“I cognomi della madre ai figli: litigi e inconvenienti. Storia già vissuta in Sardegna per quattro secoli” di Angelino Tedde
Non conclusi la mia laurea in Giurisprudenza, preferii cambiare e laurearmi in Lettere Moderne, ma tra gli esami dati nei primi due anni, sostenni Diritto Civile col compianto prof. Salvatore Piras di Osilo.Una delle prime nozioni che appresi fu la frase scritta in latino: Mater semper certa est, pater numquam .Tradotto: la madre è sempre certa il padre mai! Rimasi sbalordito e fui costretto a ripensarci. Del resto tra collegio e il seminario che mi portavo alle spalle, 12 anni, non mi ero occupato di questi temi. Essendo orfano come tutti gli altri compagni, quando si faceva una domanda si doveva scrivere:
Attualità”I civili come nemici” di Fulvio Cammarano” di “Mente Politica” Blog Diretto da Paolo Pombeni
Se qualcuno avesse chiesto negli anni ’80 o ’90 del secolo scorso, a un passante in una qualsiasi parte del mondo, le ragioni per cui l’umanità avrebbe potuto trovarsi sull’orlo di una guerra nucleare nel 2022, molto probabilmente si sarebbe sentito rispondere che una simile guerra avrebbe avuto inizio solo per questioni legate a grandi scenari strategici, come la lotta per la conquista dello spazio, o a gravi questioni ambientali, ad esempio una guerra per il controllo dell’acqua potabile, oppure a tentativi di imporre programmi cibernetici planetari. Sarebbe stata grande la sorpresa del passante interpellato se gli avessero svelato che, nel XXI secolo, la guerra potenzialmente devastante per l’umanità, era deflagrata per le stesse ragioni che erano state alla base dei conflitti già visti nel XIX e nel XX secolo, vale a dire l’invasione di un Paese confinante da parte di una potenza intenzionata a difendere il prestigio nazionale e il riconoscimento dello status di autorità imperiale.
Leggi tutto“I danni economici per la Federazione Russa e per l’Ucraina” Commento “La Nuova”
Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) ha recentemente stimato gli effetti economici della guerra in Ucraina. Brutte notizie per tutti, soprattutto per l’Ucraina ovviamente, ma anche per la Russia e per l’economia globale. Oltre alla tragedia della perdita di migliaia di vite umane, il Pil dell’Ucraina crollerà del 35 percento a causa della distruzione di infrastrutture e capacità produttiva, e per via dei milioni di rifugiati e sfollati. Si tratta di danni enormi, e saranno necessari molti anni e risorse per ricostruire.
Sperabilmente, lo si farà almeno in parte confiscando i fondi della banca centrale russa e degli oligarchi, attualmente solo congelati. Si stima anche un pesante crollo dell’economia del paese aggressore, e poiché su questo tema si leggono opinioni a volte contrastanti, mi ci voglio soffermare. Secondo il Fmi, il Pil della Russia scenderà dell’8,5 per cento nel 2022 (il crollo è del 14 per cento se si confronta la proiezione per l’ultimo trimestre del 2022 con l’ultimo trimestre del 2021). Questi dati contrastano con le parole di Putin secondo cui il tentato “blitzkrieg economico” dell’occidente contro la Russia sarebbe fallito.
Leggi tutto“Visite al nostro blog dalle nazioni dell’Europa nella settimana trascorsa” Shiny.Pro

“Bollettino visite dalla Sardegna dell’ultima settimana” di Shy.Pro
Leggi tutto“Pasqua 2022: tra guerre ed epidemie e amici che se ne vanno”
Tre eventi che non avremmo mai voluto e per di più tutti contemporanei.
Non possiamo farci niente purtroppo! Si aggiunga anche il vento che soffia da Nord Est a 31 chilometri orari e pare che da un momento all’altro voglia portarsi via la casa che si affaccia con ghigno da falco verso il bassopiano alternato da alte colline in tutta l’Anglona. La stessa processione è stata disturbata tra le vie del paese e quasi il Cristo Risorto e la Vergine pareva che volessero prendere il volo.
Comunque è Pasqua: Cristo ci ha redenti, gettandosi alla spalle le nostre miserie dopo una terribile passione e morte.
“La condotta del vilgentame di Gerusalemme aizzato dal clero ebraico”di Luca, medico ed evangelista.
La descrizione di questa folla miserabile, assettata di sangue, istigata dai sommi sacerdoti e dalle varie categorie della casta sacerdotale, viene fatta dai quattro evangelisti con sfumature diverse. Luca non era apostolo di Gesù, ma si è procurato con scrupolo le fonti e ha descritto anche la vicenda tragica di Gesù con un certo piglio. Si sostiene che fosse un medico. Contattò gli ambienti in cui visse Maria, madre di Gesù e descrisse la sua vicenda dall’Annunciazione fino alla nascita, all’infanzia e all’adolescenza di suo figlio Gesù.
Nella descrizione dei miracoli è più preciso degli altri due evangelisti che erano stati accanto a Gesù: Giovanni e Matteo, mentre sicuramente Marco, discepolo di San Pietro, ebbe l’opportunità di raccoglierne le prediche. I tre evangelisti Matteo Marco e Luca tuttavia, non vanno considerati degli storici professionisti, ma semplicemente delle persone che servendosi di qualche precedente scritto sui “detti” di Gesù, riportarono queste omelie narrate dagli apostoli. San Giovanni, da gran teologo, scrive in modo particolare il suo Vangelo, quando ormai la Chiesa era una realtà. La critica storica, attraverso lo studio pignolo e a volte con un’erudizione soffocante, cerca di contestualizzare, di spiegare criticamente i quattro Vangeli e le lettere e gli atti degli apostoli, compilati ugualmente da San Luca.