II.”Il Rifugio la Madonnina di Santulussurgiu: c’era una volta” di Angelino Tedde

Nel cuore di Montiferru, al centro di un vulcano spento da milioni di anni, protetto da un foltissimo bosco di lecci e querce, sorge imponente e austero il “Rifugio” di ”La Madonnina”.
Singolari risultano in questo susseguirsi lussureggiante di boschi e cime vulcaniche, le antenne del ripetitore di Badde Urbara, simbolo, forse, di quelle invisibili antenne che dal “Rifugio” irradiano “parole di vita” per chi, assetate di Dio, cerca in Sardegna una “indicazione” un “riferimento” cristiano alla soluzione dei problemi dell’uomo moderno.
Il rifugio sorge al Km 9 della strada provinciale che collega Santu Lussurgiu a Cuglieri, a 6 Km da San Leonardo di Siete Fuentes. Ad appena 22 Km è sita la spiaggia di Santa Caterina di Pittinuri e la zona archeologica di Cornus. Un tempo al confine tra le province di Cagliari e Nuoro, oggi la località fa parte della provincia di Oristano.

”La Madonnina”, come preferisce chiamarla chi la frequenta, dista 130 Km da Sassari. Il rifugio è aperto tutto l’anno, E’ dotato di circa 150 stanze tutte col lavabo e un buon numero con bagno singolo. Parecchie verande e sale di soggiorno e di lettura. Una biblioteca, un auditorium, due cappelle, un bar e una cabina telefonica. I pasti sono impartiti ad orari precisi e rapidamente da studentesse-lavoratrici la cui modestia è pari alla cortesia e rapidità con cui servono gli ospiti. La cucina è squisitamente familiare, diretta dalla signorina “Luigina” che non ha nulla da invidiare a tanti pubblicizzati chef dei migliori alberghi italiani. L’altimetria (960 m. sul mare) e i quaranta ettari di bosco circostante danno all’ospite una meravigliosa sensazione di silenzio e di raccoglimento. Il paesaggio intatto, immerso nel silenzio, dà ristoro al fisico ed allo spirito.
Il Rifugio “ La Madonnina” non è tuttavia un luogo in cui uno possa vivere da “Vegetale” coi “Vegetali” . Per queste sensazioni esistono le terme del continente e le località turistiche isolane, qui si vive in “tensione”. La migliore qualifica del Rifugio, infatti, deriva dalla sua incessante attività. Si tratta di un centro di vita culturale e religiosa. L’atmosfera che vi regna è fatta per stimolare l’intelletto e per commuovere il cuore. Qui si fa autentica “ricerca”. Si “ricerca” per conoscere l’uomo nella sua dimensione genuinamente umana e per offrirgli, se lo desidera, il respiro della fede.
Il personale, invisibile e discreto, del Rifugio fa in modo che l’ospite venga accolto con tale naturalezza da sentirsi a suo agio fin dal primo momento del suo arrivo. La disponibilità per tutte le iniziative, autenticamente impegnate, è totale.
Ai corsi di formazione cristiana per religiosi e laici si alternano corsi di aggiornamento didattico per insegnanti di qualsiasi scuola; ai corsi di formazione cinematografica si alternano stages per lavoratori sindacalisti. Avviene di frequente che insieme ad un corso di esercizi spirituali per religiose, si svolga un seminario “Conventuale” di qualche organizzazione giovanile politica e sindacale del movimento operaio.
Corsi per nuclei familiari, per animatori delle libere attività, per animatori sociali, sindacali , si susseguono ininterrotamente per tutto l’anno. Il Rifugio è collegato, a livello nazionale all’associazione Biblica Italiana, all’Università Cattolica del Sacro Cuore, al Cineforum Italiano, al Centro Cattolico Cinematografico, al “Gruppo Pedagogico Scuola Italiana Moderna di Brescia,
all’ Istituto per il tempo libero, all’Associazione Sarda di Psicologia e all’Istituto di Psicologia della facoltà di Medicina dell’Università Statale di Milano; a tutti quei movimenti e istituzioni socio-religioso-culturali che animano il mondo Cattolico e non Cattolico odierno. Alla Madonnina, nel passato, hanno soggiornato Mons. Cuano, Naverna, Capovilla, Felici, Franceschi per citare i nomi più noti del Concilio Vaticano II. Fra le personalità Cattoliche più in vista che hanno animato nel passato incontri e dibattiti basti citare R. La Valle, G. Gotta, F. M. Sciacca, M. Gozzini, N. Balducci, G. Lazzatti, Franconi, F. Fortunato, G. Sorgi, L.Pazzaglia, G,Ciaccio. Oltre agli enti religiosi istituzionali, culturali, sindacali politici di vario tipo. Sono da ricordare gruppi spontanei e movimenti quali Comunione e Liberazione con Don Giussani, Focolarini, il Centro di preparazione per la Famiglia di Sassari e Cagliari, e numerosi altri anche non cattolici. Alle origini di questo centro Socio-religioso-culturale sta l’intuito anticipatore dei tempi di Don Enea Selis, oggi arcivescovo a Cosenza, e di un gruppo di Laureati e universitari sassaresi degli anni ’50.

Il Rifugio, infatti, appartiene all’associazione “Collegium Mazzotti”, giuridicamente riconosciuto nel ’56 con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro della Pubblica Istruzione.

Del Collegio fa parte anche l’Istituto di Scienze Religiose di Sassari aggregato alla Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna.
L’opera ebbe inizio come centro di campeggio estivo per studenti universitari, si ampliò successivamente, grazie all’oculata amministrazione di Don Enea prima, di Don Giuseppe Budroni,  entrambi operatori dell’opera.  L’associazione, autonoma nel senso più vero del termine, si autofinanzia, né riceve contributi da nessun ente regionale, laico o religioso. L’indipendenza economica e finanziaria assicurano attività autonomo e libertà di ricerca e di impostazione nel contesto di un dibattito socio-religioso-culturale-politico aperto. Qui ha sede Il Centro Sardo di ricerche socio-religioso che ha a suo attivo una serie di pubblicazioni. E’ in fase di promozione annua un centro di ricerche storico- religiose per la valorizzazione di tutto il patrimonio archivistico ecclesiastico diocesano e parrocchiale dell’isola. Chiunque un domani, vorrà tracciare le linee essenziali della vita culturale e religiosa che l’isola attraversa in questo momento non potrà fare a meno di consultare l’archivio di questo centro cui da tutta l’isola convergono gruppi e movimenti di vario orientamento accomunati dalla serietà con cui cercano di dare risposte autentiche alle domande che si pone l’uomo d’oggi sulla vita e sulla trascendenza.

Commenti

  1. Sono passato un mesetto fa davanti a quello che rimane di questo posto fantastico e mi è venuta una profonda tristezza al cuore:l’edificio era completamente abbandonato, lasciato all’incuria del tempo e alla forza della natura. Mi chiede come sia possibile che non si trovi un modo e un responsabile che faccia rinascere questo edificio ai fasti passati, a nuovo centro di accoglienza e di rifugio spirituale. Un vero peccato.

    Maurizio
    Settembre 11th, 2019
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