Categoria : eventi culturali

I giudici dal grande orecchio e i giornalisti scrivani in crisi di astinenza


769010A quanto pare la legge sui limiti alle intercettazioni telefoniche sta mandando in crisi le orecchie dei magistrati e la digitalità dei giornalisti che, in mancanza di seri reportage sulla nazione e sul mondo, fanno prima a scopiazzare le più lubriche conversazioni. (Basti ricordare le confidenze ad un amico del mancato re d’Italia, ascoltate e registrate dal meticcio giudice anglo-italico).

Si avverte la loro insonnia agitata. Come vivere senza ascoltare, non da confessori, le più pruriginose confabulazioni telefoniche dei bollenti e fantasiosi italici petti? Le orecchie, grandi come quelle dei somari, si sbattono da un cuscino all’altro, mentre i giornalisti-scrivani digitalizzando nel vuoto stanno mangiandosi le unghie e riscoprendo l’ancestrale cannibalismo.

42-17981965Noi ci rallegriamo ben sapendo che le intercettazioni saranno utilizzate per i criminali e non per i peccati degl’italiani, graziosamente condonati presso i confessionali, previo pentimento s’intende. (Non allarghiamoci troppo, altrimenti rasentiamo il sacrilegio). Oltre che limitare i vizietti dell’ascolto dei magistrati-pupi e dei magistrati- vetusti sulle segretezze dei connazionali, ci faremo su un bel risparmio. Quanti miliardi buttati al vento per intercettare sbadigli, sufflazioni, storie di corna, di raccomandazioni, di barzellete e di inverosimili conquiste femminili? Mi si ribolle il sangue: a pagare siamo sempre noi.
I nostri magistrati e i nostri scrivani digitali sono irresponsabili, ergo non pagano mai, poi, chi è messo alla gogna resta alla gogna e intanto questi beceri inquisitori della vita privata nostra, già abbastanza propalata nei reality, nelle confidenze televisive, si preparano al lancio nella vita politica 

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(e. g. Di Pietro, De Magistris) come ci è dato costatare ad ogni elezione. Questo sì che è schifo che più schifo non si può.                      Per contribuire alla conoscenza della verità appena la legge verrà spedita al Presidente della Repubblica, scomodato ad ogni piè sospinto da un’opposizione allo sbando, vedremo di offrirne i punti più salienti a ludibrio di chi si oppone ed eventualmente a vergogna di chi vorrebbe coprire i mafiosi.

 

I magistrati si leggano l’invito del Presidente della Repubblica a non farsi protagonisti nei vari procedimenti e i giornalisti si rimbocchino le maniche e, previa unzione dei gomiti, si mettano a sgobbare, ma soprattutto ripassino bene la grammatica e la sintassi, in primis  la consecutio temporum. A leggere certi servizi c’è da rimandarli a scuola.

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