10 Dicembre 2008
Categoria : versi in italiano
Filastrocca di Francesca Sulas
Frugando tra le mie cose del passato, si tratta di otto anni fa, ho ripescato questa filastrocca di una mia laureanda, un pò preoccupata per la tesi sull’infanzia che le avevo assegnato. Le avevo mandato un’email richiamandola al dovere di sbrigarsi a terminare il lavoro. La laureanda, però, lavorava già tra i bambini con problemi e allora ha creduto bene di darmi una risposta in versi per dimostrare che, in fondo, si stava dando da fare anche con la tesi. Non le ho chiesto l’autorizzazione per la pubblicazione, perché sono certo che le farà piacere.
Caro illustre Professore
so che dorme poche ore
e quando l’alba giunge lesta
al lavoro già s’appresta.
Devo invece convenire
ch’io desidero dormire.
Al mattino sono stanca
devo alzar bandiera bianca.
E’ la notte tempestosa
e la mente non riposa
popolata dai pensieri
che percorrono i sentieri
della storia travagliata
dell’infanzia abbandonata.
Sono laceri e meschini
questi poveri bambini.
Sono armati di bastoni
ed intonano canzoni
di dolore e anche di rabbia.
Escon quindi dalla gabbia
Sono vivi, son risorti
ed inneggiano all’Aporti
che li tolse dalla strada
percorrendo ogni contrada.
Una parte vuole stare
nel “giardino” per giocare
ma qualcuno viene fuori
a cercar la Montessori
per non dire di quei “pazzi”
che si affidano alle Agazzi.
Nella testa mi martella
pure l'”opera” Manzella.
Con il secchio e la cazzuola
si fondò la prima scuola
con le suore e le pie Dame
offrì ai bimbi un bel reame
dove vivere felici
circondati dagli amici.
Quando il sogno si fa bello
si potrebbe riposare
ma c’è un “virus” nel cervello
che mi spinge a meditare.
Non sempre i bimbi del 2000
son protetti e tutelati
anzi aumentano le fila
dei reietti sfortunati.
Io lo vedo da vicino
questo esercito bambino.
Han la pelle bianca o scura
e negli occhi la paura
chi compare in questo mondo
sempre uguale, sempre immondo.
Prima che sian tutti morti
ci vorrà un secondo Aporti
che modifichi la storia
e porti i bimbi alla vittoria.
Lei ci prova Professore
e così passa le ore.
Con la penna e la parola
certamente ha fatto scuola,
ha sofferto ed indagato
sul terribile passato,
or però squarciato il muro
del presente e del futuro
io son pronta a lavorare
per i bimbi da salvare.
ch’io desidero dormire.
Al mattino sono stanca
devo alzar bandiera bianca.
E’ la notte tempestosa
e la mente non riposa
popolata dai pensieri
che percorrono i sentieri
della storia travagliata
dell’infanzia abbandonata.
Sono laceri e meschini
questi poveri bambini.
Sono armati di bastoni
ed intonano canzoni
di dolore e anche di rabbia.
Escon quindi dalla gabbia
Sono vivi, son risorti
ed inneggiano all’Aporti
che li tolse dalla strada
percorrendo ogni contrada.
Una parte vuole stare
nel “giardino” per giocare
ma qualcuno viene fuori
a cercar la Montessori
per non dire di quei “pazzi”
che si affidano alle Agazzi.
Nella testa mi martella
pure l'”opera” Manzella.
Con il secchio e la cazzuola
si fondò la prima scuola
con le suore e le pie Dame
offrì ai bimbi un bel reame
dove vivere felici
circondati dagli amici.
Quando il sogno si fa bello
si potrebbe riposare
ma c’è un “virus” nel cervello
che mi spinge a meditare.
Non sempre i bimbi del 2000
son protetti e tutelati
anzi aumentano le fila
dei reietti sfortunati.
Io lo vedo da vicino
questo esercito bambino.
Han la pelle bianca o scura
e negli occhi la paura
chi compare in questo mondo
sempre uguale, sempre immondo.
Prima che sian tutti morti
ci vorrà un secondo Aporti
che modifichi la storia
e porti i bimbi alla vittoria.
Lei ci prova Professore
e così passa le ore.
Con la penna e la parola
certamente ha fatto scuola,
ha sofferto ed indagato
sul terribile passato,
or però squarciato il muro
del presente e del futuro
io son pronta a lavorare
per i bimbi da salvare.