Nel patio della Madonna degli Angeli Mauro Maxia presenta “La fonetica storica del gallurese e delle altre varietà sardocorse” a cura di Angelino Tedde

Nel contesto della manifestazione organizzate dall’associazione Peri sas carrelas il prof. Mauro Maxia  ha presentato anche a Perfugas, avendolo già fatto a  Telti Olbia e Sedini, il suo lavoro dal titolo Fonetica storica del Gallurese e delle altre varietà sardocorse  Taphros, Olbia 2012. Lavoro in cui si riassumono molte ricerche svolte dall’onomasta perfughese, già professore  a contratto di lingua sarda per parecchi anni presso l’Università degli Studi  di Sassari. Questo, infatti, è solo uno dei numerosi lavori svolti da Maxia che, senza escludere nessuno, in questo campo risulta il più noto e illustre studioso non solo dell’Anglona, ma anche dell’Isola. Si vedano gli ultimi lavori, recensiti su questo blog, sia sul Condaghe di Salvennor sia sulla villa medievale de Orria Pithinna.

 Lo studioso era ed è ben meritevole di una cattedra universitaria se gli studiosi al potere nelle nostre accademie non fossero miopi e poco propensi a riconoscere i meriti altrui.

 All’imbrunire, nel suggestivo patio della Madonna degli Angeli, quasi a rinverdire “sos contos de foghile” del mondo contadino, Perfughesi, Erulesi e altri galluresi e anglonesi, in invidiabile numero, si son dati convegno per ascoltare Maureddu.

L’incontro è stato aperto dal dott. Germano Marras, vicesindaco con delega alla cultura, che ha illustrato il bando di un nuovo concorso letterario intitolato al poeta locale Cicciu Piga.


Successvamente , c’è stato l’ intervento dell’autore che si è protratto per circa tre quarti d’ora e che è stato seguito con molta attenzione dal pubblico. Naturalmente l’autore dello studio ha cercato – anche attraverso la proiezione di immagini e dati relativi ad alcuni documenti locali che in qualche caso rimontano fino al Quattrocento – di rendere agevole un argomento piuttosto tecnico come la fonetica storica. Dai commenti successivi alla relazione ci si è resi conto  che in generale le cose che sono state dette  sono state recepite con interesse grazie anche alla tecnica didattico-informatica  utilizzata dall’autore.

Non basta infatti acquisire conoscenza se questa materia  è riservta soltanto  agli addetti, occorre diffondere il sapere presso la nostra gente per offrirle consapevolezza dei beni culturali della nostra terra.

Al termine della relazione, la metà del pubblico si è trattenuta ancora per almeno un’ora a discutere su vari aspetti toccati nella relazione, con particolare riguardo alla situazione linguistica dell’Anglona, alle cause storiche che l’hanno determinata e alla sua possibile evoluzione.

La serata si è conclusa in bellezza grazie al rinfresco offerto dai giovani   dell’Obera de Santu Jorzu, ai quali si deve l’organizzazione dell’evento nel contesto della manifestazione “Peri sas Carrelas” che quest’anno è coinciso  col 484° anniversario della consacrazione della chiesa di San Giorgio, almeno stando a un dato riferito da Edoardo Benetti che l’avrebbe letto sopra una trave del tetto in occasione di un restauro effettuato nel 1927.

Tra un mese circa la presentazione del libro sarà ripetuta a Erula, ma arricchita di nuovi dati rispetto a quelli presentati a Perfugas, Olbia, Sedini e Telti.

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