
Suor Giuseppina Nicoli
Maria Paola Giuseppa Anastasia, nota Giuseppina Nicòli (1863, Casatisma (PV) – 1924, Cagliari)
Nata a Casatisma (Pavia) 18 novembre 1863, a Pavia consegue la patente superiore della scuola normale il 31 ottobre del 1882 , inizia il postulato di figlia della carità a Torino presso San Salvario il 24 settembre 1883; veste l’abito di Figlia della carità a Parigi a Rue du Bac il 9 agosto 1884, insegnante a Cagliari al Conservatorio della Provvidenza (1884-1899), superiora a Sassari dell’Orfanotofio delle Figlie di Maria (1899-1910), economa e poi direttrice delle novizie a Torino San Salvario (1910-1913), superiora dell’Orfanotrofio di Sassari (1913-1914), superiora all’Asilo della Marina in Cagliari (1914-1924) dove muore il 31 dicembre in concetto di santità.
– Infanzia e giovinezza fino al diploma magistrale (1863-1883)
“Giuseppina Nicoli nacque a Casatisma, piccolo paese nelle vicinanze di Voghera, il 18 Novembre 1863. Fu battezzata il giorno 22 dello stesso mese e le furono imposti i nomi di Maria Paola Giuseppina Anastasia. I genitori e i familiari la chiamarono Giuseppina a ricordo della nonna paterna scomparsa da pochi anni e che aveva fama di donna religiosa e pia. Era la quinta dei dieci figli che nacquero dal matrimonio dell’Avv. Carlo e della Sig.ra Delfina Pincetti: Niccolò, Giovanni (morto ad undici mesi), Itala, Giovanni, Giuseppina, Faustina, Francesco, Luigina, Paolina, Maria. Carlo Nicoli, nato a Voghera nel 1820, si era laureato in legge nel 1841 ed aveva intrapreso la carriera della Magistratura: la sua malferma salute non gli consentì, nonostante i meriti, di avanzare nei gradi, non potendo accettare residenze lontane da Voghera, dove lo trattenevano tra l’altro le esigenze dell’amministrazione degli interessi di famiglia. Nel periodo della nascita di Giuseppina (1863) era appunto pretore del mandamento di Casatisma. Non venne mai meno a quella alla sua fede religiosa. In politica fu liberale, ma nel senso migliore che si possa attribuire a questa parola. Egli, che era stato ottimo figlio a suo tempo, e ottimo tutore dei fratelli e delle sorelle, fu educatore severo, ma amorevolissimo dei suoi figli, ai quali con la parola e con l’esempio trasmise l’amore per il lavoro e i più sani valori civili, morali e religiosi. Verso il1860 cominciò ad essere tormentato ad intervalli da fortissimi dolori nevralgici, cui non valse alcuna cura medica, che egli sopportò fino al termine della sua vita con esemplare spirito cristiano.
Dopo il 1880 chiese e ottenne il collocamento a riposo, dedicandosi esclusivamente agli interessi di famiglia (del patrimonio avito gli erano rimaste solo poche terre vicine al fiume Po nel Comune di Corana). Carlo Nicoli frequentava sovente i Sacramenti e usava confessarsi presso i Padri Minori Francescani, anche se, quando si approssimò la fine, fu chiamato per assisterlo Don Giacomo Prinetti, il quale, parlando successivamente col figlio Nicolò, disse che non lo avrebbe mai creduto tanto bravo. Morì a 78 anni, compianto da tutti il 28 aprile 1898.
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