Categoria : letteratura sarda

“Chiaramonti: nasce il Centro Culturale nell’Ottocentesca Caserma dei Carabinieri” considerazioni di Angelino Tedde

Fatta l’Unità d’Italia occorreva fare gl’italiani! Finisce “l’Espressione geografica” di Bismatck e ha inizio quel tormentato periodo in cui bisognava edificare la Nazione. Già Dante e ancor più Machiavelli avevano preconizzato a modo loro un’unità degli abitanti della Penisola. Ci voleva,tuttavia, il vento del nazionalismo avvertito in tutta Europa perché l’Italia diventasse una Nazione.
Col Regno di Sardegna, il Principato del Piemonte, il Genovesato, il Ducato di Nizza e di Savoia va formandosi mano mano con lo Stato Sabaudo il primo nucleo dell’Unità d’Italia. Con la rivoluzione del Quarantotto Europeo vanno formandosi decisamente le unità nazionali.L’acuta politica del Cavour immette tra le grandi nazioni europee anche l’Italia che con le varie alleanze riesce ad unire le varie entità regionali dello stivale  in nazione. Con la Grande Guerra del 1915-18, l’Italia è fatta, ma non basta. Occorre dare al coacervo di storie diverse un’identità. Innanzi tutto  dare  una lingua, ancora letteraria, uno Statuto di Regno costituzionale [ il Re regna ma non governa], una fede che del resto già tutti i contesti avevano, anche se la fede patriottica era quella  di un’élite liberal-massonica che doveva tutto dominare: l’economia, le istituzioni,la cultura. Se i cittadini europei e gli stessi italiani  fino a quel momento ruotavano intorno al campanile della chiesa dalla nascita alla morte, ora doveva essere lo Stato liberal-massonico a porre le basi per cambiare la storia. Si comincia con lo statuto comunale, si prosegue con la scuola, si debbono mettere le basi per controllare la società statuale laica con le forze dell’ordine non solo per reprimere i disordini di varia matrice, ma per dare sicurezza ai cittadini. Lo Stato c’è e ci dev’essere non solo giuridicamente, ma anche “fisicamente” con le costruzioni murarie in tutto il territorio nazionale che ricordasse ai cittadini che lo Stato era presente e forte e capace di reprime insurrezioni e disordini di ogni genere. Insurrezioni per un ritorno al passato, azioni contro la legalità a fine di lucro personale o di banda, doveva essere repressa con pugno di ferro. Per raggiungere questi scopi occorreva dare una forte identità ai tuttori dell’ordine in tutti i campi basilari: Le Regie Guardie di Finanza per tutelare i diritti fiscali dello Stato,I Reali Carabinieri che facessero rispettare l’ordine ai facinorosi, la Polizia che tenesse d’occhio in appoggio alla magistratura  le potenziali azioni eversive, le Forze di mare per tutelare gl’interessi della nazione nelle stesse vie del mare. I vertici di ogni ministero dovevano essere rappresentati anche alla base. Con queste ragioni si spiegano a oltre una decennio dall’Unità le costruzioni delle Scuole-Comuni, delle Caserme in tutti i centri abitati e con particolari dotazioni in quelli il cui territorio oltre che vasto poteva offrire il destro ai facinorosi per compiere ogni genere di delitto.
Del resto la presenza dei Dragoni [Carabinieri ante litteram] dislocati in vari centri anglonesi  e galluresi e nell’oristanese aveva dato buoni esiti contro i disordini causati dalle fazioni nobiliari  e dai loro seguaci.
Il Settecento nelle regioni citate come documenta in due studi magistrali Maria Lepori col venir meno della potenza spagnola e l’ingresso del Regno Sabaudo aveva trasformato in paesi da Far West i nostri centri abitati. Se a Chiaramonti se ne davano di Santa Ragione i Tedde e i Delitala, imparentati tra loro, i Martesi Sanna e Dettori e i Nulvesi ugualmente Tedde e Delitala non erano da meno. Tra questi brilla tra tutti Giovanni Fais che prende moglie a Chiaramonti, prolifica tranquillamente,  arringa i chiaramontesi perché non pagassero i tributi feudali, e si difende coraggiosamente dall’attacco di Antonio Tedde al “Castello” di Chirralaza e qualche tempo dopo presso Trinità d’Agultu sul Monte Cuccaru sfuggendo  ai dragoni e ai nazionali sardi e beffandosi di loro grazie alla connivenza dei ploaghesi.
Sarà successivamente il Fascismo a trasformare lo Stato liberal massonico in Stato Etico, quasi un’entità religiosa come sostengono oggi gli storici più accreditati.
Fatta questa necessaria e doverosa premessa, pubblichiamo volentieri quanto ha detto il relatore Claudio Coda, nel momento in cui la vecchia caserma si trasforma in centro culturale. segno e simbolo della trasformazione della società che deve puntare più che sulla repressione sulla crescita culturale dei suoi cittadini.
Se finora si è dovuta usare la poco capiente   sala consiliare per le manifestazioni culturali ora
finalmente, grazie all’interessamento dell’amministrazione passata, capeggiata dall’Ispettore di Polizia di Stato ed ex consigliere regionale  Alessandro Unali [2019-2023]che ha lavorato. sodo e in  in silenzio, Chiaramonti si è dotato di un punto di riferimento culturale e democratico  che, attivato con oculatezza e da personale idoneo e già sperimentato in organizzazione culturale del paese, potrà dare a questa comunità un respiro democratico essenziale per andare avanti egregiamente.
Ringrazio la prof. Andreina Cascioni per avermi dato le riprese dei locali e dei partecipanti all’inaugurazione.

 

Commenti sono sospesi.

RSS Sottoscrivi.