“Ida Patatu, vedova Cappai” (1937-2024) sposa, madre, lavoratrice esemplare, ci ha lasciati di Angelino Tedde
Tempo fa ci ha lasciati Faricu Soddu, vedovo di Lavinia Scanu; ieri ci ha lasciati la cara altra coetanea di Chiaramonti. Se non erro nel 1937 allorché il fascismo era in declino siamo nati mese per mese circa 65 tra maschietti e femminucce. Io sono nato in Gennaio, Faricu ai primi di Febbraio, Ida in ottobre e solo per qualche mese non ha completato il suo 87 esimo compleanno che compirà sicuramente in Cielo. Era bella di viso e di portamento, grande affabulatrice come tutti i fratelli Patatu che erano sei.
Lei se non erro era la prima delle quattro donne : Ida, Iolanda,Franca Giovanna. Ha sempre lavorato nella distribuzione delle bollette della luce e questo lavoro le permetteva di contattare tutte lue madri di famiglia del paese che la stimavano e le volevano un gran bene. In casa era la maggiore e la madre la destinava non al matrimonio ma al servizio genitoriale. Ida, in un certo senso disobbedendo alle aspirazioni dei genitori ad un certo punto, incontrata l’anima gemella in Salvatore Cappai di Benetutti, si era sposata.
“Gli illuminati della Senna” di Cristina Manca scrittrice.
L’esibizione d’apertura delle Olimpiadi A.D. 2024 voleva essere uno spettacolo provocatorio?
Per me è stato come vedere un uomo barcollante per il troppo alcool, infradiciato dalla pioggia e dai propri “umori” corporei, mentre blatera parole blasfeme e si esalta in ridanciane oscenità.
C’era senza dubbio da offendersi, per un cristiano, poiché in quello spettacolo veniva dileggiato Cristo. Eppure, più di tutto, c’era d’avere pietà per quegli esseri umani ubriachi di blasfemia, traballanti nella propria provocazione.
Che cosa voleva dimostrare, la grande Francia, irridendo Cristo e i cristiani?
Di essere più forte di Cristo? Di essere più sapiente del cristianesimo e più capace d’amore della millenaria cristianità? Di aver trovato la via della gioia seguendo l’anticristo? Di aver scoperto, nella identità fluida, l’oro alchemico?
Ecco a voi la grande Francia in mondo visione: Baccanali dionisiaci. Parodie blasfeme. Orge di vecchio stampo pagano. Squallore. Obnubilamento.
Ecco a voi la grandezza francese in preda al delirio woke anticristico.
Complimenti per tanto splendore.
Leggi tutto” Salvatore Soddu, Bono 7 febbraio 1937- Busto Arsizio 3 giugno 2024: un uomo e un cristiano esemplare” di Angelino Tedde
Zio Giommaria Soddu venne assunto a 27 anni dalla Provincia di Sassari come cantoniere dell’ANAS e quindi destinato negli anni a lavorare su tratti di strada di svariati paesi della Provincia di Sassari. I due sposini nel corso del loro menage furono costretti a resiedere nelle cantoniere dove mano mano vennero alla luce sette figli: due femmine, Teresa (Pattada 20.9.1940 – Alghero l’8.11.2013) Mariangela (Pattada 6.2.1939- vivente) e cinque maschi Peppino (Bono 5.5.1930- Busto Arsizio 30. 1. 2018), Mario (Bono 17.8.. 1932 -Sassari 27-7. 2022), Salvatore (Bono 7.2. 1937- Busto Arsizio 3.7. 2024), Franco (Pattada 9.4. 1943- Badesi 9.9.2018) per ultimo Tonino (Pattada 6.2.1949- vivente).
Leggi tuttoVisite dal mondo su accademiasarda.it nell’ultima settimana 17-23 giugno 2023 e la guerra Russia-Ucraina
Questa volta abbiamo scelto la presentazione di una visione d’insieme dal consueto planisfero sulle visite effettuate su accademiasarda.it. Non ci meravigliano le oltre 2300 visite dai vari paesi d’Europa perché questo avviene ogni settimana, in particolare le visite peninsulari e isolane d’Italia che sono numerose da tutte le regioni con Sardegna in testa con le oltre 700 visite e le oltre 2300 dalla penisola, ci colpiscono in modo particolare le 44 visite dagli Stati Uniti d’America, l’ Argentina con appena 3 visite, il Brasile con 2 visite perché il server segna meno nella parte meridionale del globo, la Cina con 3 visite per lo più da Pechino e da Shangai, ci stupisce per l’Europea la Federazione Russa che partita da 1 o 2 visite da quando è scoppiata la guerra le visite aumentano di settimana in settimana, questa settimana ha raggiunto il picco di 18 visite sia da Mosca sia da San Pietro Burgo e da altre città vicine che superano le 13 visite d’Inghilterra, le 14 della Francia, le 10 dalla Germania. Il servizio ce lo assicura la società milanese di Mario Rossi con Shuny-Stat. Una visita per la prima volta anche dalla Corea del Nord. Non mancano le due visite dalla Città del Vaticano. Ci sarebbe da fare un lungo discorso, ma è indubbio che i server della Federazione Russa cominciano ad accrescere l’attenzione sul nostro blog che talvolta si è occupata di Vladimir Putin e della guerra da lui acerbamente scatenata con la solita favola del lupo e della volpe.
Leggi tutto“Mons. Roberto Fornaciari è il nuovo Vescovo di Tempio – Ampurias”
Dom Roberto Fornaciari, priore del Monastero di Camaldoli, è il nuovo Vescovo di Tempio-Ampurias. Lo ha nominato Papa Francesco accettando la rinuncia al governo pastorale della diocesi presentata da mons. Sebastiano Sanguinetti. Mons. Fornaciari è nato il 23 dicembre 1963 a Reggio Emilia. È entrato nella Congregazione Camaldolese dell’Ordine di San Benedetto e ha emesso la prima professione il 7 ottobre 1989. Ha conseguito il Baccalaureato in Teologia presso lo Studio Teologico Interdiocesano di Reggio Emilia, la Licenza in Teologia dogmatica e, successivamente, il Dottorato in Storia ecclesiastica presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. È stato ordinato presbitero il 25 aprile 2001. Ha svolto i seguenti incarichi: docente di Storia del monachesimo presso l’Istituto di Teologia della vita consacrata “Claretianum” (2003-2007); docente di Storia del monachesimo e della vita consacrata e di ecumenismo presso l’Istituto Beato Gregorio X (2008-2022); vicario per la Vita consacrata della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e membro del Consiglio episcopale, del Collegio dei consultori e del Consiglio presbiterale; consultore storico del Dicastero delle Cause dei Santi; economo, vice-priore e, attualmente, superiore della Comunità del Monastero di Camaldoli.
La nomina è stata comunicata nel giorno in cui la Chiesa celebra san Benedetto da Norcia.
“Papa Francesco al G7,” il testo integrale del discorso.
Gentili Signore, illustri Signori!
Mi rivolgo oggi a Voi, Leader del Forum Intergovernativo del G7, con una riflessione sugli effetti dell’intelligenza artificiale sul futuro dell’umanità.
«La Sacra Scrittura attesta che Dio ha donato agli uomini il suo Spirito affinché abbiano “saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro” (Es 35,31)» [1]. La scienza e la tecnologia sono dunque prodotti straordinari del potenziale creativo di noi esseri umani [2].
Ebbene, è proprio dall’utilizzo di questo potenziale creativo che Dio ci ha donato che viene alla luce l’intelligenza artificiale.
Quest’ultima, come è noto, è uno strumento estremamente potente, impiegato in tantissime aree dell’agire umano: dalla medicina al mondo del lavoro, dalla cultura all’ambito della comunicazione, dall’educazione alla politica. Ed è ora lecito ipotizzare che il suo uso influenzerà sempre di più il nostro modo di vivere, le nostre relazioni sociali e nel futuro persino la maniera in cui concepiamo la nostra identità di esseri umani [3].
Il tema dell’intelligenza artificiale è, tuttavia, spesso percepito come ambivalente: da un lato, entusiasma per le possibilità che offre, dall’altro genera timore per le conseguenze che lascia presagire. A questo proposito si può dire che tutti noi siamo, anche se in misura diversa, attraversati da due emozioni: siamo entusiasti, quando immaginiamo i progressi che dall’intelligenza artificiale possono derivare, ma, al tempo stesso, siamo impauriti quando constatiamo i pericoli inerenti al suo uso [4].