Categoria : narrativa

“Qualche riflessione…così, forse perché questo tempo grigio lo facilita” di Sarah Savioli

Qualche riflessione… così, forse perché questo tempo grigio la facilita. Forse perché la stanchezza fa vedere le cose a tinte fosche.
Ogni percorso ha le sue salite, le sue difficoltà, richiede impegno e sacrificio. Ogni percorso.
Ma se solo, oltre al pesante zaino che si porta, ci fosse un briciolo di consapevolezza in una meritocrazia finale… forse si accetterebbe di buon grado anche il fallimento, l’accettazione che forse non è la strada giusta o il fatto che bisogna spingere ancora di più anche quando si pensa di essere arrivati al massimo di ciò che si può dare.
Invece no. C’è quell’amara sensazione che sia tutto un po’ casuale, che quello che fai sia come prendere un biglietto della lotteria e quello che ci metti conti poi così poco.
Poi perbacco, c’è chi ti dice che ha avuto feedback ed è riuscito così, senza nemmeno aspettarselo, senza strani pertugi aperti in vicoli laterali e nascosti. Bene, buon per lui.
Ma che goccia nel mare è? Ha senso lo sperare di essere un evento probabile come la neve ad agosto?
Allora ti affidi a concorsi nei quali devi solo augurarti di trovare persone che con rispetto ti dicano cosa pensano di ciò che hai fatto e non qualcuno tanto pieno di rancore e frustrazione che vuole solo ferirti e affossarti senza pensieri.
O ancora ad altri nei quali speri che lo stagista di vent’anni che fa la prima scrematura sia ancora un entusiasta e non già un disilluso che pensa solo ad arrivare a fine giornata.
E le trappole di chi vuole spremerti come un limone, i gatti e le volpi che si infilano lì proprio dove sanno che sei più fragile e indifeso.
Poi chi di dice “Ma chi ti credi di essere?” e non capisce che tu non vuoi qualcuno che ti dica che sei bravo, non ti credi un Dio: vorresti solo un po’ di… correttezza.
Un feedback, anche uno solo che ti faccia capire che il merito ha ancora un senso in generale. Che quello che vale può avere uno sbocco, casomai anche se di quello che vale tu non ne sei portatore e soffri, ti logori, ma te ne fai una ragione.
Se solo ciò che fai non fosse qualcosa che regolarmente butti in un pozzo scuro e profondo e del quale alla fine non senti nemmeno il pluff…

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