Categoria : eventi luttuosi

“Gian Luigi Moro – Zirolia (1944-2022) ci ha lasciati”

Parenti e amici se ne vanno e noi c’impoveriamo di umanità.
Oggi  ha reso l’anima a Dio il caro cognato di Porto Torres Gian Luigi Moro-Zirolia.
Aveva appena 77 anni, ma un male inesorabile ce lo ha sottratto alla compagnia e all’affetto.  Abbiamo seguito con mia moglie il suo fidanzamento con mia sorella e poi il matrimonio, avvenuto oltre cinquant’anni fa. Avevano festeggiato qualche anno prima della pandemia le nozze d’oro circondati dai figli e dai nipoti.
Bisogna dire che il loro amore ha generato due figlie femmine e un maschio e numerosi nipoti. Due brave insegnanti e un atleta maresciallo dell’aeronautica militare. Figlie e figlio, grazie al cielo, ben sistemati e con due nipoti a testa. In totale sei njpoti. Una bella famiglia che nei banchetti intrafamigliari assommavano ai dodici apostoli più ovviamente i genitori.
Non è andato tutto liscio il loro ménage perché mia sorella, dopo 26 anni di insegnamento nelle scuole elementari, si è ammalata e occorre dire che il defunto ha dovuto caricarsi la croce a spalle e portarsela senza troppo lamentarsi per oltre vent’anni.
Resta, sia pure inconsapevole, la moglie e i figli e nipoti che danno a ben sperare nello nel loro futuro.
Il nostro caro cognato possiamo dire che si presenti a San Pietro con le carte in regola.
Ma ciò che più conta e la stima e l’affetto con cui lo ricorderanno figli, nipoti , parenti e affini e chiunque l’abbia conosciuto.

Da parte nostra abbiamo colto ogni buona occasione: matrimoni, battesimi e cresime, anniversari e compleanni per cercare di permettere ai nipoti, ai cugini, e agli zii e zie di conoscersi dal momento che i capostipiti abitavano in località diverse e la frequenza  degl’incontri è stata forzatamente limitata.

L’ultima visita a Chiaramonti risale al 9 luglio dello scorso anno, quando ci ha comunicato  che non si sentiva  in tono. E che soffriva di stanchezza frequente. Era purtroppo la prima avvisaglia dei mali che, dopo svariate operazioni, tra Sassari e Cagliari, ce lo hanno portato via.

Alle figlie e al figlio, ai  nipoti e ai pronipoti, manifestiamo i segni del nostro più profondo cordoglio come anche all’unica sorella e fratello sopravvissuti di una numerosa famiglia, fiorita attorno alla già cattedrale turritana di San Gavino San Proto e San Gianuario.
Continueremo a ricordarlo non soltanto nei suffragi, ma  anche negli episodi più piacevoli che abbiamo vissuto nelle megafeste di famiglia tra Portotorres e Sassari e di  altre località che così numerosi potevano accoglierci.
Tra le due famiglie, la nostra e la loro, come minimo si raggiungeva il numero di 30 o 40 convitati.

L’ultima megafesta, dieci anni fa,  alle nostre Nozze d’Oro, presso un magnifico resort di Bunnari dove grandi, fanciulli, adolescenti  e amici abbiamo raggiunto gli oltre 50 convitati con Santa Messa, pranzo e giochi d’ogni genere per i ragazzi con lo sfondo dei monti di Osilo.
Più ridotto, ma molto conviviale, il battesimo dell’ultima nata delle nipoti in un bel locale di Porto Torres predisposto dalle magnifiche sorelle Moro.
Se capiterà, ma non lo sappiamo di certo, sarà meno  festoso il convitto delle nozze di Diamante che festeggeremo, a Dio piacendo, il prossimo anno con mia moglie e l’amata compagnia. Il caro Gianluigi sarà presente in spirito col suo sorriso mentre lo ricorderemo  con le sue battute spiritose e il suo sorriso.
Riposa in pace, cugnaddu, è stato bello conoscerti e volerti bene.
Un caloroso abbraccio di conforto a mia sorella Agnese, alle due care e stimate nipoti, Annalina e Maria Antonietta, al nipote Roberto, ai generi Fabio e Stefano e alla nuora Giannina, alla sorella Maria Francesca e al fratello Antonio, ai pronipoti Carlo e Luca, Matteo e Federica, Giulia e Ludovica.

 

 

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