Categoria : letteratura sarda

XV Le due sorelle Nigoleddu si confidano di Ange de Clermont

La dichiarazione fatta ad Anghela Nigoleddu dal brigadiere Carrigni non scivolarono invano sull’anima giovanile della ragazza che un pò agitata sentì il bisogno di confidarsi con la sorella già promessa sposa ad un Balchi.
Una volta a letto, spenta la stearica, Anghela si rivolse alla sorella dicendolele:

  • Oggi mentre tornavo a casa ho incrociato il brigadiere che mi ha detto d’essersi innamorato di me.

-E tu che cosa gli hai risposto?-

-Se son rose fioriranno.-

-Brava è la stessa risposta che io ho detto a Giovanni, quando  mi ha detto per la strada che avrebbe voluto sposarmi.-

-E se lo incontro ancora che cos’altro debbo rispondergli?-

-Calma Anghela, dovresti parlarne con mamma e poi da cosa nasce cosa. Intanto per ora il brigadiere ha altro a cui pensare dal momento che hanno ammazzato anche l’archeologo Malta.-
-A dirti ala verità quel brigadiere mi piace ed è la terza volta che lo colgo guardandomi con una certa passione.

-Non vedi che è preso da te, per cui lascia scaldare il ferro finché è rovente.-

Ciò detto le due sorelle stettero insilenzio e si addormentarono.
In caserma i militi considerar

La notte fu turbata dal maltempo e gli stessi militi erano turbati per questo secondo delitto  tanto simile al primo..

Due morti ammazzati in poco tempo e li attendeva un lavoro d’indagine abbastanza intenso.
Chi poteva con le stesse modalità uccidere due uomini onesti e pacifici? E chi poteva essere così geloso delle Domus de Janas da eliminare uno dopo l’latro gli archeologi. Anche i militi sussurravano tra loro che non c’era due senza tre. e che comunque dovevano scoprire l’assassino prima che ci scappasse il terzo delitto come era avvenuto anni fa. Di sicuro se non avessero scoperto l’assassino i superiori avrebbero mandato qualche specialista di serie killer.

Bisognava farsi un giro nei centri dell’Anglona, sentire almeno i sindaci, per sapere che cosa ne pensassero.
Andavano ascoltati anche  i pastori di Sassu Altu perché il delitto era avvenuto come il primo nella loro località.
Come ormai di consuetò sul posto c’era anche Andria Galanu la cui filosofia lo scagiona sempre. Inoltre pare che la scoperta del cadavere fosse opera di Martino Pedde a addirittura nei suoi terreni di su Murrone dove le Domus de janas erano particolarmente basse ed entrarvi era piuttosto impegnativo.

Il brigadiere Carrigni, colpito al cuore dalla bella mora Anghela Nigoleddu, tendeva a non pensare troppo a scoprire il killer anche se di tanto in tanto si macerava il cervello su quale personaggio facesse di tutto per dare lavoro ai militi di Miramonti.

Preparò una missiva alle varie stazioni della regione storico culturale anglonese perché in giorni precisi convocassero i consigli comunali e il sijndaco per sentire il loro parere su questo delitto sardo, ma raffinato e quale dia solo naso tondesse il marchio dalla protome taurina.

I superiori da Sassari con una missiva convocarono il brigadiere Carrigni per fare un’esposizione dettagliata dei fatti  che come quello di sette otto anni  prima avevano  turbato i centri dell’Anglona.
Giustamente pensava tra sé e sé che prima delle assemblee comunali anglonesi i superiori dovevano attendere.

A Miramonti l’angoscia quasi pwersonificata entrava nelle case delle vie e dei vicoli. La maggior parte della gente se la prese con gli archeologos de Susu. Questa storia degli studi dell’antichità non garbava a nessuno se poi tutto doveva concludersi con morti ammazzati rendendo oltremodo insicure le campagne.

Questo non pensavano i diavoli che nella notte sibilavano c on un vento impetuoso tanto c he la gente non faceva che dire:-Si sun pesados sos dimonios-si son levati i diavoli!-

 

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