Le stragi di Parigi e la necessaria reazione per fermare questi pazzi fanatici di Ange de Clermont
Episodi cruenti come quelli di Parigi, compreso quello di gennaio di quest’anno, ci spingono a riflettere.
Com’è possibile che dei giovani, vestiti di nero, imbracciando armi di morte, sparino ad altri giovani che erano a teatro per ascoltare un concerto di musica rock e contemporaneamente coordinati tentino di far strage in un caffè, in un ristorante, in un campo sportivo affollato e in altri due siti parigini? La fortuna ha voluto che non in tutti i luoghi prescelti per le stragi abbiano potuto mettere a segno il loro piano terroristico.
Com’è possibile che sparino con freddezza a dei coetanei dei quali l’unica colpa era quella di amare la musica, di sorseggiare un caffè, di consumare un pasto fuori casa, di vedere una partita di pallone?
La risposta più razionale sarebbe la vendetta per la partecipazione della Francia ai bombardamenti sul mobile e fantomatico califfato installatosi tra Siria e Iraq.
Alla luce della loro presunta fede islamica sarebbe quella di punire la licenziosità del popolo francese.
Risposte parziali non esaustive.
Sull’ombra del male corre sempre un alone di mistero incomprensibile: il mistero del male iniziato con la morte dell’innocente Abele per mano dell’invidioso Caino.
Diciamolo pure che per quanto l’uomo si arrovelli non riuscirà mai a penetrare per intero questo oscuro mistero del male che sovrasta non solo gli esseri umani, ma gli animali, e tutti gli agenti atmosferici di terra e di mare.
Ha forse ragione Giovanni Pascoli nel dire che viviamo in un “atomo opaco di male”?
La storia dell’umanità, delle bestie e del mondo terracqueo è così da miliardi di anni.
Certamente in tutte le vicende umane, ferine, naturali c’è un impasto di male dal quale non riusciamo a liberarci di fronte a queste reiterate stragi?
I governi realisticamente ricorrono alla legge del taglione:occhio per occhio, dente per dente. Questo sarebbe un modo razionale di reagire.
Alla luce della fede islamica dei massacratori dovremmo scomparire e lasciare che l’impero del califfato allunghi i suoi domini ed elimini dalla faccia della terra la nostra civiltà secondo loro pregna di lussuria, di blasfemia, di peccato. Questo è quanto si aspettano questi fanatici che vengono dal passato, che vogliono la scomparsa degli europei e del mondo occidentale in genere.
La risposta dei cristiani: soccombere come agnelli portati al macello oppure reagire come reagirono nella storia sia a Lepanto sia alle porte di Vienna?
Nella Nordafrica cristiana di Sant’Agostino di cristiani ce ne sono ben pochi, per non dire che non ce ne sono più.
Ora questi islamici furiosi, pazzi fanatici, vogliono forse dare l’assalto al continente a partire dall’Italia?
Con molta razionalità credo che dobbiamo per un verso contrastarli e non permettere che da ospiti si trasformino in padroni o in becchini nostri e dei nostri figli.
Per l’altro verso si potrebbe trattare e offrire loro delle opportunità di trasformarsi da schegge impazzite in uomini civili, evento assai difficile e problematico. Anche Bin Laden aveva sogni deliranti ed è morto.
Mi pare giusto che il Papa predichi e pratichi come sta facendo la fraternità universale, ma altrettanto corretto mi pare che i governanti, democraticamente eletti, ostacolino con tutte le forze possibili la tracotanza di questi fantasmi di morte, non solo, ma mi pare anche giusto che se all’interno dei nostri stati ci ritroviamo con giovani che non vogliono capire, ma che si sentono attratti dall’avventura fanatica e terroristica, li catapultiamo nel deserto di questo fantomatico stato islamico a giocare alle armi, a segar gole, magari fra di loro, per gioco, anche se si tratta di un gioco breve e poi in nome di un loro dio minore, cattivo, brutale che premierebbe con mille vergini da trastullo bordellaro le loro fanatiche imprese, imparino a segarsi la gola, in tunica gialla come tante volte hanno fatto a musulmani e a cristiani innocenti. Su questo non ci piove.
Se poi vogliamo lambiccarci il cervello con intellettuali da strapazzo che tutto vogliono spiegare, che tutto vogliono comprendere, mentre qualcuno si avvicina a loro per segargli la gola, salviamoli da questa follia e i più riottosi imbarchiamoli su qualche aereo, con tanto di paracadute, e regaliamoli a questo cupo, nero, becchino stato islamico, per un po’ di ricreazione alternativa.
Si dice che molti islamici sono con noi e per noi, ma io per la verità non ci credo tanto, dal momento che quando ho cercato di cavare un giudizio da qualche amico islamico, alla domanda ha fatto finta di non capire.
Credo che dobbiamo vigilare e reagire con determinazione in tutti i campi. Per un verso vigilare e per l’altro verso dobbiamo anche pregare (quelli che ci credono) perché la vera pace può venire soltanto che dal Cielo. Mettere d’accordo gli europei non è facile: credo però che ora, viste le stragi di Parigi, senza dimenticare l’ecatombe americana, spagnola, inglese, sia necessario accordarsi davvero.
Concludo dicendo però che tutti i soggetti occidentali che fanno affari con il sedicente stato islamico scambiando armi di morte con petrolio debbano essere snidati. Una sicura strategia vincente sarebbe quello di tagliare in tutti i modi i mezzi di finanziamento di questi fantasmi neri e mortali.
Che il regno della morte li accolga!
Non dimentichiamo mai quei giovani e quelle ragazze sul cui avvenire si aprivano speranze di lavoro e di vita serena e che questi satanassi hanno spento.