Categoria : letteratura sarda

Festa dell’Immacolata Comcezione dell’8 dicembre.

Come ogni anno l’8 dicembre la Chiesa celebra l’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, il dogma, cioè la verità di fede, per cui la Madonna non è stata “toccata” dal peccato originale, ma è stata preservata sin dal primo istante del suo concepimento. 
Milioni di statue raffhgurano nelle chiese e fuori delle chiese la statua
dell’Immacolata Concezione cioè di Maria concepita senza peccato.
L’Immacolata Concezione è un dogma della Chiesa cattolica, proclamato da papa Pio IX l’8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis Deus, che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento.

I tempi del Signore non sono quelli dell’uomo. Nel mondo cristiano tanto in occidente quanto in oriente si è sempre creduto all’Immacolata Comcezion della Vergine Maria, eppure nel mondo cattolico si è atteso per circa 1854 anni per proclamare il domma cioè una verità di fede indiscutibile. Al giorno d’oggi, specie dopo la rivoluzione francese, molti uomini non credono più non solo nell’Immacolata Concezione della Vergine Maria, ma nemmeno in Dio Creatore. Gli atei, con insolita autosufficienza, credono e giurano sull’esistenza della terra e dei mari, dei pesci e degli animali della foresta che non hanno visto se non in documentari. Credono nell’Orsa Maggiore e nell’Orsa Minore e in tutte le stelle spesso scoperte e
” battezzate” dagli astrofisici come la famosa ormai defunta Caterina Hack fondatrice con altri boriosi matematici dell’Unione atei agnostici razionalisti e dello stesso cosiddetto “sbattezzo” che si capisce bene è un non senso, in quanto se uno è stato battezzato, battezzato in eterno resta. Ma lo sbattezzo vuole essere un atto di abiura dalla fede: mi hanno battezzat0, ma io desidero non esserlo stato, anzi voglio dichiararmi ateo. Da lì tutta la grancassa che a suo tempo la Hack ed oggi l’Odiffreddi e altri portano avanti chiedendo con una certa arroganza la libertà di fare propaganda dell’inesistenza di Dio. Col nostro ormai diffuso liberalismo diciamo: contenti loro e contenti tutti quelli che credono in quanto affermano. La fede del resto non si regala, ma è semplicemte un dono ricevuto gratis, richiesto umilmente e avuto, Vivano e muoiano, a piacere nati e credenti. Quando chiuderanno gli occhi, auguro agli atei di chiuderli per sempre nel nulla secondo il loro desiderio. Ai credenti auguro di pregustare la visione beatifica di Dio Creatore del Mondo visibile e invisibile. Qualora poi anche  per gli atei ci fosse qualche leccornia, se la gustino nel bene e nel male. Certo è che mi fa impressione l’arroganza del Montanelli che era ateo e che ha affermato che avrebbe chiesto ragion a Dio del suo ateismo. Lu pidocciu atzaddu
che chiede con arroganza a Dio del mancato dono, o la puritza cun la tossi che si lamenta di non aver la voce di Maria Callas.
Ma sarebbe inutile continuare questa discussione. Del resto chi vuole approfondire ha tutti i mezzi pere farlo leggendo la Bibbia e chi non vuole approfondire creda pure nei gatti e cani che vede e non creda negli atomi e nelle più svanita combinazioni chimiche.
A me stamane interessa rimarcare  una sola cosa:all’umile ragazza di Nazarhet, Maria o Miriam, è stata fatta una proposta e ha creduto e la Chiesa Cattolica, ha attesa 1854 per avere il titolo e lei non mi pare non  si sia offesa; e non si è offesa quando umilmente ha risposto al parroco di Lourdes che voleva a tutti i costi conoscere il suo nome esclamando “Io sono l’Immacolata Concezione”.
Ecco la grande umiltà della Vergine e dall’altra parte la nostra superbia diabolica di fronte a Dio.
Diceva la povera Marianna, mia vicina di casa, ormai passata all’altro mondo, di un padrone che non si peritava nel patto di mezzadria di contare anche i pulcini  “iscolza frommigula”! non vorremmo offendere nessuno nel dare questo epiteto tra coloro che guardando questo vasto mondo si comporti invano da “iscolza puliche”.
Chiudo questo breve articolo dedicato alla grande umiltà dell’Immacolata Vergine Maria con quella preghiera che scrissi sull’immaginetta dell vestizione clericale “Mater mea fiducia mea a te numqua separati permittas” Madre mia, fiducia mia non permettere che io mi separi mai da te!”

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