“Sono il figlio di Adele!” di Mario Nieddu

Mario Nieddu

Mario Nieddu

-Pronto ? Famiglia Petroselli ?-

– Sì, lei chi è ? “- risponde la voce opaca di un vecchio.

-Io sono Mariolino De Ferreri, il figlio di Adele !”-

-Il figlio di Adele ?! Il figlio di Adele ! Il figlio di Adele…Adele, Adele…-

Mariolino non sente più nulla, poi di colpo in sottofondo una giovane voce femminile -“Papà, papà ! Papà si sente male ! Corri Giovanni… –

Uno strattone alla cornetta –“Si può sapere chi è lei ?-

– Sono Mariolino, Mariolino De Ferreri, il figlio di Adele, posso parlare con mia madre?-

– Mariolino De Ferreri…senta… Adele non c’è!”-

-Scusi, ma con chi parlo ?

-Sono Giovanni –

-Mi dica per favore, Giovanni, quando posso trovarla !-

-Ma…Adele non c’è più, ci ha lasciato cinque anni fa.-

-Mi può dare il suo nuovo indirizzo, per favore ?-

– Ma, Mariolinooo…Adele non c’è più !-

-Come, non c’è più ?-

– Senta Mariolino…Adele è morta cinque anni orsono, non c’è più!-

-Non è vero, non è vero, mia madre non può essere morta, è ancora giovane…Mi dica la verità.. non mi volete e basta !-

-Non è così Mariolino…non è così! Mi dia il suo indirizzo, le giuro sulla Bibbia che sabato vengo a trovarla e le spiegherò tante cose, ma non chiami più a questo numero, per amor di Dio… mio padre non sa… del figlio di Adele…-

-Capisco, capisco-

Mariolino aveva le lacrime copiose sul viso, mentre dettava il suo indirizzo.

Non abitava lontano da Villa Petroselli, a Monte Mario. Viveva in via Torrevecchia nell’Istituto che lo aveva ospitato da quando aveva quattro anni. Con i suoi diciotto anni era uno dei ragazzi più grandi e spesso svolgeva anche le mansioni di assistente. Aveva molta esperienza e sapeva trattare con ragazzi orfani o abbandonati come lui alla nascita.

Come promesso, il sabato successivo Giovanni andò a trovarlo con la sorella Claudia. Erano entrambi ansiosi di conoscerlo.

Giovanni, fratello maggiore di Claudia, era di qualche anno più piccolo di Adele.

Possedevano una bella macchina e con quella si recarono tutti e tre in un tipico ristorante-trattoria in Via Borgo Pio.

Mariolino era contento, ma inquieto. Non faceva che domandare della madre che non aveva mai conosciuto. L’aveva cercata per anni, indagato senza sosta, finché una suora per caso gli aveva rivelato il nome della madre e della famiglia.

Giovanni e Claudia riconobbero inequivocabilmente Adele nelle sembianze di Mariolino.

Gli dissero che da sempre avevano saputo di questo figlio, ma mai e poi mai Adele aveva rivelato a quale famiglia o Istituto lo avesse affidato…Pensavano che fosse stato adottato da una famiglia in Svizzera. Poi erano stati frenati dal fatto che il padre non fosse mai stato a conoscenza delle vicissitudini della figlia nubile.

Ora quel vecchio era ricoverato a seguito di un collasso sopravvenuto a seguito della telefonata e della notizia che i figli gli avevano dovuto confermare.

Passarono il pomeriggio insieme. Mariolino si sentiva un po’ in famiglia, ma non avrebbe più potuto conoscere la madre. Eh, se l’avesse trovata anni prima, come sarebbe stato bello !

Lo accompagnarono in una elegante boutique nei pressi di Via Del Corso, gli regalarono un abito e un bel paio di scarpe. Mariolino si scherniva, ma quelli insistevano.

Per un mese tutti i sabati, Giovanni e Claudia si recarono da lui. Gli offrivano il pranzo e ancora abbigliamento costoso. Il loro padre era sempre ricoverato in ospedale.

Mariolino, l’ultimo sabato di quel mese, chiese a Giovanni e a Claudia che scendessero dalla macchina. Fece fare loro una visita all’Istituto.

-Vi ringrazio, siete stati molto cari-

Disse accompagnandoli all’uscita.

– Mi auguro che vostro padre si riprenda, ma non posso seguirvi, la mia famiglia è qui-

Si abbracciarono e non si videro mai più.

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