Conclusa la 52^ Edizione del “Premio Ozieri” di Antonio Canalis (Français, English)

A. Dedoni, S, Murgia, A, Canakis

Spesso mi capita di osservare frequenti eventi di questo meraviglioso “rinascimento” della lingua e letteratura sarda, ma contemporaneamente mi rattrista il fatto che non molti si prendono l’impegno e diciamo pure la fatica di predisporre un minimo di cronaca sugli eventi citati. L’informazione su di essi è importante perché cattura l’attenzione di tutti quelli che per un motivo o per un altro non possono essere al centro degli eventi. Bene quindi ha fatto il Presidente Canalis ad inviarci questa sostanziosa cronaca e riflessione.

Giuria e Teresa Piredda

Anzi le chiediamo anche delle foto sull’evento che pubblicheremo su accademia sarda di storia di cultura e di lingua e , se non chiediamo troppo, almeno le composizioni premiate e segnalate perché man mano le pubblicheremo perché chiunque lo voglia possa gioire e constatare come i nostri poeti e prosatori portino avanti questo processo rinascimentale della nostra lingua  e cultura che significa della nostra identità di abitatori di questa terra meravigliosa che è la Sardegna. Non solo ringraziamo il Presidente del Premio Ozieri per questa sensibilità dimostrata per questo blog, associato del resto a tanti altri come quello di Luigi Ladu e di Ztaramonte, per citarne alcuni, ma tutti i poeti e i prosatori o i loro eredi che ci permettono di lanciare su internet che permette ai nostri emigrati di sentirsi come a casa, quando leggono i nostri servizi comcernenti la nostra lingua e cultura.

Pier Giuseppe Branca

Tutti i giorni possiamo osservare, grazie a vivistats, i luoghi di provenienza nazionale e internazionale dei visitatori. ( A cura della redazione di academia sarda de istoria de cultura e de limba)

Il “Premio Ozieri” 52^ Edizione di Antonio Canalis

 E’ andata in archivio, tra applausi scroscianti e consensi unanimi, la 52^ edizione del “Premio Ozieri di Letteratura Sarda”. A giudicare dagli attestati di stima ricevuti e dall’affetto che ha circondato tutta la manifestazione, si ricava la cifra del prestigio e delle attese che la cinquantacinquenne creatura di Tonino Ledda ha saputo conquistarsi in ben oltre mezzo secolo di duro e serio operare. Tangibile e sincera la soddisfazione degli autori e del pubblico presente al Teatro Civico “Oriana Fallaci”. Come ormai succede da qualche anno, peraltro, l’attesa era forte. I dubbi e le incertezze, pure.

Salvator Angelo Murgia Niola

Ma, come qualcuno ha opportunamente sottolineato, riuscire a navigare così a lungo in acque quasi mai serene, per il Premio è sintomo di “sana e robusta costituzione fisica” e, in definitiva, di una salute di ferro. E poi, come tutti gli “arzilli vecchietti”, ci tiene anche a non farsi scontare… anni. Qui, proprio la matematica viene subito incontro: se la prima edizione si è svolta nel 1956, quest’anno si sarebbe dovuta celebrare la 56^. Non è così. Ma solo perché – nei fatti – alcune edizioni hanno avuto una gestazione biennale. A significare che più d’una volta la manifestazione ha dovuto cedere il passo a problemi (di solito economici), ma che ogni volta è riuscita a riprendere volitivamente il suo cammino tanto da conquistarsi il primo posto, indiscusso, nell’orizzonte culturale isolano. Gli effetti d’immagine durano tuttora e ricadono ampiamente sulla città e sul territorio. Fortissima la stima e la considerazione che Ozieri riesce a calamitare dappertutto, in campo letterario e in tutte le branche ad esso legate. Perché anche il più acceso avversario non può fare a meno di riconoscere la primogenitura assoluta di un progetto culturale, che solo oggi è passato nella sua pienezza e annovera centinaia di imitatori ed epigoni. Un consenso che non sempre, però, ha avuto le giuste attenzioni, e non solo presso le istituzioni esterne, ma anche in quelle locali. Solo qualche anno fa, per esempio, un esponente di primo piano del mondo sindacale (impegnato quanto disinformato), su precisa domanda di un appassionato seguace della cultura ozierese, riteneva di ascrivere le difficoltà del Premio Ozieri ad una pretesa “eccessiva elitarietà”!… Dimostrando, così, una tuttologìa di maniera degna di miglior sorte. Spesso, più si è superficiali, più si è snob.

Teresa Piredda e sindaco Escolca

Se un merito va riconosciuto al Premio ozierese per eccellenza, infatti, è proprio quello di essere una grande manifestazione di democrazia totalmente apolitica e apartitica: già dalle prime edizioni la partecipazione venne aperta a tutte le varietà di lingua sarda dell’Isola. Da quelle principali, fino alle più remote sfumature, comprese quelle che allora si definivano isole alloglotte (Alghero col catalano e Carloforte col genovese di Pegli, altrimenti detto tabarchino), e che oggi vengono definite, dagli esperti, eteroglossie interne. I fatti, le proposte e anche le leggi più recenti, sia pure tardivamente, hanno dovuto prendere atto che l’unica linea valida, tracciata per la tutela della lingua e della cultura sarda, è quella portata avanti per lunghi decenni, in solitudine, dall’”Ozieri”. Ed oggi che il principio è passato “alla grande” e c’è una forte presa di coscienza generale sulla necessità di riscoprire le nostre radici per contrastare l’omologazione, è fin troppo facile navigare sulla scia… E proprio su questi temi si è indirizzata la linea del Premio in tempi di dibattito fin troppo acceso e guerra tra istituzioni nello spinoso settore della salvaguardia e tutela della “limba”, che ha acceso querelle ancora incandescenti e disorientato la pubblica opinione. “Il momento è importante e in qualche misura strategico: come Associazione organizzatrice, sentiamo l’esigenza di essere ancora una volta protagonisti e “padri nobili” di un qualcosa che comunque ha lasciato tracce profonde nel mondo culturale sardo. Un obbligo morale che ricade in capo a un’iniziativa che vanta una lunghissima militanza, e si trova invece, oggi, nella condizione di doversi districare in un groviglio di posizioni antitetiche e spesso conflittuali che non contribuiscono certo alla chiarezza.

Antonio Vargiu

La nostra posizione è prudente e costruttiva e segue la linea che da decenni ci contraddistingue, anche se è molto difficile stare appresso alle spinte che antepongono ai discorsi seri, storici e consolidati – stratificati nella grande base dei nostri autori – la straripante inarrestabile moda del “fast food” costituito dai festival letterari, che riescono anche in tempi difficili a drenare centinaia di migliaia di euro dalle pur smunte casse di mamma Regione. A noi, ancora una volta, le briciole!”, lamenta il direttivo. Commozione ed applausi sia per gli autori premiati che per le personalità che hanno ottenuto riconoscimenti che vanno ad arricchire il nutrito albo d’oro della manifestazione. Su tutti, la commozione dell’ozierese Antonio Vargiu, che anni fa tradusse in sardo il Martin Fierro, il poema dei gauchos dell’Argentina, dove lo scrittore oggi settantasettenne emigrò all’età di diciassette anni, e che non ha esitato a trasvolare l’oceano con due dei suoi figli per immergersi in un bagno di commozione e di nostalgia nella sua città natale. Ma i momenti di emozione e di pathos non sono mancati in nessun momento. Anche in virtù della folta schiera di giovani premiati: speranza, ma anche certezza per il futuro. In barba alle cassandre di turno.

Antonio Brundu

Nous souvent des événements fréquents observés dans cette merveilleuse “renaissance” de la langue sarde et de la littérature, mais au même temps nous m’attriste que pas beaucoup  il manque  l’engagement et l’effort pour  préparer un minimum de  chronique des événements mentionnés. Les informations  sont  importantes  car elles captent l’attention de tous ceux qui pour une raison ou  une autre ne peuvent pas être au centre des événements. Eh bien, le Président a fait d’envoyer ces nouvelles et copieuses  réflexions. Oui, nous demandons également que les photos sur l’événement  pour les  publieeés sur l Académie sarde d’ histoire de  culture et  langue et   si nous ne demandons pas trop, au moins les compositions primées et  signalées parce que nous les publierons afin que quiconque les veut  peuvent profiter et voir comment nos grands poètes et prosateurs de   cette renaissance procedent avant de notre langue et la culture , sens de notre identité en tant qu’habitants de cette terre,  Sardaigne qui est magnifique. Non seulement cela nous remercions le Président du  Prix d’Ozieri de cette sensibilité démontrée vers ce blog   associé à bien d’autres tels que Luigi et Ladu et
Ztaramonte, pour n’en nommer que quelques-uns, mais tous les poètes et les écrivains en prose ou  leurs héritiers, ce qui nous permettra de lancer sur Internet et qui permet  à nos immigrants à se sentir chez leur maison, quand ils lisent nos services comcernents notre langue et notre culture. Tous les jours  nous pouvons voir à travers les ViviStats, lieux d’origine des visiteurs nationaux et internationaux. (Par la rédaction de  “Academia Sarde d’histoire  de culture et  langue)

Le «Prix Ozieri” Edition 52 ème d’Antonio Canalis
Il est allé au magasin, y compris les applaudissements et l’approbation unanime,  L’édition 52 e anniversaire de la «Prix de la Littérature Ozieri Sarda». Une  À en juger par les expressions de l’estime et l’affection qui a reçu  entouré l’événement ensemble, nous obtenons la somme de prestige  55 et les attentes que la créature a Tonino Ledda  été en mesure de gagner dans plus d’un demi siècle de dur et sérieux  fonctionner. La satisfaction corporelles et sincère de l’auteur et  public à la Civic Theatre “Oriana Fallaci”. Comme aujourd’hui  arrive depuis quelques années, cependant, l’attente était forte. Les doutes et les  incertitudes, aussi bien. Mais, comme quelqu’un l’a si bien souligné,  capable de naviguer si longtemps dans les eaux peu sereine, pour  Prix ​​est un signe de «la constitution physique saine et robuste” et, dans  finalement, à une santé de fer. Et puis, comme tous les Arzilli ”  vieillards », nous tenons également à éviter d’être servi … ans. Ici,  mathématiques est en ce moment de réunion: si la première édition  a eu lieu en 1956, cette année aurait dû célébrer le 56 ^.  Pas du tout. Mais simplement parce que – en fait – certaines éditions ont eu  une gestation de deux ans. Pour signifier que plus d’une fois  événement a dû céder la place à des problèmes (généralement  économique), mais chaque fois que vous volontairement échoué à reprendre  sa façon bien à remporter la première place, non contestée,
isoler l’horizon culturel. Les effets dernière image  et qui reste en grande partie sur la ville et le territoire.  Forte estime et de considération qui peut Ozieri  attirer de partout, en littérature et dans toutes les branches d’  il est lié. Parce que même l’adversaire le plus fervent ne peut pas faire  mais nous reconnaissons le droit d’aînesse d’un projet global  culture, qui n’est que maintenant, c’est le passé dans sa plénitude et compte  des centaines d’imitateurs et des disciples. Qui n’est pas toujours un consensus, cependant,  avait la bonne attention, et pas seulement dans les institutions  externe, mais aussi les produits locaux. Seul il ya quelques années,  Par exemple, un des principaux membres des syndicats (commis
les ignorants), sur la question précise d’un disciple passionné  La culture Ozieri, croyait à attribuer les difficultés de
Ozieri prix présumé de ses «excès elitarietà “!… Prouver,  ainsi, un savoir-ensemble d’une manière digne d’un meilleur sort. Souvent, plus  était superficiel, plus nous sommes snobs. Si un crédit doit aller à  Prix ​​pour l’excellence de Ozieri, en fait, c’est précisément d’être  une grande démonstration de démocratie et totalement apolitique  sans-parti: dès les premières éditions de la participation a été ouvert  toutes les variétés de Sardaigne île. De les principales,  pour les nuances les plus reculées, y compris ceux qui ont ensuite  îles défini non indigènes (avec Alghero catalane et avec Carlisle  Gênes Pegli, autrement connu tabarchini), et qui sont aujourd’hui  définis par les experts, hétéroglossie interne. Les faits, les propositions  et même les lois les plus récentes, même si tardivement, avait  prendre note que la seule ligne valide, établi pour la protection  langue et la culture de la Sardaigne, est engagée dans des  plusieurs décennies, dans la solitude, de «Ozieri”. Et maintenant que la  principe est le passé “au sens large» et il ya une forte prise de conscience  sur la nécessité de redécouvrir nos racines  l’approbation compteur, il est trop facile de naviguer sur
Suite … En se concentrant sur ces questions est abordée en ligne  Prix ​​en temps de débat sur la guerre et trop  institutions dans le domaine épineux de la préservation et la protection des  «Limbes», ce qui a suscité la controverse est encore chaud et désorientés  l’opinion publique. «Le timing est important et dans une certaine mesure  stratégiques d’organisation en tant que groupe, nous nous sentons le besoin de  une fois de plus être les protagonistes et les «pères nobles» de quelque chose Cependant, il a laissé des traces profondes dans le monde culturel en Sardaigne.  Une obligation morale qui repose dans les mains d’une initiative qui a une  le militantisme de long, et est maintenant plutôt que dans la position de  avoir à démêler un écheveau de positions opposées et souvent  conflit qui ne facilite pas la clarté. Notre  position est prudente et constructive, et suit la ligne que pendant des décennies  nous distingue, mais il est très difficile de rester en dessous de la  forces qui préfèrent parler sérieusement, historique et consolidés –  stratifié dans la grande base de nos auteurs – le débordement  Mode imparable de “fast food” se compose de la fête  la littérature, qui peut même en période difficile à drainer des centaines  voire des milliers de dollars des coffres de la région de la mère émaciée. Pour nous,  Une fois encore, les miettes! “, Se plaint de l’administration. Emotion et  Bravo pour que les auteurs primés de la personnalité ont reçu des récompenses qui vont enrichir la Fed  Tableau d’honneur de l’événement. Dans l’ensemble, l’émotion  dell’ozierese Antonio Vargiu, qui d’années a abouti à la Sardaigne  Martin Fierro, le poème des gauchos de l’Argentine, où la  écrivain, aujourd’hui 77, il émigre à l’âge de dix-sept,  et n’a pas hésité à voler à travers l’océan, avec deux de ses enfants  à tremper dans un bain d’émotion et de nostalgie dans sa  ville natale. Mais les moments d’émotion et de pathos ne sont pas manqués  à tout moment. Même sous le grand groupe de jeunes récompensé l’espoir mais aussi la certitude pour l’avenir. En dépit de la Cassandre du devoir.

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