Categoria : Filosofia

“Antonio Tedde:Per meglio vivere” recensione a cura di Angelino Tedde

Antonio Tedde,  Per meglio vivere.Come combattere l’angoscia esistenziale.
Art Print Industria grafica Sassari  s. a. pp. 53. ottavi di libro

Filosofare vuol dire amare la sapienza.In breve cercare l’essenza della vita.
La storia umana è affollata di grandi e piccoli filosofi.
C’è in chi cerca la sapienza lo stupore del bambino che si trastulla coi giocattoli alla ricerca di smontarli e vedere le sue componenti essenziali.

Per tanti versi siamo tutti filosofi.

Si può filosofare a 85 anni? Certamente se tutti i sensi sono a posto. E’ il caso di Antonio Tedde che a 85 anni va alla ricerca della sapienza.
Egli la cerca in tre filosofi che sono Shopenauer , Kierchegaard e Friedrich Nietzsche.

 In poche parole in un pessimista, in un religioso, in un ateo immorale per il quale Dio è morto. Morrà pazzo senza aver trovato dei punti fermi alla sua esistenza.

Questi tre filosofi navigano nell’angoscia alla ricerca di punti fermi e ognuno li trova navigando su mari diversi.
il primo li trova navigando in un mare di malinconia, di angoscia e in questo mare trova l’essenza del vivere anzi con il Leopardi potremmo dire: -il naufragar m’è dolce in questo mare.-
Pare quasi che la sua infelicità  dia conforto al suo vivere funestato dal suo fisico deformato, dalla sua conoscenza precoce e vastissima, dalla sua mancanza d’amore che ben si ravvisa nell’idillio a Silvia e nella speranza:

-All’apparir del vero tu misera-speranza- cadesti e con la man la fredda morte  ed una tomba ignuda mostravi da lontano.

Il secondo filosofo, invece, navigando in un mare d’incertezze trova l’appiglio in Dio, nella sua fede anzi nella sua Divina Provvidenza. Si agitino i. venti, vengano i temporali con fulmini lampi e tuoni, l’abbandono in Dio è l’ancora di salvezza a tutte le angosce dell’esistenza, diremmo col filosofo Unamuno “El sentimiento tragico de la vida”.

Il terzo fisosofo menzionato potremmo paragonarlo al poeta Cecco Angiolieri:- Tre cose ‘enno  sommamente in grado/la donna la taverna, il dado.-
Lasciarsi trascinare dalla carnalità facendo fuori il senso morale. Quasi un anticipatore del guru indiano Osho, filosofo i cui seguaci si lasciano trascinare dai sensi azzerando le leggi civili istituzionali e religiose che costituiscono  per loro un inutile prigione del corpo e dello spirito.
Possiamo ben dire che tutti e tre filosofi hanno in comune una loro soluzione dell’angoscia del vivere.

Libera scelta tra queste tre soluzioni con le conseguenti conclusioni.

Nel compositore di queste venti pagine di libro (trenta mila caratteri vuoto per pieno) la scelta è chiara: tornare alla coscienza di sé , s’intende illuminata dalle dieci tavole mosaiche e completata dal Verbo giovanneo che è Cristo. Insomma dalla luce della ragione si può arrivare alla fede, carissimi giovani.

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