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“Giovanna Caput(1942-1922)professoressa di Lettere Moderne e Mamma del Basket femminile cagliaritano”di Angelino Tedde
Giovanni Caput la conobbi quando nell’agosto del 1961 m’iscrissi alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Cagliari. A Ottobre, da studente universitario, cominciai a insegnare nelle Scuole Medie di Chiaramonti, ma anche a studiare con impegno e a dare gli esami a Cagliari dopo aver lasciato al secondo anno la Facoltà di Leggi a Sassari dove avevo sostenuto cinque esami e stavo preparando Diritto Costituzionale avendo seguito le lezioni dell’on. prof. Francesco Cossiga, molto spiritoso e simpatico. A Cagliari, tuttavia appreso subito che occorreva prendere le firme dei professori con cui s’intendeva dare gli esami tanto agl’inizi dell’anno accademico quanto giugno nell’apposito libretto. Ero davvero repccupato perché sebben allora ci fosse un aereo che in giornata andava e tornava da Alghero, tuttavia, sarebbe stato oneroso andare a prendere queste firme.
“Giuseppe Sartorio [Valsesia 1854-Mar Tirreno,1822]”, a cent’anni dalla morte tragica, tombe monumentali nel cimitero di Chiaramonti di Angelino Tedde
Simone Unali e Francesco Dettori, oggi universitari, [il primo al IV anno di ingegneria navale presso l’Accademia navale di Livorno, il secondo con la laurea breve d’informatica conseguita a Sassari ora frequenta il primo anno magistrale d’informatica presso il Politecnico di Milano] ma a loro volta studenti del Liceo Scientifico Giovanni Spano di Sassari, portarono a termine un saggio sulle Chiese e i Cimiteri di Chiaramonti. Il saggio ha per titolo Chiaramonti. Le chiese e i cimiteri, Nuova Stampa Color, Muros, 2017.
Visitando le chiese e i cimiteri del loro paese i due autori misero in luce le tombe monumentali del cimitero di Chiaramonti, progettate ed eseguite da vari scultori: Giuseppe Sartorio, Antonio Usai, Arturo Dazzi e altri.
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“Su Cantigu de sos Cantigos” Capitulu 7 de Maria Sale
Su coro
Giradi, giradi Sulammita, chìnduladi,
chìnduladi: ti cherimus bidere cun ammiru.
It’est chi ammirades bois in Sulammita,
cando faghet ballu a duas filas”.
“Lucio Fiorentini prefetto di Sassari 1880-1884” di Donato D’Urso
Leggi tutto“Biancaneve e i sette nani contro l’orso russo” di Fulgenzio Saetta
Biancaneve sarebbe il presidente dell’Ucraina che viene attaccato soltanto per il desiderio dell’orso russo di allargare i suoi domini contro i sette nani della Nato, ciarlieri e grandi affabulatori. Nessuno vorrebbe scatenare una guerra a colpi di bombe atomiche e nucleari più o meno calibrate perché i lanci si ripercuoterebbero a seconda del vento contro gli stessi lanciatori.
“Ascendenza e discendenza dei coniugi Giovanni Fais (Nulvi, 1708-Sassari,1774) e Gavina Unali (Chiaramonti 1714-1789) di Angelino Tedde, Andreina Cascioni, Giovanni Soro
Gli storici sardi hanno cercato di ricostruire i veri o presunti reati compiuti dal bandito fazionario Giovanni Fais, ché, definirlo semplicemente bandito, sarebbe un insulto alla verità.
Le sue imprese criminose si possono capire soltanto nel contesto di lotta tra le fazioni che contraddistinsero il Nord Sardegna nei primi decenni del Settecento.
Giovanni Fais entra nel novero delle bande fazionarie per l’oltraggio, pare economico, inferto alla giovane Donna Lucia Tedde Delitala dal cugino GioMaria Tedde. Questa difesa criminosa diede inizio ad una vera faida che vide le due fazioni scontrarsi rispettando delle regole non scritte oppure andando anche contro dette regole. Quindi è indubbio che la famiglia Fais-Unali fosse collusa coi Tedde Delitala.
Non esistevano giornalisti allora che potessero registrare le imprese che videro Donna Lucia scendere in campo per dare man forte al bandito fazionario se non dicerie e memorie orali più o meno veritiere a seconda della partigianeria degl’informatori o i racconti dell’entourage dei viceré nelle relazioni inviate a Torino.
“Una sovrana affabile e al servizio dei suoi popoli”di Matteo Clerico
La fine di un’epoca. Nel pomeriggio di giovedì 8 settembre, all’età di 96 anni, nella residenza estiva di Balmoral, in Scozia, se n’è andata la regina Elisabetta II. Per 70 anni alla guida del Regno Unito, la regina lascia un grande vuoto nel cuore degli inglesi e non solo. La notizia ha rattristato ovviamente il mondo intero e, dopo il comunicato ufficiale diramato da Buckingham Palace, in pochi minuti si sono susseguiti centinaia di messaggi di cordoglio, giunti a Londra dalle massime cariche di ogni nazione e da molti esponenti politici, ma anche da personaggi del mondo dello sport, dello spettacolo e del cinema. Anche l’Italia non è rimasta indifferente alla morte della sovrana.