Cronaca scolastica della Maestra Matilde Saba su due classi di Mussolinia (1928-29)

Epoca Fascista? Città di fondazione. Del calendario fascista nessun cenno: solo annotazioni riguardanti gli alunni, le difficoltà d’insegnamente tra alunni di varia provenienza regionale, osservazioni sulla frequenza, sulle aule e l’arredo, sulle assenze degli alunni, sulla visita del Re e di altre autorità scolastiche, sulle problemtiche didattiche della maestra e sulle conseguneti strategie d’insegnamento.

Queste osservazioni e altre possono ricavarsi da queste due cronache trascritte da una brillante laureanda, poi laureatasi.

(A. T.)

ANNO SCOLASTICO 1928-1929, CLASSE II-III, INSEGNANTE MATILDE SABA

CRONACA ED OSSERVAZIONI DELL’INSEGNANTE SULLA VITA DELLA SCUOLA.

16 Novembre 1928.

Primo giorno di scuola! Tanti piccoli visetti nuovi, sono accorsi, a piedi e sulle simpatiche carrette, che portano i bimbi più lontani. Tanti bambini quasi tutti di diversi paesi, pochi sardi e anch’essi di altrettanti paesi, i più Polesani che stentano a parlare e a capire l’italiano. Anche gli alunni di seconda e terza si esprimono male e parlano un italiano difficilmente comprensibile.

12 Novembre.

Oggi sono un pò sconcentrata una bambina polesana ha pianto perché le ho assegnato il posto vicino a quello di una bambina sarda. Le ho fatto osservare che a scuola doveva obbedire volentieri e lietamente alla maestra e che era poca delicatezza, trattare le compagne a quel modo. Alle mie esortazioni ha risposto, sempre singhiozzando: “è la mamma che non vuole!”. Sarà vero? o sarà uno dei soliti ripieghi delle bambine che non sanno giustificarsi diversamente?

26 Novembre.

Oggi siam venuti nella nuova scuola, quanta felicità per i piccoli. Fin’ora avevamo dovuto accontentarci di dividere un’aula con l’altra maestra, ma ora abbiamo un’aula bella e tutta per noi. Mancano i sedili ai banchi, i calamai, la lavagna; non importa, l’aula pare una di quelle grandi stanze dove una sorella maggiore abbia raccolti tanti fratellini e sorelline per combinare chissà quale sorpresa. Mancano anche i quaderni ma abbiam trovato dei fogli che, distribuiti, possono accogliere le frasi che la maestra detta e dai quali si può rilevare le capacità d’ogni alunno.

14 Dicembre.

Giorno triste, piove a dirotto e i piccoli che dovevano far tanta strada a carro per giungere a scuola non sono venuti. Com’è triste vedere i banchi vuoti!

4 Gennaio.

Sempre triste giornate, nonché è incominciato il nuovo anno e i bambini non possono venire a scuola . sono già tre giorni che più di due o tre alunni per classe non vengono. Oggi non ho che 1 alunno di seconda e 2 di terza. Non sarà, certamente possibile, svolgere il programma, dato che mancano ancora la lavagna, le seggioline e tanto altro materiale indispensabile. Ieri ho preparato il presepio (alla buona s’intende), i pochi bambini che c’erano hanno ritagliato le figurine. Oggi le metto su, così se domani la giornata sarà buona i piccoli verranno e troveranno la sorpresa! Che gioia per i compagni che, orgogliosi, ammirano!

11 Gennaio.

Ieri è venuto il Comm. Piacentini, tanto atteso, anche i bambini sapevano che doveva venire e l’attendevano con noi. Giunse mentre si giocava, fuori; tardai a riconoscerlo ma appena esclamai : il Signor Commendatore i bambini furono pronti a intonargli il loro spontaneo e assordante: Evviva.

Sono giunte con il Signor Commendatore le seggioline per i banchi tanto necessarie e alle quali i bambini hanno fatto un’accoglienza festosa; le carte murali, i calamai per i banchi, le sedie per le maestre… e tante altre cose che sarebbe troppo lungo enumerare, ma che ci rende infinitamente grande all’Associazione che tanto si occupa di questa scuola: che desiderio sempre più grande di fare bene e di lavorare! Peccato che manchi ancora la lavagna!

19 Gennaio.

Oggi ho avuto una bella soddisfazione. Era già tanto che una bambina abbandonava la scuola con molta facilità. Ne chiedevo sempre alle compagne che mi ripetevano continuamente che la bambina era sana, ma che non veniva a scuola perché andava in campagna a mettere in fuga i passeri. Provai a mandarla a chiamare con le compagne ma fu inutile allora pensai di scriverle un biglietto che le mandai ieri, ebbene oggi è tornata tranquilla e sorridente e mi ha promesso di non mancare più.

1 Febbraio.

Sono venuti oggi a ispezionare la scuola il Sign. Ispettore e la Signorina Direttrice Didattica. Si sono potuti fermare poco, ma non mi sono sembrati troppo scontenti della mia classe.

22 Febbraio.

I compiti d’italiano, la scelta dei temi mi ha dato sempre tanto da pensare, e oggi avevo tanto pensato al tema da assegnare, ma non sapevo proprio decidermi. Una piccola alunna di seconda, che mi raccontava non ricordo a quale proposito, un certo fatterello sul fratellino mi ha illuminato. Perché andar tanto lontano per cercar argomenti, quando me ne offriva uno magnifico , la mia piccola alunna? Così ho deciso per il tema “Mio fratellino” e voglio continuare a far parlare man mano, di tutte le persone della famiglia, perché vedo, che sono argomenti che i bambini trattano bene perché li vivono e li sentono.

21 Marzo.

La primavera ci ha portato un bel regalo: Ieri durante la lezione del pomeriggio, venne a scuola una ragazzetta di circa 13 anni lacera e sudicia, che aveva un ramo di fiorellini gialli. Stette un po’ sulla porta e non si decideva ad entrare, alla fine giunta dalle mie insistenze entrò: mi disse che aveva voluto portarmi i fiori, perché mi vedeva tutte le mattine in chiesa, che aveva frequentato la seconda per un paio di mesi e che non era più andata a scuola. Ha iniziato a venire il giorno dopo ben lavata e pettinata. Infatti oggi è venuta ed è stata tanto buona, i compagni l’hanno avvicinata e l’hanno colmata di gentilezze. Ho saputo che è una bambina che è sempre in giro per i campi e appena l’ho vista mi ha dato subito l’idea della zingara. Chissà che la scuola riesca a renderla meno vagabonda e a farne una bambina giudiziosa!

4 Aprile.

Son finite le vacanze Pasquali:riprendo le lezioni ma non so perché i bambini oggi sono così pochi e tanto svogliati, forse le vacanze hanno contribuito a stancarli un po’. Speriamo che si riprendano presto.

22 Aprile.

Verrà il Re! Quando se ne parla, tutti i discorsi vanno a finire lì! Che attesa impaziente; anche la vita nella scuola ne risente! Si prepara un’aula e si trasforma in sala da pranzo reale. Il via vai degli operai e impiegati è incessante, la vita nella scuola, così calma ne è scossa; non è possibile fare una lezione senza interromperla due, tre, e anche quattro volte.

30 Aprile.

Il Re è venuto. Ed è ripartito che consolazione per i piccoli e anche per le maestre. Si è interessato della nostra scuola, si è fermato ad ammirare i disegni dei bambini, a qualcuno più fortunato, di quelli della prima fila, ha rivolto una parola di elogio. La scuola era bella piena di fiori; i bambini con il grembiulino nuovo, e le cravatte rosse e blu: i colori della provincia. Ci si sente stanchi, ora, ma in compenso quante belle soddisfazioni abbiamo guadagnato anche i grembiulini uniforme!

6 Maggio.

C’è stato un riposo adeguato dopo la visita del Re, ma si vede che ai bambini non è bastato, infatti oggi eran pochini. Sono venuti a visitarci gli alunni della quarta maschile di Oristano e abbiam fatto festa. Gli alunni si sono subito affiatati ed è stato un subito e simpatico scambio di gentilezze e di espansioni!

21 Maggio.

Come mi preoccupa l’insegnamento della storia e della geografia! Non riesco a farla studiare, è vero che i bambini, fuori non ne hanno il tempo. Il pomeriggio arrivano a casa tardi e molto spesso debbono aiutare i parenti, fino all’ora del riposo, quindi il tempo per lo studio non lo trovano.

ANNO SCOLASTICO 1929-1930, CLASSE I, INSEGNANTE MATILDE SABA

CRONACA ED OSSERVAZIONI DELL’INSEGNANTE SULLA VITA NELLA SCUOLA

7 Ottobre.

Piccola, intima festa, oggi per inaugurare il nuovo anno scolastico. Alle nove ci siamo trovati tutti in chiesa: maestri, alunni e pochi genitori, per incominciare con la Messa e la Benedizione, il nuovo lavoro. Il parroco ha ultimato la cerimonia pronunciando poche e sentite parole, di ammonimento agli alunni e di incoraggiamento per tutti, dopo le quali ci siamo recati in classe. Prima di andare in chiesa, sono stata sulla porta a ricevere gli alunni, e poi nell’andito mi sono fermata per metterli in fila: sono quasi tutti un po’ timidi i miei nuovi alunni e mi guardano con un tantino di diffidenza; ho procurato di essere, più che ho potuto, espansiva, ma la lista dei miei alunni, dell’anno scorso che di tanto in tanto venivano, ed ai quali dovevo additare le nuove maestre, mi sconcertava un pochino. Tuttavia ho potuto, specie dopo l’inaugurazione, vincermi un po’, ed ho potuto senza grande sforzo occuparmi esclusivamente dei miei nuovi alunni. Quest’anno ho una prima: gli inscritti erano, fino a stamane 49, me ne sono venuti ancora tre ed ora raggiungono il numero di 52. Quasi la metà da bimbi fra i 7 e 10 anni, vissuti, fino a poco tempo fa, in campagna, e molto lontani dalla scuola. Questo della Bonifica è un centro di immigrazione, vi si trovano, perciò, veneti (di diversa provincia) lombardi, toscani e … qualche sardo. Che difficoltà farli parlare! Capiscono anche poco, ma cercano di afferrare, e s’ingegnano a far capire che hanno inteso, senza però aprir bocca. Pochi sanno declinare bene le loro generalità, e vi son di quelli che mi guardano sgomentati quando chiedo il nome del loro papà. Non tutti gli inscritti son venuti, ne ho potuto contare solo 25, ma non mi sgomento, la giornata è piovigginosa e so per esperienza, che tali giornate la scuola è poco frequentata. L’anno scorso, vi erano settimane intere, in cui non era possibile far lezione, perché le lunghissime strade erano impraticabili per la pioggia. Speriamo che quest’anno il tempo ci aiuti un po’ e servi le sue sfuriate ai giorni di vacanza.

12 Ottobre.

I miei alunni diventano man mano più loquaci e perdono quel po’ di diffidenza che in genere mi dimostravano, diventano anche e sempre più numerosi; l’elenco si accresce ogni giorno e non so più dove metterli. Occupa un’aula ristretta, tutta diversa da quella che avevo l’anno scorso e che ho dovuto cedere alla nuova maestra di terza e quarta. Passo davanti a quell’aula, per andare nella mia e non posso vedere quasi agli stessi posti, gli stessi visetti, senza sentirmi stringere il cuore. Ma quando giungo nella mia aula dove mi aspettano i miei nuovi alunni dimentico completamente gli altri e mi diverto e mi interesso a sentire le loro chiacchiere. Ho incominciato a far fare giornalmente il diario, per abituarli un po’ a parlare l’italiano e sono soddisfatta del mio tentativo. Fanno a gara a chi racconta di più e meglio: la loro vita extra scolastica – dirò così- mi appare interessante e ricca di osservazioni giuste. Osservo che parlano di preferenza delle prodezze dei fratellini, delle occupazioni della mamma, dei lavori del babbo e, un po’ più difficilmente di loro. Sulla loro personalità, sulle loro occupazioni, poche parole, qualche rara osservazione, sempre molto interessante.

16 Ottobre.

Oggi un grande avvenimento: sono arrivati, ben accolti, tre siciliani, due femmine e un maschio. Solo una delle femmine Rosalia ha sei anni, gli altri sono più grandetti, parlano un dialetto siciliano strettissimo e incomprensibile, e si aiutano con dei gesti e dei versi…poco identificabili, che mi hanno prima sorpreso e poi divertito. Però non sono riuscita a capire il loro nome, se non quando mi ha fatto da interprete, una bambina siciliana anch’essa nuova arrivata che ho chiesto alla maestra di terza.

21 Ottobre.

Stamane gli alunni erano pochini, nonostante la giornata sia stata bellissima. Ne abbiamo approfittato per fare una passeggiata fino alla pipistrellaia con la maestra e gli alunni di terza e quarta. La visita è stata interessantissima e la lezioncina improvvisata sui pipistrelli, distruttori delle zanzare e amici dell’uomo ha destato l’interesse dei piccoli. Al ritorno, e mentre gli alunni in refettorio, consumavano la loro merenda, abbiamo avuto la visita del Comm. Dolcetta e del Prefetto di Vicenza, che dopo essersi informati minutamente della vita della scuola hanno visitato i locali di cui sono rimasti soddisfati.

28 Ottobre.

Anche quest’anno incominciamo male, oggi la giornata era pessima e i bambini non sono venuti a scuola.

30 Ottobre.

Per poco tempo oggi abbiamo avuto la Signorina Direttrice Didattica, che è venuta per esaminare un ragazzo di terza che doveva fare l’esame di riparazione. Nel breve tempo che si è fermata da noi, ha visto i disegni dei piccoli e sentito le spiegazioni, ricche di spropositi sugli artisti … in erba.

4 Novembre.

Oggi una lieta bella sorpresa per i miei piccoli. Li ha accolti la nuova aula più ampia arredata a nuovo, coi mobili chiari e con tante belle stampe alle pareti. Che gioia, e che festa alla scuola nuova hanno fatto gli alunni! Quanti paragoni e quante parole non troppo buone per l’altra aula che li aveva accolti anch’essa il primo giorno della loro vita scolastica! Ho parlato agli alunni dell’Associazione, che pensa a loro anche senza conoscerli, del Comm. Piacentini che ha ideato e ordinato il nuovo arredamento, del Comm. Dolcetta che si occupa tanto della scuola … e spero di aver fatto nascere in loro almeno un po’ di gratitudine … .

Novembre.

Oggi un bambino di sei anni, Bianca, ha bestemmiato. Non ho avuto, lì per lì, neanche la forza di rimproverarla tanto il fatto mi ha colpita. Ho cercato di vedere qualcuno dei suoi, io ho potuto, infatti, parlare con la sorella – una ragazza sui diciassette anni- le ho raccontato, dolente l’accaduto, raccomandandole di far osservare ai suoi che la bambina ripeteva certamente quel che sentiva a casa e che i responsabili e veramente colpevoli erano loro. La ragazza si è mostrata mortificata e avvilita per la mia osservazione; riuscirò ad ottenere un ravvedimento?

29 Novembre.

Finalmente ho potuto condurre la scolaresca a fare la tanto promessa e desiderata passeggiata scolastica. La metà è stata la spiaggia, posta quasi al centro di Oristano. Dista dalla scuola circa tre km, e per arrivarci abbiamo dovuto camminare quasi un’ora faticosamente su una strada sabbiosa, solcata in lungo e in largo da pozzanghere e acqua stagnante. La gioia provata dai piccoli nel raggiungere la spiaggia è indescrivibile, han dimenticato la stanchezza e si sono esibiti subito in mirabili capriole, salti e canti incessanti. Hanno mangiato la merenda- in genere poco abbondante- con avidità e poi hanno ancora giocato, cantato e … pescato e hanno imparato tante cose.

30 Novembre.

Oggi abbiamo avuto la visita del Comm. Pierazzuoli, era accompagnato dal Dott. Gervaso, ha ammirato i locali e si è rallegrato dell’ordine e dell’andamento della scuola.

5 Dicembre.

Come son pochi i bambini che frequentano in confronto agli inscritti, i genitori, chiamati, si scusano dicendo che la stagione è rigida, gli alunni lontani e i piccoli sono sprovvisti di indumenti. Ma non mi pare debbano vivere proprio nella miseria, anche perché vi son di quelli, che pur appartenendo a famiglie di contadini numerosissime, frequentano sempre e son vestiti decentemente. Bisogna proprio prendere accordi con l’Agente Superiore, per punire i più negligenti.

12 Dicembre.

Dopo quasi una settimana di vacanza, ho rincominciato le lezioni. Sono stata a Cagliari per gli esami di concorso. Credo che, riportando un esito buono, sarei stata in seguito soddisfatta, ma il pensiero che forse dovrò lasciare presto i miei alunni, ai quali mi sento già tanto affezionata, mitiga e quasi annulla la gioia dell’esito, per cui avevo tanto trepidato.

24 Dicembre.

La Signorina Direttrice ha scritto che le Vacanze di Natale, unite a quelle di capo d’anno, sarebbero incominciate il 22; io d’accordo con le colleghe, avevo deciso di far lezione fino al 24, per riacquistare un po’ delle lezioni perse, ma gli alunni che ieri erano pochi oggi non sono venuti affatto ed io non ho potuto fare la mia lezione. Il Commendator Piacentini, mi ha scritto che l’Associazione aveva inviato in dono il presepio. Quando gli alunni delle altre classi sono usciti, lo hanno ammirato di dietro i vetri dell’armadio ai lati del quale vi erano i miei alunni, orgogliosi e soddisfatti, d’aver procurato una gioia, ai più grandi.

7 Gennaio.

Ieri han fatto l’albero di Natale per i bambini della scuola. Tutti han avuto, oltre a qualche indumento il pacchetto di dolci, la frutta e il giocattolo; i doni li ho preparati io cercando di premiare i più buoni e di provvedere ai più poveri. Oggi gli alunni son venuti a scuola con gli indumenti avuti in dono e col balocco. Quante chiacchiere e quante cose da dire! Son venuti anche quelli che non frequentavano da tanto tempo e che non si erano ancora presentati, credendo di avere almeno in ritardo il dono che non meritavano. Credo però che la distribuzione dei doni fatta con tal criterio avrà qualche conseguenza vantaggiosa per la frequenza.

11 Gennaio.

Il Comm. Dolcetta, il Dott. Gervaso e il parroco hanno condotto a visitare la scuola S. E. il Prefetto di Cagliari accompagnato dal Segretario federale del P. N. F. e da altri Signori. L’aula arredata a nuovo, con criteri moderni e con gusto ha destato l’ammirazione dei visitatori che si son fermati a parlare dei più piccoli e si sono informati minutamente delle loro condizioni economiche, dei bisogni e della frequenza. Il Comm. Dolcetta ha fatto notare a S. E. il Prefetto che le scuole erano gestite dall’A. N. I. (…) e il Prefetto ha detto di conoscere benissimo l’Associazione ed ha aggiunto parole di stima e di lode per il Comm. Piacentini. Si è accommiatato salutando cordialmente gli alunni e esternandomi i Suoi rallegramenti e il suo compiacimento.

21 Gennaio.

E’ un periodo in cui non posso lavorare con serenità: il pensiero di dover forse abbandonare questa scuola, mi assilla. Nulla, però, è certo, ho chiesto al Provveditore di terminare qui l’anno scolastico, ma non so se vi riuscirò. Noto un certo miglioramento nella frequenza, penso che abbiamo ciò forse ai doni di Natale, ma vi ha contribuito molto, senza dubbio, il provvedimento di infliggere multe ai genitori dei bambini poco diligenti. Ora che gli alunni sono più numerosi, mi accorgo che anche quest’aula è relativamente piccola, non è raro il caso in cui 6 o 7 alunni, devono accontentarsi di un posticino al mio tavolo, infatti i posti sono 48 e gli inscritti 64.

Febbraio.

È venuto il Comm. Piacentini tanto atteso, con la notizia consolante che il Provveditore ci permette di finire qui l’anno scolastico, ora mi sento tranquilla, e continuo con più serenità il mio lavoro.

Marzo.

Sono un po’ scoraggiata, ho fatto fare ai miei alunni numerosi esercizi grafici, e pagine di sillabario (..) continuamente da me alla lavagna e da loro sul quaderno. Ho fatto anche molti dettatini alla lavagna, credendo che giovassero di più di quelli collettivi preparassero a questi, ma mi accorgo che ho sbagliato, pochi sono gli alunni che mi seguono veramente e capiscono. Ho insegnato male, avrei dovuto fare prima il dettato perché il segno insegnato rimarrebbe più impresso. Voglio provare in questo modo e sarà necessario ricominciare dal principio.

Aprile.

Ho ricominciato ad insegnare le vocali a una a una, e poi i segni. Giorno per giorno, ripeto l’insegnamento di un suono col relativo segno e poi faccio il dettato analogo, ripetendolo per due o tre volte prima di passare ad un altro e (…) bene. Questo ritorno al già fatto mi fa ridondare lo svolgimento di suoni e segni, gli alunni che seguono su 46 frequentanti sono quasi 40, leggono e scrivono tutti i nomi formati con i segni conosciuti e formati anche da sillabe composte. Ora proseguo con i segni nuovi, e con lo stesso metodo sperando di riuscire benino.

15 Aprile.

Domani incominceranno le vacanze Pasquali e oggi prima che i bambini andassero via, abbiamo distribuito le uova di cioccolato, che ho regalato la signora dell’Ingegnere. Il dono era piccolo ma significante e gli alunni lo hanno accolto con gioia e gratitudine.

24 Aprile.

Oggi nel pomeriggio è venuta la Signorina Direttrice Didattica di Terralba per ispezionare la scuola. Era già venuta per una visitina breve breve quando ispezionò le altre due classi ed era stata attesa invano, sicché i bambini l’hanno accolta con gioia, hanno chiacchierato moltissimo, forse anche troppo, e mi pare che la Signorina sia soddisfatta.

3 Maggio.

Fervono i preparativi per la festa “Pro dote scuola”. Il lavoro e l’orgasmo s’impossessano di tutti. Alunni e maestre, non viviamo che di questo pensiero, è il primo anno che qui si fa tale festa e vorremo che facesse una impressione buona, un’incasso ottimo e non badiamo né a spese, né a sacrifici.

Vi è tutto da fare: palco, scenari, costumi, parrucche…. E gli alunni da preparare. Non sembrano mai pronti e il lavoro sembra interminabile. Bisogna fissare una data e per quella farla a qualunque costo, anche per il buon andamento della scuola che risente molto di questo stato anormale di cose.

Peraltro si attende la venuta del Comm. Piacentini.

8 Maggio.

La festa è fissata per l’11. Il Comm. Piacentini non potrà intervenirmi. Tutte le autorità scolastiche e … civili sono state avvertite. Il lavoro è sempre più grande e più intenso.

12 Maggio.

Oggi giornata di riposo. Dopo la festa di ieri, che ci ha procurato tante ansie e tanto orgasmo e tanta soddisfazione, pensiamo con piacere alle giornate di lavoro sereno che ci attendono e alla discreta scommetta che siamo riuscite ad incassare (£ 2292). È consolante pensare che il nostro lavoro e quello degli alunni sia stato riconosciuto e compensato dalla presenza delle Autorità e di quasi tutti gli abitanti del Villaggio. Il locale difatti era gremito e il pubblico applaudiva, incoraggiava al lodava.

28 Maggio.

L’Ispettore di Oristano Prof. Pinna, accompagnato dal Parroco Don Bonomelli, sono venuti per l’Ispezione Religiosa. Mi pare che il Signor Ispettore sia rimasto soddisfatto. Ho assistito anche alle prove degli Inni religiosi, che prepariamo per la Festa di venerdì, giorno in cui verrà S. E. l’Arcivescovo di Cagliari, per limitare i confini della Nuova Parrocchia, che sorge nel terreno della Bonifica.

28 Maggio.

Anche l’ultima festa è andata benino. Abbiamo avuto i rallegramenti di S. E. l’ Arcivescovo, che ha visitato minutamente i locali scolastici, ha parlato agli alunni riuniti nella classe e ha espresso il desiderio che le scuole vengano consacrate al S. Cuore di Gesù. Fra gli applausi degli alunni ha lasciato la scuola. Nel pomeriggio di oggi è venuto il Medico Provinciale, per visitare gli alunni affetti da malattie agli occhi, ne ha trovati parecchi, che dovremo tenere isolati.

7 Giugno.

Siamo quasi alla fine dell’anno scolastico, e sono rimasta con 48 alunni frequentanti. Parecchi sono stati trasferiti, una è morta e gli altri sono ammalati già da parecchio. Oggi si è ammalata una bambina di morbillo, è il secondo caso che si verifica nella scuola e ne siamo un po’ allarmate. Non vorrei che, proprio ora, questa malattia si diffondesse e ritardasse il nostro lavoro.

9 Giugno.

Un altro caso di morbillo si è verificato, il medico ha ordinato che le scuole siano chiuse fino a quando non avremo ordini dall’Ufficiale sanitario di Terralba.

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