5 Aprile 2014 - Categoria: discipline scientifiche

La forza del lavoro di Seui a Cagliari e nel suo entroterra nelle fonti scritte dei secoli XVI-XVIII di Francesco Carboni

LA POPOLAZIONE DI SEUI NEL XVII SECOLO E GLI ATTI NOTARILI

Seui 2La forte spinta ad emigrare nasce in primo luogo nei paesi di montagna dalla necessità vitale per il bestiame e per gli uomini di superare le difficoltà climatiche dell’inverno (sa terra niedda che pigi in s’ierru po su frius non bogada unu filu de erba!); in secondo luogo, la vita nella città offriva meno dure prospettive. Non abbiamo dati certi sull’inizio del fenomeno che si perde nella notte dei tempi. Per le informazioni che abbiamo, non era sufficiente per un paese avere un vasto terreno comunale: la transumanza era necessaria. Già dal XVI e XVII secolo i montanari sono in moto e gli abitanti di Aritzo, di Orani, di Arzana, di Orgosolo, di Desulo e di Lanusei, sembra che facciano da battistrada per l’iglesiente. Nel 1561 don Gil Dandrada, capitano e castellano di Iglesias, dona a soccida (a comu) a «Julianu Mameli stranger dela villa de Aritço», 64 pecore per 5 anni (gli erbaggi e pasture si pagano a metà). Il 2 ottobre 1572 Johan Pedruzo di «Orani manno» si accorda con «mestre Sebastia Seque ferrer per enpendre lo offici de ferrer» per tre anni e mezzo; ma non andrà a fare legna se non con la sua volontà: deve il padrone insegnare l’arte («se que amostra al dit lo offici de ferrer»), deve mantenere l’apprendista col vestire, bere e mangiare; alla fine della carta di obbligo deve consegnare «un sayo de setze» del colore che vorrà Johan, «uns calsons de cordellat, dos camisas, un berret fi doble, un parell de stivals, un gipo de tella, 2 parells de tanalles de obrar en lo foch y tot lo forniment de ferrar cavalls, un martell gran y altre xich y lo tallant de tallar ferro y lo ferro de fer claus». I testi sono Antoni Cosso e Mili Murja «pastor de porchs».

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3 Aprile 2014 - Categoria: lingua/limba, versos in limba

Qoélet tradotto in versi sardi da Maria Sale Cap. 2

Qoèlet – Capitolo 2

Maria Sale

Maria Sale

[1]Io ho detto in cuor mio:
«Vieni, dunque, ti voglio mettere alla prova con la gioia:
Gusta il piacere!».
Ma ecco anche questo è vanità.
[2]Del riso ho detto: «Follia!»
e della gioia: «A che giova?».
[3]Ho voluto soddisfare il mio corpo con il vino,
con la pretesa di dedicarmi con la mente alla sapienza
e di darmi alla follia,
finché non scoprissi che cosa convenga agli uomini
compiere sotto il cielo, nei giorni contati della loro vita.
[4]Ho intrapreso grandi opere,
mi sono fabbricato case, mi sono piantato vigneti.
[5]Mi sono fatto parchi e giardini
e vi ho piantato alberi da frutto d’ogni specie;
[6]mi sono fatto vasche, per irrigare con l’acqua le piantagioni.
[7]Ho acquistato schiavi e schiave
e altri ne ho avuti nati in casa
e ho posseduto anche armenti e greggi in gran numero
più di tutti i miei predecessori in Gerusalemme.

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3 Aprile 2014 - Categoria: politologia

Un’onda nera di Riccardo Brizzi

 Le PenUno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro dell’estrema destra, rinvigorito dai successi del Front national alle amministrative francesi, ma non solo. Per rendersi conto del vento che tira basta ricordare come in occasione delle prime elezioni europee a suffragio diretto, svoltesi nel giugno 1979, un solo partito di estrema destra era riuscito a conquistare una – modesta – rappresentanza parlamentare: era il Movimento sociale italiano, che nell’emiciclo di Strasburgo poteva contare su 4 deputati.

A 35 anni di distanza il quadro appare profondamente mutato. All’interno dell’Europarlamento in scadenza siede un gruppo apertamente eurofobo, Europa della libertà e della democrazia, che conta 32 deputati provenienti da 10 Paesi. Più in generale l’estrema destra negli ultimi mesi sembra in ascesa all’interno di svariate arene nazionali. Nell’autunno 2013 le legislative in Austria hanno visto la forte avanzata del FPÖ (21,4%), mentre in Norvegia (che pure non fa parte dell’Ue) il Partito del progresso è entrato nella coalizione di governo con i conservatori. Ma è l’Europa mediterranea a «fare scuola»: in Spagna, a 35 anni dalla fine della dittatura, si assiste al ritorno in auge dei simboli franchisti; in Grecia il crollo del Pasok (dal 44% del 2009 all’attuale 4%) è il segnale più evidente di una crisi di sistema di cui hanno beneficiato gli opposti estremismi di Syriza e Alba dorata; in Francia il Front national, «normalizzato» dalla leadership di Marine Le Pen, dopo il lusinghiero risultato di domenica scorsa, attende di battere cassa alle europee.

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2 Aprile 2014 - Categoria: eventi culturali

Scompare a 90 anni il grande storico Jaques Le Goff (1924-2014). La luce sul Medioevo e il metodo della “nuova storia”. Visto da vicino da un collega storico italiano.

Jaques Le Goff

Jaques Le Goff

Il rinnovamento del metodo e degli studi storici. Ha illustrato nella sua globalità il Medioevo cacciando sottoterra il pregiudizio del presunto oscurantismo. Senza il Medioevo la nostra civiltà non reggerebbe. Fu continuatore della lezione storiografica di Bloch e Le Febvre e llievo di Braudel.

Scrive in proposito Andrea de Nicola su Repubblica

“E’ morto a 90 anni lo storico francese Jacques Le Goff. Uno dei padri del medievismo europeo, dalle cattedre dell’Ecole des hautes etudes en sciences sociales di Parigi e dalla direzione della rivista gli“Annales” ha fortemente innovato la storiografia ma è riuscito, nello stesso tempo ad essere un grande divulgatore. Professore di grande impatto nel rapporto con i suoi studenti, sciorinava cultura senza far pesare il suo sapere. Aveva un motto: “La storia è memoria” e spiegava: “Una memoria che gli storici si sforzano, attraverso lo studio dei documenti, di rendere oggettiva, la più veritiera possibile: ma è pur sempre memoria. Non proporre ai giovani una conoscenza della storia che risalga ai periodi essenziali e lontani del passato, significa fare di questi giovani degli orfani del passato, e privarli dei mezzi per pensare correttamente il nostro mondo e per potervi agire bene”. Per questo Le Goff, grande intellettuale, vuole e riesce ad essere anche un grande divulgatore.”

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30 Marzo 2014 - Categoria: eventi culturali

A caccia di documenti sull’Istruzione Pubblica nell’Archivio di Stato di Torino di Antonella Ventura

Archivio di TorinoPrima dell’esame di storia della scuola e delle istituzioni educative  indirizzavo le studentesse del Magisteo-Lettere ad un archivio di Stato per un’esperienza di ricerca. La ormai dott.ssa e prof.ssa succitata aveva l’opportunità di passare del tempo a Torino e allora credetti bene indirizzarla all’Archivio di Stato di Torino, per ricercare dei documenti sull’istruzione: la letteratura in proposito era scarsa e datata e allora c’era da cnsultare i documenti d’archivio. La Ventura fece una relazione dettagliata che merita d’essere pubblicata ad uso di chi vuole intraprendere delle ricerche negli archivi di Stato. (Angelino Tedde)

Nello scorso mese di agosto mi sono recata all’Archivio di Stato di Torino per cercare del materiale relativo alla Pubblica Istruzione in Sardegna.

La scelta dell’Archivio di Stato di Torino è motivata dal fatto che dal 1720 al 1848 la Sardegna ha fatto parte del Regno Sabaudo che aveva per l’appunto Torino come capitale.

E’ stata la prima avventura in questo mondo per me nuovo, dato che non avevo mai avuto l’opportunità di svolgere un lavoro di questo tipo e, infatti, in certi momenti mi sono districata con un pò di difficoltà fra le carte che ho avuto modo di consultare. Proprio a causa della mancanza di esperienza, inoltre, a suo tempo non ho pensato di annotare alcuni dati apparentemente poco rilevanti, che invece potevano essermi utili al fine della stesura di questa tesina. Mi trovo quindi costretta, anche se è passato solo un mese dai giorni in cui ho visitato l’Archivio, a fare uno sforzo per poter raccontare tutto con precisione.

Aechivio di Torini IILe prime informazioni le ho avute dall’archivista della sala di studio, che mi ha aiutato a rendermi conto del materiale sulla Sardegna presente nell’Archivio, mettendomi a disposizione un volume contenente l’elenco di tutti i documenti relativi alla Sardegna; nel suddetto volume si leggeva: “Secondo Elenco dell’Inventario degli Atti componenti la categoria Sardegna“.

Inizialmente lo sfoglio del volume è stato poco incoraggiante perché, mentre cercavo le mie notizie, non facevo altro che trovare elenchi (scritti a mano) di nomi di persone senza capire a quale preciso argomento si riferissero e nemmeno il criterio secondo il quale erano stati riportati, anche se poteva forse sembrare (secondo un’interpretazione personale) un elenco di proprietari terrieri dal momento che, vicino a questi nomi erano segnati anche i comuni dove, probabilmente, erano ubicati i loro beni. Questa scarsa chiarezza mi faceva procedere con difficoltà perchè continuavo a non trovare nulla relativamente al tema che mi interessava.

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26 Marzo 2014 - Categoria: lingua/limba, versos in limba

Qoélet tradotto in versi sardi da Maria Sale

Maria Teresa Inzaina

Maria Teresa Inzaina

Maria Teresa Inzaina in gallurese e Maria Sale in sardo logudorese su mio cortese invito stanno procedendo a tradurre  nelle lingue menzionate uno dei libri più discussi, per il contenuto, della Sacra Bibbia. Lo hanno fatto o lo stanno facendo con grande impegno e passione. Di M. T. Inzaina abbiamo pubblicato il I capitolo, ora procederemo a pubblicare i dieci capitoli tradotti in sardo dalla fine poetessa chiaramontese Maria Sale, già nota per i numerosi allori vinti nei concorsi di poesia e per la partecipazione anche a giurie in vari paesi.

Maria Sale

Maria Sale

Sulla traduzione della Bibbia in sardo c’è un bel discutere e alcuni autori sicuramente vi stanno provvedendo. Non credo che sia stato già tradotto questo libro, ma anche se lo fosse, ogni poeta e conoscitore della lingua sarda lo fa con la sua sensibilità e personalità. Oggi pubblichiamo il I capitolo tradotto e  proseguiremo con gli altri nove capitoli. Buona lettura per gli amanti dellla lingua sarda nella variante sardo-logudorese.

Il testo biblico utilizzato è quello della Conferenza Episcopale Italiana.

ITALIANO

Qoèlet – Capitolo 1

[1]Parole di Qoèlet, figlio di Davide, re di Gerusalemme.

PRIMA PARTE

Prologo

[2]Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
vanità delle vanità, tutto è vanità.
[3]Quale utilità ricava l’uomo da tutto l’affanno
per cui fatica sotto il sole?
[4]Una generazione va, una generazione viene
ma la terra resta sempre la stessa.
[5]Il sole sorge e il sole tramonta,
si affretta verso il luogo da dove risorgerà.
[6]Il vento soffia a mezzogiorno, poi gira a tramontana;
gira e rigira
e sopra i suoi giri il vento ritorna.
[7]Tutti i fiumi vanno al mare,
eppure il mare non è mai pieno:
raggiunta la loro mèta,
i fiumi riprendono la loro marcia.
[8]Tutte le cose sono in travaglio
e nessuno potrebbe spiegarne il motivo.
Non si sazia l’occhio di guardare
né mai l’orecchio è sazio di udire.
[9]Ciò che è stato sarà
e ciò che si è fatto si rifarà;
non c’è niente di nuovo sotto il sole.
[10]C’è forse qualcosa di cui si possa dire:
«Guarda, questa è una novità»?
Proprio questa è gia stata nei secoli
che ci hanno preceduto.
[11]Non resta più ricordo degli antichi,
ma neppure di coloro che saranno
si conserverà memoria
presso coloro che verranno in seguito.

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26 Marzo 2014 - Categoria: eventi straordinari

La solidarietà scende in piazza, Chiaramonti 29-30 marzo a cura di Carlo Moretti

 

logounitalsi

LA SOLIDARIETÀ SCENDE IN PIAZZA

13Giornata Nazionale UNITALSI, 29 e 30 marzo
Da oltre 110 anni prendiamo per mano chi ha bisogno

 Sabato 29 e domenica 30 marzo, l’U.N.I.T.A.L.S.I. (Unione Nazionale Italiana Trasporti Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali) celebra la 13ma edizione della sua Giornata Nazionale, proponendo – in oltre 3.000 piazze italiane – una “piantina d’ulivo”, simbolo di pace e fratellanza. Il ricavato delle offerte sarà utilizzato dall’Unitalsi per sostenere i numerosi progetti di solidarietà in cui l’associazione è impegnata quotidianamente sull’intero territorio nazionale, al servizio delle fasce più disagiate della popolazione, grazie al costante e generoso impegno dei propri soci.

Pellegrinaggi tematici, progetti di solidarietà in Italia e all’Estero, assistenza domiciliare agli anziani, case famiglia per le persone disabili, case accoglienza per i genitori dei bambini ricoverati nei grandi centri ospedalieri, soggiorno estivo in Sardegna.
Aderendo alla giornata Nazionale sarà possibile sostenere tutte quelle iniziative benefiche a favore dei bambini, dei sofferenti e degli anziani e di chi è solo.
Per tutte le info i nostri uffici sono a Sassari – Tempio Pausania – Alghero – Nuoro, i nostri numeri sono 079.291032 oppure  3386566613 il sito internet www.unitalsi.it oppure contattare il numero verde 800.062.026.

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24 Marzo 2014 - Categoria: eventi straordinari

P. Taddeo Tsien (Bazen ‘Cina’ 1921- Sassari 2014): missionario da una vita a Sassari di Angelo Anelli

UnknownPadre Taddeo Tsien era nato in Cina, a Bazen nella provincia di Zhejiang a nord di Wenzbou e non lontano dal mare il 16 dicembre 1921 da una famiglia di contadini buddisti: penultimo di otto figli.

All’età di 14, in seguito ad un avvenimento straordinario avvenuto nella sua famiglia, insieme ai suoi genitori e ad alcuni tra sorelle e fratelli chiese,  a dei missionari di un paese vicino al suo, e ottenne  il Sacramento del Battesimo.

Dopo il Battesimo, ogni domenica faceva quindici chilometri in barca, insieme ai genitori, per poter frequentare la chiesa e partecipare alla Messa domenicale ed alla sera tornava  al villaggio.

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