Categoria : eventi luttuosi

“Padre Angelo Anelli, Caselle Landi 1937-Sassari 2024 : un vincenziano esemplare, 61 anni in Sardegna” di Angelino Tedde

Conobbi Angelo Anelli a Scarnafigi (Cuneo) nel 1951. Arrivammo ai primi di ottobre con qualche giorno di distacco nella Casa degli Apostolini. Io provenivo da un collegio per orfani  di Sassari ed ero iperattivo e scatenato dal momento che ero vissuto per quasi cinque anni con le figlie della Carità con altri 50 ragazzi, 100 ragazze e anziani di entrambi i sessi, ognuno nel suo reparto. In comune avevamo la cappella e il cortile: un villaggio più che orfanotrofio ed ero naturalmente discolo,

Lui veniva dal paesello in provincia di Lodi di circa 1500 abitanti, nel silenzio della Bassa Padana sugli 88 msldm. Il mare non era vicino, ma vicino era il Po che quando in pieno inverno tracimava copriva le case e gli abitanti si salvavano  sui piani alti e spesso sui tetti per salvarsi dalle inondazioni.
Quanto io ero iperattivo Angelo era calmo e sovente lo importunavo con gli scherzi. Io ero spesso in punizione durante la ricreazione, in classe e addirittura in ginocchio in mezzo alla cappella.
Quando lo invitavo a pranzo a  Chiaramonti con qualche confratello mi diceva che lui si sarebbe sotterrato se avesse ricevuto quelle punizioni. A me le punizioni dispiacevano, ma non ne facevo una tragedia. Avevamo un direttore che era un gigante, 2 metri e quindici che pareva con la sua severità un Padreeterno. Basti pensare che veniva da un collegio di Costantinopoli dove venivano educati nel collegio vincenziano arabi, ebrei, turchi e ragazzi provenienti dal Mediooriente.  Lui seguiva un metodo basato sulla severità e colti nel parlare durante le file o in classe non mancavano puntuali le punizioni. Finivo per essere il capro espiatorio di tutte le marachelle. Angelo Anelli e Agostino Appiani,di Bosisio Parini, questi due lombardi divennero i miei compagni prediletti. Finito l’anno scolastico io tornai in Sardegna dal momento che quel clima rigido non andava alla mia salute, Angelo proseguì gli studi prima a Chieri e poi la Teologia a Torino.
Di là una volta detta la prima Messa fu spedito a Sassari, prima in Seminario e poi nella Casa Missione da cui per tanti anni partiva per i centri grandi e piccoli della Sardegna a predicare le Missioni Popolari con qualche confratello. Per i vincenziani i compiti precipui sono l’educazione del clero e le Missioni al Popolo. Angelo nel corso dei 61 anni di permanenza in Sardegna  si occupò sia del Seminario sia delle Missioni. Quando non poté muoversi da Sassari seguì i Cursillos de Cristiandad e altre associazioni cattoliche della Diocesi. Ultimamente, ormai 86 enne, dovette affrontare varie operazioni ed è nelle ultime due operazioni che ci ha rimesso la vita, esattamente due mesi prima di compiere gli 87 anni che io ho compiuto il 10 gennaio e lui  doveva compierli il 13 aprile. Tante volte è venuto a pranzo con qualche confratello a casa mia, ma soprattutto ha presieduto la Santa Messa nel resort di Bunnari dieci anni fa quando ricordammo circondati dai figli e nipoti i 50 anni delle nozze d’oro e se non fosse stato ammalato avrebbe detto Messa anche per le nozze di Diamante lo scorso settembre.
Il caro amico, dopo un tour di sofferenze prima durante l’estate ad Olbia per l’operazione ad un’anca e poi, purtroppo, ha dovuto affrontare il solito male che in questo secolo spedisce al Signore tanta gente. La sorte non gli ha concesso di festeggiare l’87 esimo anno. Dopo le esequie che verranno celebrate domani nella cappella dei missionari la sua salma raggiungerà il suo paese natio Caselle Landi in provincia di Lodi per il riposo eterno nel paesaggio della Bassa Padana dove il Po non inonda più le case.
Caro Angelo
riposa in pace
nella tua
bassa padana.
Il Po è  quasi secco
e non tracima più.
Non dovrai salire
sul tetto
di casa tua
a Caselle Landi.

 

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