“La grammatiga in sassaresu “di Mario Lucio Marras e Salvatore Taras

SASSARI. Il Movimento 5 stelle di Sassari inciampa nel primo addio ufficiale. Questa volta non ci sono cacciate dall’alto o processi in rete: il consigliere comunale Giuseppe Mascia, il più votato fra i grillini alle elezioni dello scorso anno (per lui 672 preferenze), ha lasciato il Movimento di sua spontanea volontà e costituisce un gruppo misto di minoranza a Palazzo Ducale.
E’risaputo che in Italia tutta la squadra che qui e là persegue dei presunti malavitosi spesso prende abbagli come è avvenuto per il povero Tortora e per tanti altri come lui. Certamente è giusto che gli “avvocati dello Stato” come sono i pubblici ministeri e le forze dell’ordine loro braccio destro si diano da fare per scovare i rei, successivamente da assolvere o da condannare da parte della magistratura giudicante. Nessuno lo mette in dubbio, ma è sommamente ingiusto colpire le persone oneste la cui vita si può dire è stata sotto gli occhi di tutti per anni, guadagnandosi la stima se non di tutti, di numerosi cittadini. Conosco il prof. Gavino perché è stato compagno di studi con un mio familiare per vari anni. L’ho conosciuto come esperto nel cercare e riuscire a catturare i consensi elettorali sia da studente sia da professore universitario. Si potrebbe dire che nel corso dei suoi studi ha rappresentato spesso nei consigli democratici a cui possono accedere gli studenti con successo. Si tratta di una persona simpatica, a volte spiritosa, ma ben lontano dalla mala vita.
Qualche giorno fa ha fatto ritorno al suo piccolo paese di Martis il missionario vincenziano Padre Giovanni Maria Razzu nella sua navicella di noce per il riposo eterno nel piccolo cimitero del paese che si è molto rimpicciolito rispetto alla nascitas di questo suo figlio, nato nel 1934.
Personalmente ebbi modo di conoscerlo nel 1952 nella casa Apostolica di Scarnafigi. lui frequentava già la seconda media, io, che a gennaio del 1951 avevo compiuto 15 anni cominciai a frequentare la prima media. Ricoverato a Saluzzo due volte e a Cuneo una volta, a causa del clima rigido che non confaceva alla mia salute, dovetti abbandonare quel seminario nel luglio del 1952. Giovanni Razzu con tanti altri compagni provenienti dalla Sardegna e dalle regioni del Norditalia continuarono gli studi divennero preti della Missione e a Giovanni Razzu con altri indimenticabili compagni, ad esempio, Visca, Strapazzon e altri, paartì per il Madagascar. Mauro Tedde, corrispondente della Nuova Sardegna, qui rievoca il cinquantennio di Sacerdoziodipadre GiovanniMaria.
Di tempo in tempo sorge in Italia qualche cranio. Per cranio intendiamo degli zombie che hanno frequentato più di una università e qualche corsetto di magni studi in qualche nazione europea.
Le loro pubblicazioni vanno a ruba, ma a questi zombie non gli basta, vogliono ulteriori incassi e ulteriori guadagni e fama. Il sistema è quello di mettere la faccia a posto dell’occipite e mettere l’occipite al posto della faccia. Si spacciano per storici e con una superbia pari all’ignoranza più bieca pisciano un libro dopo l’altro sul passato che scambiano per il presente. Pazzoidi lucidi il cui scopo è quello di guadagnare ad ogni rutto o sufflazione un gran pacco di soldi.
Grande sventolio di bandiere e marce corali in molte regioni italiane, ma soprattutto in Emilia Romagna con capo regione Bologna. Emilia Romagna che ci ha dato Mussolini, Nenni e altri uomini politici illustri.
Ieri fascisti fino in fondo, poi sovietici fino in fondo, ma anche democratici fino in fondo.
Da un giorno all’altro fatte eccezioni i fascistissimi o i compagni in camicia nera hanno indossato la camicia rossa. Da fascisti a sovietici. I sovietici? Grande esempio di democrazia e di libertà specie con Stalin e successori. I partigiani più gloriosi. Ovviamente con dei distinguo: i partigiani veri e sinceri che hanno combattuto contro i nazifascisti, quelli falsi che hanno ucciso per vendetta privata, si legga Pansa, e quelli che speravano di farci piombare in una guerra civile dei soviet ad imitazione dei sovietici russi.
Grazie ai primi, riprovazione per i secondi, e discutibilissimi i terzi.