Domani, sabato 9 maggio 2020, noi Missionari di san Vincenzo e Figlie della Carità di san Vincenzo celebreremo la solennità di santa Luisa de Marillac: il cuore femminile di san Vincenzo. (12 agosto 1591 – 15 marzo 1660).
Santa Luisa non è molto conosciuta. Infatti, sono molte coloro che portano il suo nome a festeggiare il proprio onomastico il 21 giugno, memoria di san Luigi Gonzaga.
Santa Luisa fu, in un certo senso, offuscata dalla grande figura del santo della carità: Vincenzo de Paoli. Fu l’effetto del maschilismo che predominò per alcuni secoli procurando danni.
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Commenti disabilitati su Santa Luisa de Marillac di Giorgio Bontempi c.m. . Leggi tutto
Premesso che trovo la cronaca internazionale dei principali quotidiani negli ultimi due mesi di una pochezza e di una omogeneità (per usare un eufemismo) davvero sorprendente, segno evidente che lavorano da casa su fonti secondarie e su agenzie, mi sembra si possa dire che tutti gli Stati stanno affrontando due questioni politiche di fondo nella gestione della progressiva uscita dalla fase di emergenza di contrasto alla diffusione della pandemia.
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E’stata certamente una delle donne più belle di questo paese. E’ morta, purtroppo, ad appena 74 anni ed era nata il 5 maggio 1920 da Sebastiano Mannu, figlio di Antonio e di Vincenza Soddu e da Domitilla Ruiu, figlia di Giommaria Ruiu e di Giovanna Maria Mura. Oggi avrebbe festeggiato i cento anni. Era coetanea, tra le altre persone, anche di Mons. Giovanni Maria Dettori e di Mario Casula il professore universitario filosofo docente a Macerata,vissuto in Germania ed ivi morto ad un pelo dai cento anni, appena tre anni fa. Di lei, moglie di Matteo Satta, avremo modo di parlare e di tracciare un profilo biografico come ho fatto per suo marito. Per oggi, al posto dei mancati auguri, preghiere di suffragio e indelebili ricordi nel cuore dei figli e di tutte quelle persone che le hanno voluto bene.
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5 Maggio 2020
- Categoria:
storia
Il Coronavirus ha impedito a molti “l’ingaglioffamento” a S’Istradone dove da una parte , quella circolare, tiene banco il Tribunale della Pubblica Charra, Sezione Civile, mentre dall’altra parte siede un più ristretto Tribunale della Pubblica Charra, Sezione Penale. Allora i nostri compaesani si son dati alla ricerca storica, chi in ritiro nei suoi poderi, chi, invece, nelle sue pubbliche spelonche scrivendo incredibili monografie su Chiaramonti e i nostri personaggi. I Pensionati, invece, quelli aristocratici, continuano a fare storia popolare, orecchiando, leggiucchiando e frugando virtualmente negli archivi alla ricerca della nobile storia dei nostri antenati della Sardegna Sabauda del primo Settecento. Passando nei pressi del Cimitero, un “bulione”prima e un “tribizone” poi ha fatto volare tre “pabiros” che raccolti, e forse perduti da un’anima purgante, passando dal Purgatorio in Paradiso, ha voluto lasciar segni della sua memoria. Eccoli, trascritti, alla lettera, vi mostriamo i tre foglietti per offrirvi pane per le prossime chiacchiere nei citati Tribunali della Pubblica Charra!
(I tre raccoglitori Tedde, Cascioni, Soro)
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Commenti disabilitati su Donna Lucia Tedde e i suffragi per la sua anima a cura di Angelino Tedde, Andreina Cascioni, Giovanni Soro . Leggi tutto
Le riflessioni di “pancia” come si usa dire oggi. Da credente con reminiscenze bibliche penso alla distruzione di Sodoma e di Gomorra con zolfo e fuoco per la loro corruzione e perversione.
Penso alle due punizioni contro Davide per l’adulterio e omicidio nell’affare Betsabea e nell’insuperbirsi ordinando il censimento del suo esercito: per il primo peccato la tremenda ribellione di Assalonne che abusò delle sue mogli e concubine e la sua fuga sui monti; per il secondo peccato: tre giorni di peste con settantamila morti.
Potrei citare altri episodi e potrei essere giudicato un credente feroce che non ha capito la misericordia del Signore che vuole la conversione del peccatore e non che muoia miseramente. Che il nostro mondo sia ingiusto e corrotto non vi sono dubbi; che sia superbo non ne parliamo.
Ma sarebbe ingiusto attribuire al Signore un male come quello presente causato, secondo molti, o dal cibarsi di pipistrelli e di scarafaggi oppure, e sarebbe davvero riprovevole, da sperimentazioni pericolose tra i vari coronavirus in laboratori di sperimentazione malsicuri di Wuann. Insomma, chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Un credente prega perché passi questa pandemia ricordando il consiglio evangelico “Chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto!”
Un non credente vorrà portare sul banco degl’imputati i ricercatori colpevoli e mandarli in galera, se così fosse statene certi, i cinesi l’avranno già fatto. Se poi si trattasse di promiscuità animalesca, anche su queste costumanze, i cinesi, gli untori della situazione, prenderanno provvedimenti.
Una cosa è certa, comunque, che l’uomo che è stato sulla luna, che si appresta tra qualche anno a piazzare una stazione lunare, per prendere lo slancio verso Marte, si è perso mettendo in novantena miliardi di persone, bruciando i miliardi del mancato lavoro. Uno pro puncto caruit Martinus Asello. Per un punto Martin perse la cappa. Questo ritiro forzato avrà giovata ai popoli e ai suoi governanti? Non è detto perché ancora per sbaglio non è stata sganciata una bomba nucleare. Li sarebbe ancor peggio perché morire come topi inceneriti non sarebbe simpatico. Non ci sarebbero spese manco per i funerali.
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Commenti disabilitati su Riflessioni sulla presente peste chiamata Covid-19 di Angelino Tedde . Leggi tutto
Vola nell’aria
la stilla
di una peste invisibile
che ci toglie il respiro
e mette in croce
tutta l’umanità.
Non abbiamo la forza
si salire alla vetta del Calvario
e ci sentiamo spossati
da questa lotta senza fine.
Non rifiutiamo la croce
ma il nostro cuore spezzato
grida insieme al tuo Figlio:
“Dio mio, perché ci hai abbandonato?”
“Padre, se è possibile
allontana da noi questo calice !”
Nella triste solitudine
inondata di lacrime
senza una carezza d’amore
una moltitudine di fratelli
ha assaporato la morte
nella strage degli innocenti.
La paura ci ha tolto il coraggio
ma nei nostri cuori
è accesa la speranza…
Signore, salvaci !
Madre del cielo, scendi !
Accogli la sete di vita
dei nostri giovani figli
e dona a tutti la forza
per mantenere la promessa
di una vita nuova
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Commenti disabilitati su “LIBERA NOS DOMINE” di Mons. Pietro Meloni Vescovo emerito di Nuoro . Leggi tutto
Gesuino Scano, Muros. Cento anni di Storia, Nuova Stampacolor, Muros 2019 pp. 160 €.15
L’autore di questo saggio di storia locale completa con quest’ultima fatica la storia del suo paese a due passi da Sassari. Paese straordinario se si considera la sua antichità e lo scioccante passaggio da un piccolo centro abitato oscillante tra le quattrocento/cinquecento anime a quasi mille nel contesto dello sviluppo economico e sociale della Sardegna. Pilota di questo passaggio è stato propizio l’autore della sua storia, per cinque lustri sindaco democratico dal dopoguerra fino al duemila e sindaco riformato dalla brutta legge Bassanini del 2000 che, in pratica, ha dato tutto il potere possibile ai capufficio lasciando agli amministratori la programmazione e l’orientamento che sembra voler dir molto, ma che di fatto dice ben poco.
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Michele Amicucci * – 08.04.2020
Le recenti dichiarazioni di Mario Draghi sullo stato di emergenza attuale e futuro si soffermano sulle parole “solidarietà”, “protezione delle persone” spostandone forse l’orizzonte dopo un lungo decennio di crisi congiunte. La possibilità degli Stati europei di ricorrere ad emissioni del proprio debito pubblico (per un periodo probabilmente più indefinito rispetto ai tempi di una ricostruzione post-bellica) imporrebbe naturalmente un salto di mentalità. O forse un passo indietro: alla ricerca di un modello perduto ma pur sempre “storicamente” europeo, quale quello fondato sul compromesso sociale e l’intervento pubblico. Ben si sa come, sia nella teoria che nella prassi politica, il dibattito su ruolo e copertura della protezione sociale negli ultimi decenni è stato gradualmente abbandonato a favore di quello sul debito pubblico. In Europa la politica, intesa come spazio decisionale pubblico, ha parallelamente lasciato il passo alle “politiche”, intese come direttive economiche ed adeguamenti finanziari su scala internazionale. Attualmente, come il corollario silenzioso alle parole dell’ex Presidente della BCE suggerisce, sembra necessario traslare una dimensione pubblica e democratica, a presidio di diritti e giustizia sociale, sul piano sovranazionale. Il rinnovato interesse nella politica, specialmente in relazione all’ambito europeo, porta con sé l’esigenza di un approfondimento in tempi di pandemia. La domanda che emerge è: che tipo di politica, con quale democrazia, muoverà il mondo in generale e l’Europa in particolare a emergenza finita? Se si assume che il campo operativo per eccellenza di una politica democratica è il crinale tra i diritti essenziali dei suoi cittadini ed uno stato di crisi, l’attualità si pone come un periodo di potenziale transizione storica.
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Commenti disabilitati su “Emergenza COVID-19 e trasformazioni della politica” di Michele Amicucci di ” Mentepolitica” . Leggi tutto