Categoria : letteratura sarda

“Le follie di un despota, di un visionario pazzo, di un mostro diabolico senza cuore” di Angelino Tedde

Angelino Tedde

Con gli articoli precedenti abbiamo voluto approfondire le idee di un despota pazzo e criminale. Ragionando come lui la Francia dovrebbe occupare l’Italia e la Spagna, ma anche la Romania e, partendo dalle origini, dovrebbe riunificare le nazioni neolatine, cancellando la storia passata e recente.
La stessa cosa dovrebbero fare gli anglosassoni e via discorrendo.
Solo un folle potrebbe ragionare così e non ci sono scuse che valgano.  Come dopo i patti di Yalta l’Europa fu divisa con la cortina di ferro e i popoli dell’est subirono per settant’anni la tirannia dell’Unione Sovietica che significa unione dei consigli di fabbrica, per dare democrazia alla base della società. Al contrario si costituì una delle peggiori dittature che la storia ricordi. Uomini e donne ridotte al silenzio, all’obbedienza cieca e pronta e chi si è ribellato o è stato barbaramente ucciso o è finito nei lager o nei peggiori campi di detenzione in cui l’umanità è stata profondamente umiliata. Ogni tentativo di ribellione è stato barbaramente bloccato, basti ricordare  l’Ungheria nel 1956 e l’uccisone di Imre Nagy.  Pensavamo che quei tempi fossero passati dopo il 1989, invece siamo tornati indietro.  Un ex agente del KGB, un ex militare, giunto ai vertici del potere, alternandosi con un suo partner, si è impadronito del potere e non potendo riuscire, con un apparato accentratore, a far progredire la nazione quanto l’Occidente, si è messo a sognare come un visionario pazzo
la riunificazione dei popoli slavi sotto il suo dominio. Lo ha fatto bombardando l’Ucraina, lo fa minacciando l’Occidente di sganciare bombe atomiche calibrate e bombe all’idrogeno.
Vi è stato un breve periodo magico in cui si poteva pensare ad una serena collaborazione tra Occidente e Oriente, invece quel sogno è durato poco. Sarebbe stata la cosa più ovvia perché questo patto fraterno avrebbe favorito la crescita mondiale di tutti i paesi dell’Est e dell’Ovest. Quel sogno di breve durata è finito in un bagno di sangue, in un orribile ricatto verso l’Occidente: -Lasciatemi, per ora, massacrare l’Ucraina e sottometterla bestialmente se no vi sgancio bombe da fine del mondo.-
Un uomo con un apparato militare obbediente e ossequioso, un partito-mostro dove non scorre il sangue della democrazia e dell’alternanza. Un Satana, si direbbe biblicamente: l’essere della divisione, il sommo della malizia e dell’invidia, il genio della crudeltà, un Hitler rinato, un Nerone, che dopo otto anni d’impero corretto, fa fuori i suoi eccellenti mentori, e si lascia trascinare dalla follia. Vladimiro Putin è un assassino prima della democrazia e poi dell’umanità. Che sia maledetto da noi e dalla storia e per chi ci crede, vada a finire nel merdaio satanico per tutta l’eternità.
Come quando muore una persona cara, la comunità abbraccia i cari privi di essa, e con l’abbraccio si aiuta ad elaborare il lutto così noi tutti oggi, feriti dal massacro dell’Ucraina, abbracciamo e accogliamo mamme e bambini che fuggono dalle bombe, tra il freddo e il gelo, dalle case distrutte, dai vecchi forzosamente abbandonati, per dare loro il cibo e una casa.
Restiamo frastornati e allibiti per questa tragedia! Nel corso della nostra lunga esistenza abbiamo visto di tutto, ma certo non avevamo visto in faccia le due guerre. Ecco, ora sappiamo che cos’è una guerra fratricida. Non è bastata la pandemia, non è bastata la conseguente crisi economica, ci voleva questo pazzo criminale per farci morire dal dolore per questo spettacolo indegno e cruento. Il potere satanico si è impadronito di questo despota che sono certo prima o poi qualcuno fermerà. Auguriamoci che lo faccia quanto prima.

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