La forza del lavoro di Seui a Cagliari e nel suo entroterra nelle fonti scritte dei secoli XVI-XVIII di Francesco Carboni
LA POPOLAZIONE DI SEUI NEL XVII SECOLO E GLI ATTI NOTARILI
La forte spinta ad emigrare nasce in primo luogo nei paesi di montagna dalla necessità vitale per il bestiame e per gli uomini di superare le difficoltà climatiche dell’inverno (sa terra niedda che pigi in s’ierru po su frius non bogada unu filu de erba!); in secondo luogo, la vita nella città offriva meno dure prospettive. Non abbiamo dati certi sull’inizio del fenomeno che si perde nella notte dei tempi. Per le informazioni che abbiamo, non era sufficiente per un paese avere un vasto terreno comunale: la transumanza era necessaria. Già dal XVI e XVII secolo i montanari sono in moto e gli abitanti di Aritzo, di Orani, di Arzana, di Orgosolo, di Desulo e di Lanusei, sembra che facciano da battistrada per l’iglesiente. Nel 1561 don Gil Dandrada, capitano e castellano di Iglesias, dona a soccida (a comu) a «Julianu Mameli stranger dela villa de Aritço», 64 pecore per 5 anni (gli erbaggi e pasture si pagano a metà). Il 2 ottobre 1572 Johan Pedruzo di «Orani manno» si accorda con «mestre Sebastia Seque ferrer per enpendre lo offici de ferrer» per tre anni e mezzo; ma non andrà a fare legna se non con la sua volontà: deve il padrone insegnare l’arte («se que amostra al dit lo offici de ferrer»), deve mantenere l’apprendista col vestire, bere e mangiare; alla fine della carta di obbligo deve consegnare «un sayo de setze» del colore che vorrà Johan, «uns calsons de cordellat, dos camisas, un berret fi doble, un parell de stivals, un gipo de tella, 2 parells de tanalles de obrar en lo foch y tot lo forniment de ferrar cavalls, un martell gran y altre xich y lo tallant de tallar ferro y lo ferro de fer claus». I testi sono Antoni Cosso e Mili Murja «pastor de porchs».
In data 29 ottobre 15793 mossen Antiogo Melli di Iglesias arrenda (cioè appalta) nella villa despoblada di Musey ad Antiogo Sexi, Miali Mamelli e Juan Mameli, pastori di pecore «dela vila de Arsana» il salto del «riu sant Marc su(ju) de dei» per il tempo di tre anni a partire da san Michel (29 settembre): «degan fer cuili y barraca, pastura», «far pascolare l’erba al loro bestiame ed altro che ne vogliono accordar y re- collir pagando il salario ed erbaggio a tant solament, net»; si statuisce anche che la giustizia civile e criminale resta in capo all’officiale di Musei mentre le composizioni e machizie spettano al detto Melli, rendador, ma «franchs (liberi) de scarayo»; se il bestiame entra nel seminato, inoltre, non saranno tenuti al «trastro y senyal» delle «entrades», ma si giudicherà («se conexera») se la guardia dei frumenti era presente («si el guardador dels forments no es alli present»). Il prezzo da pagarsi per ogni anno è «15 quintars4 de formaje pes de Caller posat alli, 5 moltons de dos ans en amunt, compreso «un sacayoni».
In data 13 giugno 1595, la «viuda Truisca Massilla fa un contratto di soccida per sette anni», e «dona a comu a Perdo Say alias Oguito di Orani manno 192 cabras sortides, Oguito no ha posat ters del qual dita Massilla lo fa franc», gli erbaggi e pasture si pagheranno a metà; la vedova Massilla parteciperà solo per metà alla paga del servo («home de acordi y mes») e del vestito («gaba, camisas, calsons»); salvo il mangiare e il bere. Ad Oguito sono consegnate 8 lire e «atorgan bona fe» che pagherà in formaggio o dines; durante il comu, la vedova Massilla deve riscuotere il dovuto («lo que li es degut») anche per Antonia de Sogus per il tempo che ha servito quando il marito Antiogo Garau, che aveva la soccida, era stato preso dai mori («per temps que ha servit en estas cabras»).
In data 31 marzo 1626 Nigola Orgolesu cacciatore (cassiador) di Orgosolo domiciliato ad Iglesias come legittimo amministratore dei figli, ed Antonia Ledda sua moglie accorda («aferma») e promette che sua figlia Joanela di circa 5 anni starà con il rev. Francesco Cani, vicario generale del vescovado di Iglesias, e con le «senores» Polonia, Maria e Catelina Cani, «donzellas ses germanes» per il tempo di 15 anni perchè «Joanella servesca en sa casa», ai comandamenti leciti ed onesti; non la «levara», deve dare buon conto delle cose «acomandades», la terrà sana o malata, somministrandole gli alimenti necessari; alla fine della servitù deve ricevere lire 60. Si impegna a non allontanarla («non la dispidira de dit servici se non acabat interament» e, alla fine («ala exida dela carta») detto canonico darà un «vestit nou», cioè un «baracano de tella de dos canises , vells, mantelinas y un parel de mitges canas novas», e questo senza considerare il vestito indossato. Il foro competente per eventuali controversie è quello del Capitano e foro ecclesiastico; i testi sono Leonart Fallxi e mastro Marco Cuco «sabaters» di Iglesias.
In data 3 marzo 1667, Andria Arrigoni di Lucca mercante residente ad Iglesias arrendatore dei frutti, delle rendite ed emolumenti di Iglesias e salti delle ville spopolate di «S. Marco, S. Lorens de Baratoli, de Barega, de Coronjo, salts quitats de Sixerro», «rearrenda» ed accorda e per titolo di rearrendamento consegna ad «Antiogo Corroy e Sebastia Sequi de Perdu Luguri pastors dela vila de Desulu», a nome loro come procuratore di Miguel Carboni e Sebastia Sequi di Joannot, pastori di pecore di Essulu (secondo la procura resa a “Dessulu de Miguel Todde dela dita vila»), dal 25 maggio 1636 tutta la pastura de «rebaja» per 8 mesi da ottobre a maggio 1637, portando a volontà pecore e capre, ma non vacche od altro; possono restare le vacche e capre che già vi sono «de habitadors» di Iglesias, e pagheranno ad Arrigoni 200 lire.
Il 10 giugno 1636 Bertumeu Serra di Lanusey pastore di pecore («pastor de ovellas») ad Iglesias, riconosce a Bertomeo Lija e ad Hieroni Caredda di Lanusei che deve loro 113 lire per «71 ovellas surtides», a 45 soldi l’una; pagherà il prossimo aprile in contanti.
Uno studio della emigrazione di Seui in periodo spagnolo necessita il recupero delle tessere sparse in varie fonti d’archivio ed è lungi dall’essere esaustivo. Questo lavoro è solo una tappa, quand’anche significativa, che aspetta apporti di altri studiosi. Abbiamo recentemente scoperto altre fonti da consultare che necessitano di anni di lavoro. Per ora ci fermiamo a questa tappa, frutto di decenni di ricerche e di lavoro. Abbiamo studiato gli atti notarili rogati a Seui ed in Barbagia di Seulo, ritrovando seuesi emigrati a Cagliari e nell’entroterra. Alcuni notai rogano gli atti di abitanti di Seui stabiliti saldamente a Cagliari ed anche presenti occasionalmente per contratti ed affari. Abbiamo dovuto analizzare anche i testimoni di atti notarili, giacché numerosi abitanti di Seui sono qualificati anche con la professione esercitata. Nella do- cumentazione utilizzata appare meglio l’importanza e lo spessore economico-sociale che si sviluppa nel tempo.
L’emigrazione da Seui si presenta come un’onda che scende dalla montagna e va verso la pianura e la città regia di Cagliari. L’emigrazione è massiccia come appare dai documenti degli atti notarili rogati a Seui ed a Cagliari. Nel corso della storia qualche abitante di Seui fu strappato dalla vita quotidiana nel paese. Tale è il caso riportato da Carlo Livi, che narra di un fatto accadutao il 12 luglio 1386, che concerne la schiava Antonia, figlia di Arzocco Congiu di Seui che deve essere liberata per ordine regio ed era in potere di Bernardo Manleu di Barcellona.
Non vi è dubbio che ulteriori ricerche possono riservare altre importanti informazioni. Vi sono alcuni lavori di buona levatura sulla popolazione di Seui che utilizzano i documenti dei Quinque librorum ecclesiastici della Curia Vescovile di Lanusei, tra cui sono da segnalare alcune tesi di laurea.
Per avere qualche idea possiamo dire che nel 1644 a Seui lo status animarum (che enumera capo famiglia, coniuge, figli, altri parenti come cognati, nipoti, fratelli, suoceri/e conviventi nello stesso nucleo familiare) presenta un elenco nominativo degli adempienti divisi in 238 case; ma poiché non sono segnati dal parroco gli abitanti di età inferiore ai 7 anni, la consistenza numerica degli abitanti andrebbe quindi accresciuta del 25 % delle anime. Negli stati delle anime del 1783 e 1784 sono, invece, indicati i neonati ed i tutti i bambini. Pertanto, gli abitanti di Seui ammonterebbero a 814. Dallo studio dell’emigrazione viene fuori, perciò, uno smottamento notevoledella popolazione
Nel 1631 a Seui vi sono i seguenti sacerdoti: Antiocho Mura parrochus, Antiogo Carboni, Sebastia Melis e Sebastianus Mura tutti nativi di Seui. Negli anni 1632- 1731 vi sono 10 bambini illegittimi e 4 bambini esposti. I primi bambini sotto i 7 anni registrati nei decessi compaiono nel 1786.
I morti ab intestato prevedevano la quarta alla chiesa in assenza di figli legittimi o la quinta funeraria verificata da 5 probiviri nominati dal curato. I concepimenti hanno un massimo nel mese di giugno (14%), seguito da maggio (12%), luglio (11%), aprile (9%), agosto e febbraio (8%) e con un minimo a dicembre (5%) e novembre – ottobre (6%). Negli anni 1632-1731 vi si registrano 3838 nascite (1976 maschi e 1862 femmine). Il massimo delle nascite si ha nel periodo 1652-1661: 442 nati (229 maschi e 213 femmine), 4 illegittimi e tasso di mascolinità al 51,9%. Altro periodo di alta natalità è rappresentato dai decenni 1702-1711 (431 nati) e 1722-1731 (416 nati).
I matrimoni sono 905, così suddivisi per stagione: in estate sono 323 (35,7%), con una punta massima a settembre (140); in primavera sono 264 (29.2%), con massima a giugno (211); in autunno si contano 234 matrimoni (25,8%), mentre in inverno si hanno 84 matrimoni (9,3%) con un minimo nei mesi di marzo (5 matrimoni) e dicembre, tenendo presente che nei periodi della Quaresima di Avvento non si celebravano nozze. Su 905 matrimoni ve ne sono 796 tra celibi e nubili; 97 dove uno dei coniugi è vedovo/a; 12 tra vedovi. Per quanto concerne la provenienza dei coniugi, si osserva che sui 905 matrimoni censiti, in 747 entrambi i coniugi sono di Seui, in 158 sono solo le spose di Seui e coniugi forestieri, in 12 si hanno nozze tra sposi di Seui e spose forestiere. Non elevato appare il tasso di matrimoni tra consanguinei, pari a 1,2 % .
Nello stesso periodo (1632-1731) i morti sono 1729; dal 1632 al 1698 non compaiono registrazioni di bambini fra i defunti. Dai dati citati emerge che nel periodo si registra un saldo attivo del 18,5% con diffe- renza tra nati e morti di 2109 unità. Vi è in tutta la Sardegna un alto tasso di mortalità infantile. La mortalità più elevata si registra in estate (28,9 %) seguita dall’inverno (26,6%), autunno (24,5%) e primavera (20%).
Negli anni 1688 a Seui vi sono 803 anime che salgono a 848 nel 1703; nel 1716 vi è un calo a 770 che prosegue nel 1718 (734 anime), per poi risalire nel 1729 quando si contano 796 anime . Le fonti dei Quinque Librorum dell’Archivio Arcivescovile di Cagliari non sono molto generose sulla provenienza degli abitanti di Seui inurbati nelle varie appendici di Cagliari (Castello, Stampace, Villanova, Lapola o La Marina e Sant’Avendrace). Ma abbiamo qualche traccia che utilizziamo.
Il libro secondo di Villanova in data 6 aprile 1601 segnala la morte di «Cathelina Lay natural de Sehuy, ha rebut los sacraments dela Santa Mare Iglesia, los saserdot que la ha enterrada es Antiogo Ortu, es enterrada dins dita Parroquia, no ha fet testament per ser pobre». Sempre nel secondo volume di Villanova troviamo menzione, in data 28 luglio 1602, di «Pauli Bosana (sic) fadri (celibe) de Seuy» che sposa “«Hieronima Flori fadrian de Seuy», mentre testimoni sono «mestre Miguel Murja y mestre Juan Miguel Corria». Il volume ottavo di Villanova registra alcuni eventi; innanzitutto, la morte di Salvador Aresu di Seuy in data 9 febbraio 1663; quindi, la nascita «als 17 de dit mes de juin y ayn 1665 yo domer infrascrit he batiat segons la orde dela Santa Mare iglesia a Juan Carlus fill de Antiogo De Pranu y de Clara de Campus dela vila de Seuy, padrins foren mestre Juan Carlus Santus Vital dela ma- rina y Luxia Puddu de dit appendissi. Steve Serra domer». In data 10 gennaio 1667 viene battezzata Esteva Julia, figlia di Antiogo De Pranu e di Clara Campus, fungendo da padrini Perdu de Pere e Francisca Adzeni di detta Appendice. In data 12 marzo 1671 «vuy yo domer infrascript Juan Mauro Marcello he baptizat segoon la horde dela Santa Mare Iglesia a Maria Antioga filla de Pera Lay y de Juanna Lay de Sehui coniuges, foren padrins Sadorro Cadello y Esperança Carta de Villanova, per lo qual fas esta. Juan Mauro Marcello domer». Nel volume 13 di Villanova leggiamo che il l 15 giugno 1736 muore Sebastiana Lechis di Seuy, che fa testamento a mani del rev. Antonio Visente Nardu che lo affida al notaio Demetrio Fadda; marito della defunta è Santoru Mura. Ancora, il volume 14 dei Quinque Libri di Villanova, ci informa che in data 24 agosto 1752 vi è il battesimo di Maria Clara Deplano, fi- glia di mastro Juan Vito Deplano e di Maria Catalina Manca, fugendo da padrini Bardilio Lobina e Maria Teressa Martis. Come si vede, i registri ecclesiastici danno qualche lume sulla popolazione di Seui a Cagliari.
Una buona messe di informazioni ci viene, invece, dal mare magnum degli atti notarili, specie quando si consultano i notai di fiducia dei barbaricini, nei cui atti si è avuta qualche fortuna nel trovare, dopo quarant’anni di ricerche, alcuni ricchi filoni, di cui si fornisce in questo luogo qualche anticipazione. Nel XVI secolo risultano emigrati i Cagliari i seguenti abitanti di Seui: Joan Piga Diaca e Antonio Piga, caprari (1555); Pere Mula, capraro (1569); Juliano Craboni, capraro (1594); Jacu (Giacomo), Joan (Giovanni) e Antonio Mura.
Nel XVII secolo figurano emigrati i seguenti seuesi: Joan Lobina servo di Monserrato Rossellò (1603); Joani Lobina (1608); Valentina Ligas, serva (1629); Antiogo Lobina (1644); Salvador Lay, a Sant’Avendrace; Perdu Caviano a Villanova; Ge- roni Mura (1645); Lleonart Orru, prevere (1646); Joan Usay, notaio; i soldati Per- du Meloni, Joan Arjolu, Antoni Leca, Antiogo Lay Casula; Joan Andres Orru, capraro (1647); Antoni Lay, ferrer; Antiogo Caviano; Antoni Guiani; Joan Andres Orru; Sebastia Moy Usay (1648); Amador Lobina Carta, apprendista falegname (fu- ster) (1649); Antoni Meloni, sarto (sastre), in Castello (1650); Geroni Mura, escri- vent; Antiogo Efis Usay, sastre, studente (estudiant) (1651); Perdu Lay Mameli a Villanova (1652); Sebastia Lai (1653); Antiogo Usala a Stampace (1654); Maria Chacardo Caviano (il di cui marito, Joan Antoni Chacardo, sabater, abita in Castel- lo). Nel 1655 troviamo i sacerdoti Sebastia Melis e Antoni Ligas.
Col passare degli anni, le presenze seuesi in Cagliari si fanno sempre più numerose. Nel 1656 troviamo padre e figlio, Antiogo Mura Piroddi, estudiant, e Joani Piroddi, relegati in quarantena nella chiesa di Santa Lucia di Seui; Antona de Canas vedova di Salvador Marchi Meli pastore a Pula; Francisco Lay e Geroni, padre e figlio; Joan Antiogo Murja, Antoni Lay e Antoni Aresu tutti residenti a Villanova; Joan Domingo Lay a Stampace.
Nel 1657 troviamo Pere Carboni e Pere Orru. Nel 1658, Domingo Ligas Piroddi contadino a Sant’Avendrace e l’honorable Antiogo Usala, escrivent, a Stampace. Nel 1661 è la volta di Sebastia Guiani, scrivent; Joanchim Marcello, Sisinni Sulis, Agusti Leca, pastore di pecore a Villanova; Perdu Lay, a Villanova. Nel 1662 Do- mingo Meli Aguistu, a S.Avendrace. Nel 1663, Juan Antiogo Meli, escrivent; Pere Marcello, estudiant e Juan Maria Moy, a Stampace. È, quindi, la volta di Domingo Aresu, pastor de cabras a Villanova e di Joan de Lussu Injamu, a Stampace nel 1664 . Nel 1665 troviamo Antoni Moy Usay, Juan Maria Moy Carta, apprendista ferrer, Elias Varju e Basili Varju a Villanova e Sebastia Arjolu, estudiant.
Nel 1666 troviamo Diego Piroddi a Stampace e Joan Domingo Baresu, pastor de cabras. Nel 1669, Truiscu Mura, picapedrer e Antiogo de Laconi. Poche, invece, le presenze negli anni ’70: Juan Gavi Mura Guiani, estudiant (1670); Juan David Lecca (1671); Francisco Usay (1672) e Antoni Varju (1676). Numerose sono le presenze registrate nel 1680: Antiogo Piga, pastor de cabras a Villanova; Antiogo Caviano, revenedor de llet a Villanova; Matheo Puddu, ferrer; Antiogo Caviano Mura; Maria Angela Murja e Pere Lay. Ed ancora: Bartomeo Meloni a Villanova (1683); Antonia Caviano, Francisco Lay, botter; Pere Antioco Dessi, estudiant e Pere Corona Lay, pastore di pecore (pastor de ovellas), tutti riscontrati nel 1684. Nel 1685 si registrano i seguenti seuesi: Dominga Rosa Mura, serva (criada), i fratelli Sebastia, Baptista e Pere Mura Ollando a Stampace, i coniugi Maria Gratia Caviano e Francisco Puddu muratore (picapedrer) a Villanova. Nel 1686 troviamo Antiogo de Serra, Sebastia Efis de Serra, Sebastia Laconi e Juan Maria Meloni a Villanova, ed Antiogo Mura, estudiant. Nel 1689 Antoni Leca, lattaio; Sebestia Usay fabbro (fer- rer); Antoni de Serra, Pere Rocu Lay a Villanova.
Nel 1690 è ancora la volta dei fratelli Juan Antoni e Salvador Caviano a Stampace; dei coniugi Grassia Murja e Baptista Caviano; dei coniugi Antiogo Aresu Caviano Maria Piroddi a Stampace. Lungo l’elenco del 1691: Antoni Serra Usala a Lapola; Pere Mura Ollando a Stampace; Antoni Moy Conju; Antonio Serra; Antiogo Moy Lussu; Juan Antonio Maja; Antiogo Deidda; Juan Perdu Ballicu; Antiogo Farchi. Quindi, Salvador Lobina venditore di latte (lactaio) a Villanova (1692); Juan Maria Melis, escultor a Stampace (1693); Antonia Lecca Melis nubile (fadrina); Sebastia Piras, picapedrer e Maria Moy, a Stampace (1694); Francisco Lay, farmacista (po- ticari) in Castello, il sacerdote Lucifero Ligas, Antoni Serra negoziante e Jeroni Desogus, lactaio a Villanova (1695). L’anno successivo (1696) troviamo Juan Estevan Deplano Campus, i coniugi Antonia Mura e Pere Angel Mura, Andria Mura estudiant e Antiogo Carta tagliatore di legna (tallador de legna). Assai lunga appare la lista dei seuesi domiciliati a Cagliari nel 1697, che vede mestre Antoni Boy calzolaio (sabater), Antoni de Serra a Villanova, Sebastia Guiani tonsurat, Juan Maria Moy e il relativo genero Juan Domingo Baresu, Julia Deplano causidico a Porta Cavagnas, Andria Floris pastore a Villanova, Pere Olando lattaio a Stampace, Sebastia Melis, Antoni Moy Conju pastore di pecore, Antoni Desogus argentiere (plater), Maria Floris a Villanova, Antiogo Caviano negossiant, Juani Arju Peddis, Francisco Deplano revenedor de leche a Villanova, Juan Andres Mura, Antiogo Andres Mura licenzia, Maria Pira y Ligas e Roque Moy e Juan Maria Boy. Non meno ricca è la lista dell’anno successiva (1698) Antoni Arjolas escrivent, Antiogo Carta cortador de legna a Villanova, Antiogo de Serra, Antoni Pau Pilia, Pere Lay Corona, i coniugi Maria Angela Usay e Geroni Lochi a Villanova, Antiogo de Serra, Juana Angela Piroddi vedova di Antoni Carta pastore di capre a Sarroc e cognato dell’eremita fra Lucifero Argiolas, e Martin Varju a Villanova. L’ultimo anno del secolo (1699) si registrano Francisco de Laconi e Antiogo Caviano (con i figli Sisinnio, Francisco e Salvador), Juan Maria Meloni, Juan Maria Lecca, Antoni Serra (figlio di Juanottu), Agusti Orru picapedrer a Stampace, Pere Lay Corona vendidor de leche a Villano- va, Antonio Lecca negossiant a Villanova e sua moglie Angela Garau, Francisco Lay poticari (il cui fratello Juan Antiogo Lay è rettore a Villanovatulo), Francisca Manca e Lucresia Mura y Murtas rispettivamente moglie e figlia del defunto mestre Jayme Mura, Jerony Lochi lactaio a Villanova, i figli di Theresa Carboni Cadello che studiano a Cagliari, Luxia Mura a Villanova ed infine Antoni Pilia apprendista armaiolo di fu- cili a pietra focaia (platicant de pedrinaler) a Stampace. E siamo nel XVIII secolo. Il secolo si apre con i nomi di Francisco Lay, dei coniugi Pere Usala pastore di capre ed Anna Lecca a Stampace, e dello studente Francisco Moy Caviano studente (1700). Solo un nome (ed anche incerto) per il 1701, quello del cerusico (sirurgia) Antonio Deplano. Nel 1702 troviamo solo i fratelli Antoni Pilia pedrignaler e Antiogo Andreu apprendista di carpenteria in ferro (platicant de magna). Non maggiori sono le presenze dell’anno successivo (1703): Cristolu Baresu a Stampace, Andria Floris, Sebastiana Cannas, Agustin Loy , Miguel Loy Magnano. Crescono, invece, le presenze negli anni successivi. Clara Carboni vedova di Joseph Campus di Stampace, Sisini Carboni, Juan Pau Desogus traballant a Stampace, Francisco Deplano traballant, Catelina Deplano, Maria e Francisco Deplano, Juan Pere Corona Lay, Mathias Deplano, Juliano e Antonio Deplano, e Antiogo Loy traballant a Villanova (1704); mestre Antoni Desogus argentiere (plater) a Stampace, Sebastia Mura Usala, Antiogo Desogus pastore di capre, Salvador Deid- da tonsurat a Villanova, Angelo Piras pastore di pecore, Antiogo Loy traballant a Villanova, Geronimo Lochi latayo e Juan Puddu a Villanova, Mathia Deplano a Villanova, Antonio e Francisco e Gregorio Deplano, Sebastiana Deplano (1706); Cristolu Dessi negossiant di legna, Juan Maria Carboni negossiant a Villanova, Maria Lucifera Puddu e Antonia Moy Usay Puddu (erede di Sebastia Puddu), Salvador Mura a Lapola, Pere Olando latayo a Stampace, Juan Pau e Antonio Maria Deso- gus, Juan Peddis domiciliato a Quartucciu, Salvador Deidda in Castello; Antonia Caviano, Juan Baptista Bravo, Domingo e Martino Bravo (1707); Cristolu Baresi a Stampace, Pere Ollando lattayo nel borgo dell’Annunziata, Salvador Deydda escrivent a Villanova, Antoni Desogus plater, Francisco Guiani a Sichi, Agusti Orru ed Antoni Deplano (definiti «cusi jerma»), Salvador Meloni pedrinaler e Salvador Deidda escrivent entrambi di Villanova (1708); Juan Marinus Varju a Villanova (1709).
Numerosissimi sono, quindi, i seuesi trapiantati a Cagliari nel decennio successivo. Cominciamo dai fratelli Antoni ed Antiogo Serra, poi Diego Lay lattaio, Salvador Deplano sellaio (siller), Sebastia Efis Serra escrivent che fa procura al nipote Antoni Desogus plater, Baptista y Francisco Ollando negozianti a Stampace e il loro fratello Pere Ollando lattaio pure a Stampace (con i figli di Juan Maria Ollando e di Antonia Lecca) (1710); quindi, nell’anno successivo (1711) Juan Antoni Usay sabater a Pirri, Cristolu Dessi negoziante a Porta Cavagnas che compra una casa a san Mauro, Antoni ed Antiogo Meloni, Pere Ollando a Stampace, Antoni ed Antiogo Deplano pastori di porci, Sebastia Manca, i fratelli Basili e Juany Desogus, Antiogo Dessy e Baptista Carta pastori di pecore e di porci, Juan Pere Ballicu pastore di pecore, Antoni Serra latayo, fratello del defunto Antiogo Serra ed il suo nipote Vissenti (che muore nel 1714). Nel 1712 troviamo Juan Baptista Carboni Bituleri, Sebastian Cannas pastore di pecore, Antonio Meloni negoziante a Villanova, Provvidenza (Brovidencia) Guiani a Stampace, Antiogo Ligas pastore di capre e Sebastia Mura lattaio.
Nel 1714 muore il reverendo Juan Antiogo Lay di Villanovatulo, e ne sono curatori testamentari Antoni Lay e Salvador Deidda scrivano della Barbagia di Seulo, risiedono a Cagliari anche Pere Olando latayo e Francisco Pili negoziante a Villanova.
Nel 1715 troviamo ancora Juan Antiogo Pilia, Agostina Agus, Cristolu Agus, Juan Antiogo Pilia escrivent, Pere Ponciano Guiani escrivent della Barbagia di Seulo (originario di Sadali). Due soli i nomi del 1717: Antonio Meloni e Juan Antiogo Piga latayo (nell’atto compare come teste un omonimo di Seui), ambedue residenti a Villanova. Infine, nel 1718 compare Cristofol Dessy che acquista legna da Solanas. Come si vede, vi sono molti pastori di capre e di pecore, molti rivenditori di latte, serve domestiche, artigiani (come armaioli [pedrignaler], commercianti, muratori, fabbri,qualche scultor, argentieri). E che dire, poi, del farmacista in Castello votato ad un sicuro guadagno, giacché forniva i propri servizi a feudatari, nobili, mercanti, notai ed ecclesiastici di rango!
In forma analitica, vediamo ora di trovare ulteriori notizie negli atti rogati a Cagliari nel secolo XVI -XVIII . Nel 155512 Antonio Piga di Seui e Joan Piga Diaca pure di Seui fanno un contratto con Joan Crispo, arciprete di Galtelli che concerne 150 capre madri (cabras de mar- diedu) per una soccida di 5 anni ed 8 mesi.
In data 15 ottobre 1569 «Petrus Mula naturalis villa de Sehuy encontractae de barbargia de Sehulo» abitante a Stampace si obbliga per una soccida («socida sive a comu») con Sebastiano Angioni, lapicida di Stampace, della durata di 5 anni per 135 «cabras de mardiedu»; Mula si impegna a porre un terzo dei capi.
In data 28 aprile 1584 l’«honesta Heleni Pilia» vedova di «Antonii Esi dela vila de Seuy», e suo figlio «Julianu Desi pastor de cabres» dimoranti a Stampace, presenti «Maltini Desi y Sisinia Desi donzella fills de dita Eleni Desi», vendono a «Marcu Lobina, pastor de cabres de dita vila de Seuy les dos casas, çoes una de cascu que tenen en dita vila contigues segons afrontan ab casas de Pauli Oy y ab casas de Juanneddu Arju y casas de Petianu Desi y casas de Petianu Arju ab tots sos drets y pertinenties». La casa di Aleni, che è più grande, ammonta al prezzo di lire 25 e l’altra a lire 20, pagate in questo modo: lire 2 e soldi 10 in contanti, lire 17 e soldi 10 per un debito che pagherà a Martini Desi per volontà di Julianu per le al- trettante di cui gli è debitore.
Il giorno 11 maggio 1584 «Gregori Piroddi pastor de cabres de Seuy», residente a Stampace, dichiara di aver ricevuto da Martini Desi, pastore di capre pure di Stampace, lire 8 e soldi 15 in contanti per mano di suo fratello Julianu Desi, per paga di servitù nel pascolo («en lo bestiar»).
Il notaio Conco Michele (1590-1594) in data 3 gennaio 1594 roga a Cagliari un atto in cui Juliano Craboni, Jacomo Mura, ed i fratelli Giovanni ed Antoni Mura, pastori di capre e di pecore di Sehuy, riconoscono al prete Julia Murja («prevere» di Isili) che gli devono lire 930, di cui lire 322 per atto ricevuto da Sebastia Loddo scrivano della curia di Partivalenza in data 20 agosto 1590, per ragione del comu dia Seui, in data 2 dicembre 160616, Pauli Murta di Seui pecoraio vende la casa al prezzo di lire 150 a Nigola Cavianu pastore di pecore, i cui confini sono Perdu Lecca, cami, spalle alle case dei fratelli Marcu Cannas e Paulica Cannas, lato casa di Antiogo Mura prevere e del suo fratello Pauli Mura, altre «costat» casa di Gllia (sic) Puddu che era di Sisinnio Mura.
Il 13 ottobre 1611 Antiogo Usai alias Sulis di Sehuy da una parte ed il sacerdote Antoni Lotxi prevere di Seui dall’altra, si accordano per una garanzia («fiansa») necessaria per procedere alla dispensa romana di sposare (ostando il 4° grado di consanguineità) da affidare a Francesco Astraldo mercante di Cagliari ma genovese. La sposa è Maria Caviano. Essi si impegnano per risarcire gli eventuali danni a Lotxi. I testi sono Bernardo Ricardo genovese e Antoni Serra di Lapola
Il giorno 19 aprile 1616 il notaio Argiu, rogando un atto a Sant’Antioco in favore del sindaco di Aritzo e di Gadoni, descrive i lavori in muratura (un rivellino) da eseguirsi nella casa della Barbagia di Belvì. Era presente anche la casa della Barbagia di Seulo; un testimone dell’atto è il seuese «Naneddu Piroddi alias Topi».
EMIGRAZIONE A CAGLIARI E DINTORNI NEGLI ATTI NOTARILI ROGATI NELLA BARBAGIA DI SEULO Gli atti rogati in Barbagia di Seulo ed in particolare a Seui illuminano la vita quotidiana e la società barbaricina, facendole uscire almeno un po’ dalla tenebre dei tempi, parlandoci in particolare di servitù, contratti e affari.
In data 29 settembre 1629 Valentina Ligas di Seui, moglie di Joany Lochy, costituisce il marito quale legittimo procuratore per «procurar, dir, deduir» una tal causa, in particolare «lo servissi que dita Ligas te fet ala viuda Ventelluch» della Marina di Cagliari; i testimoni dell’atto presso il notaio sono Antiogo Sulis e Salvador Caviano: «Vuy a 22 de 7bre 1629 Sehuy.Valentina Ligas moller de Joany Lochy Contu ex son legitim p(roc)urador al dit son marit q(ue) puga p(roc)urar , dir, deduir qualsevol causa resguardants ala dita Ligas en qualsevol temps y en particular lo servissy q(ue) dita Ligas te fet ala viuda Ventelluch dela Marina de Caller – llargament . Testimonis Joan Olianas, Antiogo Ligas, Salvador Caviano, Antoni Loy».
In data 20 luglio 1603 vediamo che a Cagliari Joani Lobina di Seuy presta lire 10 a Joan Carta di Tresnuragues «traballador en la scoda». Il giorno 8 febbraio 160821 Joany Lobina di Seuy nella Barbagia di Seulo, «estan en servici» di Monserrat Rossellò, famoso per la sua biblioteca (ora fruibile nella baiblioteca Universitaria di Cagliari ) e giudice della Reale Udienza, firma una apocha (cioè, una ricevuta) di lire 130 avute dal Rossellò che costituiscono il saldo (compliment ) di paga come «criat en sa casa».
Il 29 agosto 1644 a Cagliari perviene una cedola al Veguer regio e giudice ordinario di Cagliari. Il «dotor» Antiogo Lobina di Seui, figlio del defunto Antiogo Lobina, scrive al Veguer: essendo passato a miglior vita Juan Lobina, «cusi jerma del padre», poiché era ab intestato, la somma di lire 1500 era stata sequestrata (aprencio) da persone «illecite»; egli chiede, pertanto, che si ricevano informazioni sul defunto, che non ha lasciato figli, e sui figli del defunto Antiogo Lobina, poiché spetta al pa- rente «mes propinque l’entregatio» della somma e di qualsiasi bene «encomanas» a terza persona, e che si faccia prima di tutto il sequestro del denaro. Si chiede anche un ordine per i ministri di giustizia affinchè facciano le diligenti necessarie azioni per questo effetto. Il Carcassona concede due giorni di tempo per rispondere, ed in tal senso è fatta intimazione a Giovanni Antonio Piga, dal capo delle guardie («caput excubiarum») secondo verbale del notaio Marras.
In data 30 agosto 1644, quindi, Antiogo Mojo (sic) Lobina così scrive: «natural de Sauy (sic) en son nom propry y de procurador de sas jermanas Anna, Juliana, y Agustina Mojo y Lobina que fa fe de sa potesta ut ecce cum insertione diu a v.m. que essent en semanas passadas passat de esta pera millor vida lo quondam Juan Mojo Lobina ,nullo condito testamento, sens dexar fills dexendents ny axendents, ny altros parents mes propinchs del desposant que son fills del quondam Marco Boy Lobina jerma ut utroque latere del dit Juan Mojo Lobina diffunt, se hauria per v. m. fet aprensio migensant inventari de serts cantitats de dines y robes que an denuntiat se li trobaren al temp de son obte y que aquelles se son encomanades a terçeras perso- nas y com sia que tant los dits dines y robes denuntiades com altres benes dela here- tat de dit quondam Juan Moja Lobina … a sas jermans com a nebot y nebodas ex frate(sic) del dit quondam Juan Mojo Lobina y hereus ab intestato de aquell ,perço supplica que rebuda enformassio de com lo dit Juan Mojo Lobina no ha dexat fills dexendents ni axendets ni altras parents mes propinchs dels dit Antiogo , Anna, Ju- liana , y Agustina Moja y Lobina, nebot y nebodas de aquell mane constant de dites coses provehir que seli entegren los dits dines y robes deles quals se ha fet aprensio y encomanda et haec &omni meliori modo &officium». Il Carcassona a Cagliari or- dina di inserire i documenti esibiti e di concedere due giorni agli interessati mediante intima23. Il 30 agosto 1644 Antiogo Lobina è intimato da Jacobus Terres portiere re- gio («regium portarium»). Il primo settembre 1644 il notaio attuario Jasinto Marras fa una copia degli atti, «inseguint lo orde del noble hordinary Assessor»24. Il giorno 7 settembre 1644 Giovanni Usay notaio di Seui dichiara che le persone di Juliana Moy Lobina assieme alla sorella Augustina, figlie ed eredi del defunto Marcu Lobi- na, fratello carnale del defunto Juany Lobina, tutti nativi di Seui, assieme ai loro mariti Juan Pere Mura marito in prime nozze di Jualiana, ed Andrea Desogus mari- to di Agostina, hanno ricevuto notizia della morte di Juany lobina Moy e che l’eredità, patrimonio e denari ad istanza di Antonio Piga di Seui, residente nella citta di Cagliari, e per ordine del veghiere regio di Cagliari, sarebbe stata data «en enco- menda» ad alcune persone. Gli eredi da Seui non possono essere presenti «acudir» e fanno procura ad Antoni Piga. I testi sono Antiogo Piroddi e Domingo Usay. Il gior- no 13 ottobre 1644 Juan Pere Mura ed Andria Desogus procuratori di Juliana Moy Lobina, moglie di Mura ed Augustina Moy Lobina moglie di Desogus, poiché a Cagliari, nei mesi passati, avevano creato come procuratore la persona di Antiogo Moy Lobina loro cognato e fratello delle loro mogli «per que pugues cobrar qualsevol causes , robes , dines et alias della eredità del defunto Juany Lobina Moy» loro zio («oncle»), poiché le cause molte volte non si considerano «en la fi en que han de pa- rar», perciò con questo strumento revocano detto Antiogo Moy Lobina dalla procura da loro «fermada» e nominano la persona di Antoni Piga di Seui ma residente a Ca- gliari, perchè possa «cobrar qualsevol causas, dines y alias», ed in particolare della eredità di Juany Moy Lobina, morto ab intestato. I testimoni sono Juan Pere Mely e Domingo Usay di Seui.
Convengono, dunque, in giudizio i fratelli Lobina Moy, che hanno come procuratore Joan Antony Piga. In data 17 ottobre 1644 a Cagliari il dottor Lobina scrive che si sono ricevuti alcuni testi per la parte di Antoni Piga e poichè egli, detto Lobina, non ha ottenuto copia per soddisfar i procedimenti e dire i suoi diritti, supplica di ordinare al notaio attuario della causa di dargli copia «igual de tots dits proseiments y en lo interim mane no sia res innovat sos decret de nullitat et haec & officium …». Vi so- no poi varie intime alle parti da parte del regio portiere Salvatore Gines. In data 24 ottobre 1644, poi, vi è un certificato del notaio Jasinto Marras, «iinseguint la provi- sio feta per lo noble hordinary assessor» in cui si dichiara che la copia del dottore Lobina e la copia di Juan Antoni Piga, procuratore dei fratelli Lobina Moy sono u- guali («son igual»). Joan Antoni Piga procuratore di Antiogo Lobina chiede quindi che, poichè gli atti sono iguals, di esprimersi in favore condannando l’altra parte alle spese. In data 9 novembre il procuratore Piga scrive che non si è fatta contraddizio- ne alla informazione domandata e chiede che si ricevano ulteriori informazioni.
Il giorno 3 ottobre viene assegnato alla pubblicazione dei testimoni, dopo che il procuratore della parte di Antiogo, Juliano ed Agostina Moy Lobina avevano fatto con- stare per testi che essi sono nipoti («nebots carnals») di Joan Moy Lobina. La «cotta»26, cioè la lista dei testimoni presentati ad istanza di Joan Antony Piga, procurato- re di Antiogo Moy Lobina, e dei fratelli ed eredi di Joan Moy Lobina comprende il reverendi Antoni Ligas prevere , il «senor Joan Usay, Juany Mely, Salvador Lay, Perdu de Cannas».
Il 24 settembre 1644 l’alguazire reale Salvador Gines cita i testi di verità ad istanza di Juan Antoni Piga, procuratore di Antiogo Moy Lobina, nativo di Seui ma residen- te a Cagliari, nelle persone del reverendo Ligas «dela la vila de Seui (sic)», che, deponendo a Cagliari, dichiara: conosceva «molt be» il defunto Joanny Moy Lobina che «estava en la present ciutat ja molt de temps», era jerma carnal di Marcu Moi Lobina, entrambi figli legittimi di Luca Lobina e che Antiogo, Juliana ed Anna Augustina Moi sono figli legittimi di Marco Moi e di Vitoria Cuca difesi da Joan Antony Piga e sono nipoti carnali, e che nel paese di Seui non vi è nessuna persona «mes propinqua» dei suddetti e in tal senso fa giuramento «manu in pectore more clericorum».
Juanny Usay di Sehuy trovatosi a Cagliari, di età 40 anni circa, depone che conosce Marcu Moy di Seui come «jerma carnal» di Juany Moy Lobina e conosce i nipoti di Juanny figli di Marcu e non vi sono persone più propinque dei suddetti del che si firma, cosa che fa pensare che egli probabilmente fosse un notaio.
Quanto a Juanny Meli, che ha 66 anni ed è pastor de cabras, depone affermando che conosceva bene Luca Lobina e Annedda Moi Cuca, marito e moglie e che Marco e Juanny Moy Lobina erano fratelli carnali e così conosce i nipoti figli di Marco. Il giorno 26 settembre depone Salvador Lay alias Saulesu (ma dovrebbe esser Sau- hesu, sic), abitante a Santa Vendres, di 50 anni di età che conferma le dichiarazioni degli altri testi. Anche Perdu Caviano, naturale de Seui, abitante a Villanova, dell’età di 35 anni depone, infine, in maniera identica.
In data 11 ottobre 1644, quindi, il procuratore dei Mois Lobinas scrive a Brunengo: dai testimoni ricevuti ad istanza dei fratelli Mois Lobinas è provato pienamente che il quondam Joan Moy Lobina, al tempo che passò a miglior vita, non lasciò figli , né discendenti, né altri parenti più propinqui dei fratelli Lobina, suoi nipoti carnali, che sono eredi ab intestato del defunto Juan Moy Lobina. Il procuratore supplica V. M. di dichiarare «en son favor», aggiudicando l’eredità, e procedendo che si spedisca un mandato al reverendo Barholomes Cordella che «entregue» ai fratelli Moy Lobina «lo que reposa en son poder». In data 26 ottobre 1644 il procuratore di Juan Moy Lobina chiede anche di assegnare la sentenza in suo favore con vittoria delle spese . La sentenza è la seguente: «Jesus Christus Quoniam meritis huius processus …attentis et testibus subministratis per Antiochum Moy Lobina ju… oppidi de Sauy tam nomine proprio quam curatorio eius… Annae Lobinae et Augustinae Moyo et Lobina constat et apparet eos esse nipotes ex fratre quondam Joanny Moyo Lobina de … successione nunch unc continentibus ex eo quod nullo facto testamento nullisque heredibus institutis decessit unde … per dictum Antiochum Moyo Lobina pre- dictis nominibus agere videtur ad legitimam sucessionem bonorum(carta 378) et he- reditatis dicti quondam Joanny Moy Lobina, nulla… in hoc judisio de posesorio fac- ta per J.U.D Antiochum Lobina cum non rilevans deducit.. idem et alias nobilis re- gius vicarius judex ordinarius praesentis civitatis de consilio suis ord. et infr. asses- sor providet, pronuntiat atque sentensiat atque declarat pecunias depositiones penes venerabilem Bartolomeum Cordella et … repertas in bonis dicti Joanny Moy Lobina quod… illius bona ubique reperta fore ac esse tradenda dicto Antiocho Moy Lobina eiusque predictis sororibus ut heredibus legitimis ab intestato suçessoris prout cum praesentis his declarari mandat hac intrumenta quod per eum dictis nominibus sit cavendum casu quo alii propinquiores seu erede … aut legitimo institutis reperian- tur et expensibus solvantur ex cumulo hereditatis hanc non obstantibus.
Don Juan d.mo Pitzolo Vidit Carcassona assessor. La sentensia per vostra.magnificensia. proferta en favor de Antiogo Moy Lobina contra lo doctor e demes colliytigantes es passada en autoritat en cosa y en fet …)tre las parts ,perço lo procurador de aquells mane v. m decletar (sic) exequtio de dita sententia justa lo tenor de aquella ab despeditio de lletras exequtorials proseint axi- be que se despedesca mandato al Reverent Bartumeo Cordella perque entregue y pague lo que reposa en son poder dela heretat del quondam Joany Moy Lobina om- ni meliori modo, officium». In data 8 novembre 1644 Carcassona concede due giorni («biduum») alle parti e che si intimi come deciso. Il regio portiere Salvatore Gines intima di conseguenza e la sentenza viene emessa, firmata da don Juan Domingo Pitzolo, e dall’Assessore Carcassona.
EMIGRAZIONE A CAGLIARI E DINTORNI NEGLI ATTI NOTARILI ROGATI A CAGLIARI (SEC. XVII). Negli atti notarili troviamo gradatamente i Seuesi emigrati, col corredo più o meno ampio di informazioni. Eccone i documenti ordinati in maniera cronologica.
1645 (2 ottobre ): Geronimo Mura residente «en lo apendisi de Caller» vende al fratello Joan Maria Mura pastore di pecore («pastor de ovellas») di Seui la vigna di Suerju, già appartenente al fratello, il reverendo Sebastia Mura29. 1646 (11 aprile): a Villanova di Cagliari, Leonart Orru prevere di Seui fa una procu- ra in favore di Pere Desogus escrivent.
1646 (22 novembre): Joan Usay notaio pubblico di Seui fa procura a Sadorro Guiany causidico di Lapola. 1647 (9 ottobre): a Seui, Antiogo Caviano e suo patrigno («son padraste») Antoni Guiany ricevono un censo di lire 100 (dovuto da Juliano Arju di Seui a Pere Cavia- no, zio di Antiogo). L’atto di censo era stato rogato dal notaio Joan Antonio Peis, a Cagliari in data 9 maggio 1635.
1647 (17 ottobre): Joan Andres Orru, capraro, in prigione («en las presons») fa pro- cura ad Agusti Carta di Stampace. 1647 (27 ottobre): Antoni Lay major e mestre Gimiliano Fadda fabbro (ferrer) di Villanova eseguono lavori per Joan Masala Arjolas nativo di Nurri e residente a Cagliari.
1648 (24 ottobre): Sebastia Moy Usay risulta abitante a Cagliari31. 1649 (9 novembre): Amador Lobina, apprendista falegname (fuster) di Seui è obbli- gato ad un contratto di apprendista presso Joan Masala di Cagliari32. 1650 (6 febbra- io): mestre Antoni Meloni sarto (sastre) abita in Castello33. 1650 (15 giugno): Geroni Mura escrivent è «comorant» a Cagliari. 1651 (8 giugno): Antiogo Efis Usay sastre è studente a Cagliari ed è figlio di Mauro Moy Usay pastor de vacas35. 1652 (13 settembre): Perdu Lai Mameli abita a Villanova (a Seui vi sono problemi per una vigna36. 1653 (5 febbraio): Sebastia Lay di Seui, residente a Cagliari, riceve una procura di Antiogo Lay Sulis37. 1654 (18 gennaio): Antiogo Usala, abitante a Stampace riceve un processo; in data 18 maggio riceve la procura di Domingo Usay.
1654 (20 marzo): I coniugi Joan Antoni Chacardo calzolaio (sabater) e Maria Cha- cardo Caviano abitano in Castello e ricevono una procura dal rev. Sebastia Melis di Seui38. 1656 (8 aprile): Antiogo Mura Piroddi, studente a Cagliari, e suo padre Joan Piroddi vengono relegati in quarantena nella chiesa di santa Lucia di Seui. Vi era il sospetto che avessero frequentato altre persone venendo dai campidani di Cagliari.
1655 (15 aprile): Il rev. Sebastia Melis ed il rev. Antoni Ligas fanno procura a Juan Antoni Jancardo sabater residente a Cagliari, per l’arrendamento delle decime di Seui e di Ussassai. L’ammontare dell’arrendamento è di lire 850. Gli arrendatori in questione poi, in data 4 luglio, subarrendano un terzo delle decime a Joany Piroddi pastore di capre (pastor de cabras) di Seui. Egli deve versare lire 230 ogni anno, pa- ri a lire 690 per il triennio.
1655 (24 settembre): Sebastia de Canas vende un giogo di buoi ad un abitante di Villanova di Cagliari. 1656 (17 febbraio): Antona de Cannas ,vedova di Salvador Marchi Meli, pastore di Seui, abitante a Pula, delega per una stima di patrimonio Antiogo Usala di Seui abi- tante a Stampace.
1656 (13 settembre): Francisco Lay e Geroni suo figlio, Joan Antiogo Murja ed An- toni Lay genero e nipote di Francisco Lay sono tutti a Villanova41. 1656 (19 novembre): Joan Domingo Lay è residente a Stampace42. 1656 (27 novembre): Antoni Aresu abita a Villanova.
1657 (21 aprile): Geroni Lay, Pere Carbony e Pere Orru (questi il 23 giugno 1657 riceve una procura da Seui) sono a Cagliari. 1657 (3 novembre): Pere Antonio Desogus è apprendista falegname (fuster) per due anni presso Baptista Cossu di Cagliari.
1658 (28 maggio): Domingo Ligas Piroddi, contadino (massaio) di Seui è a Sant’Avendrace (comorant en San Vendres)44. 1660 (25 agosto): Il dottor Jeroni Espano di Cagliari e mestre Pere Deidda fuster di Nurri sono testimoni di un atto rogato a Seui.
1661 (10 giugno): Sebastia Guiany scrivent di Seui fa procura ad Antoni Lay di Seu- lo , residente a Cagliari. 1661 (6 agosto): Juanchim Marcello di Seui fa procura al fratello Pere Marcello studente a Cagliari.
1661 (28 agosto): Sisinni Sulis di Seui è comorant a Cagliari.
1661 (9 settembre): Agusti Leca di Seui, è pastore di pecore residente a Villanova ed accende un censo con Joanchim Marcello47. 1661 (9 novembre): Il defunto Perdu Lay era residente a Villanova48. 1662 Domingo Meli Aguistu è a Sant’Avendrace.
1663 (6 febbraio): Juan Antiogo Meli escrivent e Pere Marcello estudiant e fratello del rev. Bartomeu Ludovico Marcello sono a Cagliari50. 1663 (7 ottobre): Joan Maria Moy abitante a Stampace vende i suoi beni a Seui, cioè case e metà orto.
1663 (1 ottobre): Pere Marcello estudiant riceve una procura per una causa52. 1664 (26 aprile): Pere Marcello riceve una procura per una causa dal reverendo Antoni Ligas e da Juan Antiogo Melis Carboni. 1664 (7 ottobre): Domingo Aresu pastore di capre è a Villanova e vende una casa a Seui54. 1664 (31 ottobre): Joan de Lussu Injamu abita a Stampace55. Nel testamento di Antiogo Lay Sulis scrivent, il figlio deve studiare e non è obbliga- to a lavorare56. 1665 il figlio di Antoni Moy Usay è in carcere. 1665 (5 dicembre): Carta di contratto (encartament) di Juan Maria Moy apprendista fabbro. 1665 (10 dicembre): Elias Varju di Seui costituisce come procuratore il fratello Basily per richiedere le sue spettanze di servo «demanar, exigir, rebre, cobrar» i soldi e alias a lui dovuti, in particolare per ciò di cui gli è debitore Julia Frau residente a Villanova di Cagliari «per servissy personal en la casa de home de acordy» e possa comparire di fronte a qualunque Justisials57. 1665 (24 maggio): Sebastia Arjolu estudiant a Cagliari riceve una procura da uno di Seui58. 1666 (27 maggio): Diego Piroddi residente a Stampace vende la casa di Seui al ni- pote59. 1666 (4 ottobre): Joan Domingo Baresu è pastor de cabras a Cagliari.
1667 (22 giugno): Dominga Floris, viuda di Juanchim Marcello, fa procura al figlio Pere Marcello «iure utrique doctor» abitante a Cagliari61. 1667 (17 ottobre): Juan Injamu Delussu abitante a Cagliari vende la casa di Seui62. 1669 (3 aprile): A Seui Bartholomeo Are di Stampace, procuratore di Gavi Solinas, alguazire reale di Cagliari (procura presso notaio Juan Andreu Anjoy, Cagliari 15 febbraio 166) fa esecuzione in beni di Antiogo de Lacony: «una caldera de aram poch usada de peso de romana 40 libras, 30 casillos de abellas», per la quantita di lire 50. Il Laconi era obbligato verso Gavi Solinas di Cagliari e poichè non si ritrova chi possa comprare, interviene il fratello Salvador Meli Laconi che si costituisce principale debitore e riceve «en encomenadas las prendas»; i testimoni sono Antio- go de Pau e Sebastia Guiany escrivents di Ussassai e di Seui.
1669 (13 settembre): Truiscu Mura picapedrer di Seui residente a Cagliari vende a Seui la vigna di Giddatili64. 1663(4 settembre ) Un padre fa testamento e indica il sostentamento per il figlio che deve studiare a Cagliari ( A .S.C., Tappa di Mandas,vol. 275).
Intorno alla metà del secolo, Antiogo Usala è una figura importante che cura gli inte- ressi dei seuesi a Cagliari vediamo qualche impegno: il 19 giugno 1648 i caprari di Seui gli rilasciano procura ad per una causa; il 20 giugno 1654 riceve altra procura; il 28 giugno 1654 è «comorant» a Cagliari; il 23 settembre 1656 è costituito procura- tore; nel 1658 in qualità di honorable escrivent di Stampace riceve una procura; an- cora una procura l’11 novembre 1659; il 9 gennaio 1660 da una procura sappiamo che egli abita ancora a Stampace; altra procura il 3 dicembre e riceve una procura 1661 e il 20 novembre 1665, quest’ultima da parte del sindaco di Seui Domingo Usay che lo costituisce procuratore per seguire una causa sui diritti feudali; il 16 ottobre 1669 è causidico a Stampace.
1670 (18 marzo): Juan Gavi Mura estudiant a Cagliari riceve la procura per una causa66. 1671 (29 giugno): Juany De Lussu Injamu di Seui abita a Stampace e vende una vigna a Seui.
1671 (12 ottobre ): Juan David Lecca è a Cagliari68. 1672 (19 aprile): Francisco Usay è a Cagliari69. 1680 (11 ottobre): Ad istanza dei sindaci e vassalli di Seui sono spedite (despacha- das) le salvaguardie manunteciales: i vassalli e la comunità di Seui sono conservati nel posseso di «apasentar» il loro bestiame nei salti e territori delle altre comunità della Barbagia di Seulo «quant no ya llaurera» così come i vassalli degli altri vil- laggi sono soliti «apasentar» il loro bestiame in territorio di Seui. I ministri di giu- stizia dei villaggi della Barbagia di Seulo non devono tenturare nè machiziare. Il possesso non deve essere molestato «fins tant sian hoits de justicia» e le salvaguar- die siano revocate dal vicerè, con «cognissio de causa». I testimoni chiamati a de- porre sono il fabbro (ferrer) Matheo Puddu nativo di Seui, di 30 anni ed il venditore di latte (revenedor de llet) Antiogo Caviano, nativo di Seui, di 26 anni e domiciliato a Villanova di Cagliari.Il documento è del seguente tenore:
“Ex.m senor Ll(ochtinen)t. y C(apità). Ge(nera)l Lo Rey, Don Joseph de Villpando Marques de Ossera y Castaneda conte de Morata y Alle- tas senor delas baronias de Juinto y Figuerrue… senor delas vilas de Estopinan, Vicilas y Vililla dela Campan, senor del mayorasgo de Luson, del concell de sa mag(esta)d son V(irrey). ll(ochtinent), Capita General del present regne de Cerdena. Alas amatas de sa m(agesta)d universes y sengles persones de qualsevol grau nassio y condissio y estament sia a qui les presents toquen se esguardan y presenta- des seran salut y dilectio. Per quant per los infrascrits suplicants se nes presentada la infrascrita suplica la qual ab les provisions per nos al peu de aquella fetes es del tenor siguent. Los sindichs dela villa de Seuhy(sic con correzione) encontrada de barbargia Seulo dihuen a V.X(ellenci)a que se troban en quieta y pacifica possessio y tant de temps que no hya memoria de homens de que dits los vassaills de dita vila solen apasentar lliberament lur bestiar en territoris delas demes vilas de dita encontrada, quant no ya llaurera, axi com los demes vilas y vassaills dellas solen apassentar axibe llur bestiar en territoris de dita vila de Seuhy(sic), sens que jamy se haja prosehit a ten- turas, macheills y altres actes de justicia entre uns y altres vassaills, sols que vicisi- tudinariament y comunament han pasturat los bestiars dela una villa en los salts delaltra: y trobantse en aquesta posesio tant quieta y antigua, reselan de que alguns ministres per sercar salarys y emoluments, vulgan inquietarlis y perturbarlis en a- questa possessio.Y per que desigian assegurarla baix lo amparo y protessio deles salvis(sic)guardias reals.Perço recurrent dits exemptions en nom de dits vassaills y comunitat devant V.X(ellenci)a supplican se servesca de provehir y manar que sea rebuda sumaria informasio dela possesio dalt referida y constant com constara de aquella , que sian manutenguts y conservats en dicha possesio , ab lo amparo de di- tas salvas guardias reals sens que per sona(134 v)alguna los moleste en ellas … per dit effectum los as intymes y letres acstumades et haec officium salvis. Altissimus Antonius Cani Jhs ob(lata). die 11 8bris 1680 Cal(ler). Recipiatur informatio suplicata en que re- cepta et visa debite providebitur.
Sisternes r(egen)s 135 r Mateho Puddu de hedad 30 ferrer. Lo diu per ser natural y haverlo axi vist y entes de mes altres personas antigas Antiogo Caviano revenedor de llet de Sehuy de hedat 26 Lo diu per haverlo axi vist y entes de personas antigas Die undecima mensis octobris 1680 Cal(ler), mestre Matheo Puddu ferrer dela vila de Sehuy de hedat de trenta anys enserca, testimoni citat y ab jurament interrogat en y sobre la sedula presentada en esta curia dela Real Cancillaria per los sindichs y comunitat de dita vila de Sehuy Et dixit que del contengut en la sobre dita sedula per lo notary infrascri se le ha dat a entendre en llengua sarda e intelligible es que los vassalls de dita vila de Sehuy se troban actualment y son estat que no hi ha memoria de homens en contrari en quie- ta y pacifica possessio de apasentar llur bestiar lliberament en los salts y territoris delas demas vilas dela encontrada de Seulo en los temps que aquells no son llaurats , sens que jamay selis hagia tenturat y machellat dit bestiar ni fet digun altre acte contra de aquells per los ministres de justisia de dites vilas y lo diu saber ell testimoni tant per haverlo axi vist y esperimentat desde quant te us de raho, com per ha- verlo entes de moltas personas antigas de ditas vilas, justa sa conciencia y per lo jurament que te prestat, que por no saber escriure no ho ferma de sa ma e per sa part firma lo not infrascrit Fuit Joannes Piso not(arius).pro, Lecca secret(arius). Dicto die Cal. Antiogo Caviano revenedor de llet natural dela vila de Sehuy en lo appendissi de vilanova domisiliat, de hedad segun diu ser de vint y sis anys. Et dixit havent entes lo contengut y expressat en dita sedula que per lo not(ari) in- frascrit se li ha lligit en llengua sarda que es molta veritat, que los vassaills y co- munitat de dita vila de Sehuy son de molts anys a esta part que no hi ha memoria de homes en contrary y actualment estan en quieta y pacifica posessio de apasentar llur bestiar en salt de barbargia Seulo en los temps y anys que no hi ha llaurera y aço sens impediment de persona alguna de ditas vilas , ni per los ministres de justis- sia de aquellas sian estats tenturats ni machellats y lo diu saber le test(imoni). tant per haverlo entes axi observar de moltas personas antigas com por haverlo vist y experimentat lo tes(stimoni) desde sa menor hedat fins a pochs dies a esta part que es vingut a viure en esta ciutat , lo que diu justa sa conciencia y por lo jurament que te prestat que per no saber escriure no lo ferma de sa ma e per sa part ferma lo not(ari) infrascrit. fuit Joannes Piso not(arius) Dicto die Caller Quia per informationem receptam constat de possessione alegata in praesenti supp(licacio)ne expediantur literae regiae salvaguardiae supplicata. Sisternes Pertant y abtes ab la informassio rebuda nos ha constat dela quieta y pacifica po- sessio en que actualemnt se troban dits vassaills de dita vila de Sehuy encontrada de Barbargia Seulo de apasentar llur bestiar en salts y territoris delas demes villas de dita encontrada, sens que janmay los hagian tenturats ni machellats, ni fet digun altre acte de justissia entre uns y altres vassaills en raho de dita pastura en los temps empero que no hi ha llaurera, havem manat expedir les presents pro tenor deles quals diem y cometem y manam a vosaltres sobridites persones de dites condissions que attes los ditts sindichs en nom y per part de dits vassaills se son posats baix lo amparo y protessio deles salvesguardiias reals manutenencials, les quals lis son e- stades per nos concedides, los hatjan perço de conçervar, manutenir y manparar en la sobredita possessio dela qual no sian desposehits, vexats ni molestats fins tant sian hoits de justisia y revocades ditas salvas guardias reals per nos ab cognissio de causa, sots les penes imposades en les reals pragmatiques contra los rompedors de salvas guardias reals y la de sinch cents ducats que ab les presents a quiscu respec- tive imposam desjian evitar. dattum en Caller als onze de octubre 1680.
El marques de Ossera y Castaneda v(idi)t Sisternes regens Antonius Lecca secretarius pro Gabella. Salvas guardies reals manutensials despachadas a instancia dels sindichs dels vas- saills y comunitat dela vila de Sehuy altra delas dela encontrada de barbargia Seulo peraque dits vassaills y comunitat de dita vila de Sehuy sian manutenguts, mampa- rats y conservats en la quieta y pacifica possessio en qua actualment se troban de apasentar llur bestiar en los salts y territoris delas demes vilas de dita encontrada, sens que per los ministres de justicia de aquellas sian estats tenturats nu machellats y de dita possessio no sian despossehits, vexats ni molestat fins tant sian hoits de ju- stisia y revocades ditas salvas guardias reals per nos ab cognissio de causa sots les penes imposades en la provisio de aquelles despachada als honze dels mes de octu- bre del present y corrent any 1680 ala qual se hagia relassio de quibus
Antonius Lecca secretarius». 1676 (7 luglio): Antoni Varju residente a Cagliari riceve una procura da mestre A- mador Lobina relativa ad una causa criminale per omicidio contro Antiogo Dessi71. 1678 (2 febbraio): Antiogo Murru e Domingo Perra di Villanova di Cagliari com- merciano porci a Seui72. 1684 (23 ottobre): A Seui si presenta Francisco Bravo di Medina del Campo, in qualità di procuratore di Antonia Caviano sua moglie, nativa di Seui (l’atto di procu- ra viene rogato dal notaio Baquis Cadony, in Cagliari il 10 novembre 1683); nel paese Francisco Bravo vende al massayo Antoni Sulis la casa, la vigna ed i tancati , le terre aratorie che spettano alla moglie, e provenienti dalla eredità di Latzaro Caviano e di Anna Latzara Piroddi, coniugi di Seui. Il Sulis si impegna a pagare a Cagliari lire 15 nel 1685 e lire 15 nel 1686. Il prezzo totale era di lire 52 e al momento dell’atto il Sulis corrisponde lire 2274. 1680 (30 marzo): Juan Gavi Mura Guiany è residente a Cagliari e riceve una procu- ra da Sebastia Guiani scrivent.
1680 (17 settembre): Antiogo Piga pastore di capre è residente a Villanova di Cagliari e fa una procura per la eredità spettantegli. 1680 (3 novembre): Antiogo Caviano Mura figlio di Antiogo, dimorante a Cagliari (comorant en Caller), vende 38 arnie (casillos de abellas) a Masony Mory per lire 46,10.
1684: Un atto notarile interessa Francisco Lay bottaio (botter) di Villanova ed Anto- nia Caviano, moglie di Francisco Bravo di Medina del Campo78. 1685 (15 maggio): i coniugi Maria Gratia Caviano e mestre Francisco Puddu muratore (picapedrer) residenti a Viillanova di Cagliari fanno procura in favore di Juan Gavi Mura Guiany escrivent di Seui con atto del notaio Nicolau Vacca del 9 febbra- io 1685.
1685 (30 maggio): Diego Pira Caviano massaio di Seui deve lire 70 a don Antonio Genoves domiciliato a Cagliari80. 1685 (28 agosto): Dominga Rosa Mura di Seui fa procura al marito Antoni Melis, con atto rogato dal notaio Antiogo Mura di Cagliari suo fratello, per ottenere il pa- gamento del salario della carta di servitù iniziata col defunto Jayme dela Bronda e finita coi coniugi Jacu Mantelly e Joana Maria dela Bronda «neboda» ed erede di Jayme dela Bronda residente a Stampace. Il salario di servitù «eo pressy dela carta» deve essere pagato e quindi «fermarne les apocas necessarias y cancellar la carta».
1685 (3 ottobre): Si tratta della eredità di Joan Maria Ollando, dato che Antiogo è imbarcato (embarcat), e Francesco Ollando è agli arresti a Gergei «detingut en la torre de Gergei presoner»82. 1685 (10 ottobre): I fratelli Sebastia, Baptista, Pere Mura Ollando sono a Cagliari a Stampace.
1686 (5 giugno): Juan Maria Meloni dimorante a Villanova di Cagliari vende a Seui la casa al nipote che è «pastor de porchs».
1686 (27 dicembre): Antiogo Mura estudiant a Cagliari, riceve una procura per una causa di Antoni Maxia85. 1689 (22 ottobre): Pere Rocu Lay residente a Villanova vende la casa a Seui86. 1690 (21 aprile): Antiogo Mura nativo di Seui e domiciliato a Cagliari riceve una procura da Dominga Rosa Mura per il pagamento di una carta87.
1690 (26 settembre): I fratelli Juan Antony e Salvador Caviano abitanti a Stampace vendono a Seui le case, quattro vacche e sette vitelli88. 1690 (24 ottobre): Grassia Murja sposata con Baptista Caviano, presso il notaio Joanes Antiochus Lochy fanno rogare un atto per l’eredità di Roque Corona.
1690 (26 settembre): I defunti (quondams) Antiogo Aresu Caviano e Maria Piroddi sono comorants a Stampace90. 1691 (24 agosto): Antonio Serra Usala comorant a Cagliari riceve una procura da Seui.
1691 (24 settembre): Antoni Serra Usala è residente a Lapola e fa un prestito ad An- toni Conju pastor de ovellas92. 1691 (7 ottobre): Pere Mura Ollando è domiciliato a Stampace93. 1692 (26 settembre): Salvador Lobina lactaio, nativo di Seui abita a Villanova94. 1692 (30 ottobre): Antiogo Aresu Piroddi pastore di pecore fa una permuta di terra a Su cruculeu con Salvador Lobina lactaio che abita a Villanova.
1693 (11 settembre): Juan Maria Melis «escultor» di Stampace riceve una procura dalla nipote di Seui, Antonia Lecca Melis nubile (fadrina) di Seui per portare a ter- mine (per acabar) una causa criminale: era stata oltraggiata da alcuni di Seui e da altri (ab altra camarada) di Cagliari, alla festa di san Gemiliano.
1694 (12 ottobre): Sebastia Piras è picapedrer a Stampace e riceve una procura dal- la madre Anna Maria Moy nativa di Seui e «comorant a stampace». L’atto di procu- ra è del notaio Juan Baptista Hordy ed è titolo per vendere una vigna a Santa Lucia.
1695 (11 novembre) Jeroni Desogus di Seui lactaio, domiciliato a Villanova, vende vigna a Cabudeddu.
1695 (11 novembre): Anna Maria Pilia Mura, moglie di Antiogo Mura ferrer vende una parte della vigna per sostentare il figlio che vuole studiare a Cagliari99. 1696 (21 febbraio): Juan Estevan Deplano Campus è a Cagliari. 1696 (14 aprile): La nubile Francisca Angela Ligas fa procura al fratello Antoni Ligas per esigere il servizio personale di donna «de acorde» prestato nella casa dagli eredi e curatori del defunto Juan Geroni Tardu di Cagliari.
1696 (2 diecmbre): Antiogo Piga sostituto di scrivano di corte (sustituit de scriva de corte) di Seui è impegnato nella divisione di porzione di eredità101. 1697 (3 giugno) Antony Boy calzolaio (sabater) nativo di Seui e domiciliato a Cagliari è testimone di un atto rogato a Seui.
1697 (15 ottobre) Antoni de Serra di Seui e domiciliato a Villanova di Cagliari ven- de alla sorella la sua porzione di casa a Seui103. 1698 (20 ottobre) Atto tra Antonio ed Antiogo Serra, che abitano a Villanova di Cagliari, e Geroni Lochy che è pastore di capre a Seui.
1699 (13 luglio): Francisco Manca fa rogare un atto105. 1699 (23 luglio): Joan Antoni Mulliri pastore di cavalle (pastor de jumentas), prende dal rev. Juan Antiogo Lay rettore della chiesa di Villanovatulo e da suo fratello Francisco Lay farmacista (poticari) a Cagliari, ma nativo di Seui, «un comu de jumentas» di 12 capi, di cui 1/3 dal pastore minore per la durata di 5 anni106; alla fine il pastore prenderà la metà dei puledri (potros) in età di vendita e così la metà dei cavalli che «tallaran grans» e che trebbiano grano, orzo, fave «trillaran de forment, hordy, favas»107. 1699 (11 agosto): Francisco Lay è «poticary residint en Caller». 1699 (16 agosto): Salvador De Murtas bottaio, nativo di Villanova è a Seui come procuratore di Francisca Manca e di Lucresia Mura y Murtas, rispettivamente mo- glie e figlia del defunto mestre Jayme Mura nativo di Seui . Vi sono porzioni di eredità (asienda)109. 1699 (29 ottobre): Jerony Lochy lactaio nativo di Seui, domiciliato a Villanova di Cagliari vende a mestre Baptista Desogus caldarer di Seui alcuni territori di sua proprietà.
Nota. Chiunque desideri consultare il contributo con le 110 note a piè pagina potrà farlo consultando la rivista qui sotto titolata.
Ci scusiamo con l’autore e con i lettori per questa lacuna, dovuta alla difficoltà della postazione nel blog.
“Studi Ogliastrini” 11, (2013)Edito da Domus de Janas
Studi Ogliastrini XI
cultura e società
© Diocesi di Lanusei prima ed. novembre 2013
ISBN 1523546586970