci, che lo accompagnarono alla sua professione solenne nel 1939. E fu ordinato sacerdote nella chiesa della Badia di Torrechiara, insieme al fratello monaco Padre Stanislao, dal vescovo Mons. Evasio Colli il 12 agosto 1945.

Leggi tutto
12 Giugno 2020 - Categoria: memoria e storia

Donna Lucia Tedde e la Parrocchiale di Chiaramonti di Angelino Tedde

Qualcuno dirà perché da mesi ci occupiamo di Donna Lucia Tedde?
Risposta: non si capirebbe il primo Settecento chiaramontese tacendo di lei né si capirebbe perché coi suoi soldi si è costruita la Parrocchia di San Matteo a valle né il suo palazzo sopra quello dei Pes,né questa lapide scritta in latino, ma fatta tradurre dal mio compagno di seminario, latinista-archivista e fondatore dell’Archivio Storico Diocesano Canonico, prof. mons. Zichi Giancarlo.
.
Leggi tutto
6 Giugno 2020 - Categoria: memoria e storia, storia

La ventiduenne Donna Lucia Tedde si difende davanti al capitolo di Ampurias di Andreina Cascioni

Donna Lucia Tedde aveva in affitto in Chiaramonti dei terreni del Capitolo di Ampurias [diocesi di Castelsardo] e venne convocata dai canonici per giustificare il motivo del mancato pagamento e  a provvedervi senza troppo esitare. L’amazzone chiaramontese si presentè e prima ascoltò le rimostranze dei canonici lamentosi per il mancato introito e poi con un colpo di scena li bruc1ò tutti.

Leggi tutto
31 Maggio 2020 - Categoria: narrativa

Otto Marzo. Festa internazionale della donna. “La figlia dei fiori” di Mario Nieddu

Erano passati quasi vent’anni dall’ultima volta in cui avevo visto Giulia, e mi ci volle un po’ per riconoscerla e ricordare il suo nome e i bei tempi, alla fine degli anni ’60.

In quel periodo ero più che mai grato a Dio di avermi creato maschio,  eppure invidiavo quella ragazza libera da tutte quelle convenzioni ottocentesche che invece ancora mi tenevano prigioniero. Lei aveva totale consapevolezza del diritto alla libertà del suo pensiero e del suo agire. Aveva poggiato saldamente i piedi sul proprio tempo, quell’epoca  che presentava come convenzioni la famiglia, il matrimonio, lo studio, che proclamava tabù la verginità, il sesso,  che affermava la stupidità di credenze come l’anima e l’inferno, che condannava come paternalismi l’autorità, i comandamenti e le leggi, che tacciava di oscurantismo chi non si allineava… Per coerenza, era libera di gestire sé stessa e il proprio corpo. Non si preoccupava minimamente del giudizio altrui sul suo mondo, le sue frequentazioni o sulla sua persona. Era veramente libera ed io la invidiavo, ma non avevo le forze di imitarla.

Leggi tutto
30 Maggio 2020 - Categoria: narrativa

Un saggio narrativo degli alunni della IF. Linguistico Marconi -Lussu di San Gavino M.R. a cura di Ange de Clermont

IF del Liceo Linguistico  Marconi Lussu San Gavino Monreale, Cinque Fiabe per caso e un racconto per nulla ai tempi del Covid-19, Centro Studi Sea, Villacidro,2020 pp. 56.

Si sa che i ragazzi per innamorarsi di qualsiasi attività debbano essere adeguatamente stimolati dai loro professori. Martino Contu, Giuliana Curreli, Laura Usai Docenti di Diritto, Italiano,Geografia e Storia è quel che hanno fatto per far risaltare le loro discipline in queste “Cinque fiabe per caso e un racconto per nulla”del
Liceo Linguistico Marconi-Lussu della cittadina di San Gavino Monreale, in provincia di Cagliari.
Scrivo no nella prefazioni i tre docenti:

Sicuramente non «per caso» e non «per nulla», parafrasando il titolo del libro, gli alunni della 1 F, indirizzo Linguistico, dell’Istituto “Marconi-Lussu” di San Gavino, hanno scritto cinque fiabe, più un racconto storico ambientato nel mondo greco-sardo- cartaginese-etrusco-romano del VI-V secolo a.C. Stimolati, incoraggiati e coordinati dai propri docenti, gli allievi, adolescenti di 14-15 anni, hanno lavorato nell’arco di un tempo, quantificato in mesi, che può essere suddiviso in due distinte fasi: precovid-19, ovvero quando la didattica si svolgeva in classe, e durante il covid-19, ossia quando la didattica a distanza sostituisce quella in presenza.

Leggi tutto
22 Maggio 2020 - Categoria: memoria e storia

“Una storia romantica d’altri tempi della illustre famiglia sarda Crispo Manunta” di Alfredo Crispo

Alberto e Giovannina

Nina Crispo è stata l’unica nonna che ho avuto il piacere di conoscere; infatti se è vero che i nonni materni alla mia nascita erano deceduti da tempo e Nonno Alfredo si è goduto il nipotino col suo nome per solamente 359 giorni, Nonna Nina in ben 25 anni ha avuto tutto il tempo per darmi insegnamenti, valori, trasmettermi tutto ciò che poteva del mio omonimo predecessore, del quale criticava solo una carriera politica intensa che lo aveva visto per ben 4 volte Sindaco di Modugno.

Nina aveva ricevuto in dono dai suoi figli gemelli Alberto e Giovanna tre più tre nipoti, cinque dei quali più studiosi di me, più ordinati di me, meno nottambuli di me, e Lei sottolineava spesso questi particolari al punto che era convinta (erroneamente) che non mi sarei mai laureato.

Una cosa è certa però, le storie della famiglia Crispo o perlomeno tutte le storie, le raccontò solamente a me.

Leggi tutto
16 Maggio 2020 - Categoria: cristianesimo

“Amare nella libertà” di Padre Timothy Radcliffe

Come si concilia il fondamentalismo con la fede cristiana? E’ possibile vivere da credenti e abbracciare il populismo? Che rapporto può esistere tra sovranismo e cristianesimo? Sono questi alcuni dei temi che padre Timothy Radcliffe, teologo e biblista inglese, docente a Oxford, uno degli autori di spiritualità più conosciuti al mondo, toccherà nella sua conferenza in programma a Verona lunedì 13 maggio (Cinema Teatro Aurora, Borgo Venezia, via Fracastoreo 17), su iniziativa di Editrice Missionaria Italiana, Azione cattolica diocesana e Acli Verona. Titolo del suo intervento, Indentitari o plurali? Credere al tempo del sovranism

Nel cristianesimo si parla molto di amore, ma a volte sembra che questo amore sia un po’ astratto, avulso dalla realtà. Eppure è necessario amare con quello che siamo, con la nostra sessualità, i desideri, le forti emozioni, con il bisogno che abbiamo di toccare e di stare vicini agli altri.

Noi crediamo che Dio ha creato questi corpi, e ha detto che erano cosa molto buona; Dio si è fatto corpo tra di noi, essere umano come noi; Gesù ci ha donato il sacramento del suo corpo e ha promesso di resuscitare i nostri corpi. E dunque noi dovremmo sentirci a casa nostra nella nostra natura corporea, con le sue passioni, e a nostro agio nel parlare di affettività.

Leggi tutto
15 Maggio 2020 - Categoria: cultura, letteratura sarda, memoria e storia

Quando la letteratura diventa oggetto del desiderio. A cura di Giovanna Elies e Pier Bruno Cosso.

Salvator Ruju, poeta scrittore, critico.

I nostri confini, cullati dal mare, rinserrano un universo che è solo nostro, finito e al contempo infinito, per quanto spazia, scruta e vede. Nel microcosmo della letterarietà, le nostre “prendas”, una per una costituiscono quel tessuto originale e mai uguale di segni, sogni e di gloria, naturali e giusti quando il lontano orizzonte traccia un cerchio magico …di nulla.
Il mare chiude e stringe i nostri fianchi, dall’alba al tramonto, in una sequenza irripetibile, dolce e amara, di giorni, anni e secoli. Poi, nelle sequenze individuali, il salto oltre i confini è quasi d’obbligo, per capire ed affermare le ragioni delle proprie emozioni, tendenze e valori, nei sentieri letterari che non hanno confini, né muri, compresi quelli che si snodano tra rocce orchitiche, tra massi di calcare grossolano bianco e campi di cicoria e malva, come i nostri.
Così l’avventura del poeta si tinge di sardo anche a Roma e probabilmente si rafforza nella cordialità con la Deledda.

Leggi tutto
RSS Sottoscrivi.