Categoria : versi in italiano

Le nuove poetesse: “Partenza” di Claudia Coda

PartenzeMan mano vado scoprendo nuove poetesse, giovani e non più giovani, che ho il piacere di accogliere in questo blog già ricco di presenze poetiche, basti citare Maria Teresa Inzaina in lingua gallurese, ma anche italiana; Maria Sale in lingua sarda, ma anche italiana; Anna Maria Sechi (sardo-belga) in lingua sarda e francese) e finalmente anche Sarah Savioli e Claudia Coda, giovani promesse in lingua italiana. Per me è una gioia notare che anche giovani madri, nonostante gl’impegni, coltivano la poesia e la prosa poetica. (Angelino Tedde)

di CLAUDIA CODA

E , infine, il giorno della partenza è arrivato…
Il tempo, quel tiranno che alle volte sembra scorrere eterno, all’occorrenza scivola via,inesorabile.
Un ultimo sguardo alla tua stanza…ed è la volta della casa e del giardino…del cancello e del vialetto…
E così, dai finestrini dell’auto, ti ritrovi ad accarezzare con lo sguardo le vie, il paese,le campagne,i paesaggi…sì, proprio quelli che porti dentro da una vita e che ora ,nuovamente, stai lasciando …
E ti chiedi come si faccia a dire “arrivederci” senza provare rimpianto… di un giorno ancora , un altro soltanto …di soli 5 minuti in più ,stretta in quell’abbraccio dei tuoi affetti , a memorizzare profumi che , ore dopo, vorrai sentire ancora addosso…
Come fai a guardare diritto dinanzi a te , senza voltarti verso ciò che lasci indietro? E a non scoppiare in un pianto dirotto , quando il mare si distende immenso di fronte al tuo orizzonte, mentre cerchi di fissare nella mente le coste della tua Isola, e con essa gli sguardi, i sorrisi, i volti amati di coloro che vorrai nuovamente , al più presto, raggiungere… e sai già che non sarà poi così presto…
Si parte carichi di valigie, grandi o piccole che siano; in ogni valigia ci sono suoni, colori, ricordi della tua terra ; c’è una morsa allo stomaco, un pezzo di cuore, un sogno che non sei riuscito a realizzare, un segreto che non hai saputo confessare…consapevole che per te è arrivato quel momento della vita in cui non conta poi “ciò ” che ti stai portando dietro, piuttosto “chi” …
In quell’organo abusato che chiami cuore, sei sicura si possano vedere le tracce indelebili di ogni partenza; son ferite che col tempo smettono di far male, ma il segno, quello no,non sparisce.

Commenti

  1. ben detto, lla lontanaza lascia i segni nei cuori,

    anna maria sechi
    Settembre 17th, 2015
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