Categoria : eventi luttuosi

“Antonio Fois, noto Antonello, (Sassari 1942-2022): un amico sincero, generoso, marito e padre esemplare e affettuoso, se n’è andato.” di Angelino Tedde

Ho conosciuto Antonello, se non ricordo male, ai primi degli anni ottanta del secolo scorso. Erano in piena attività le cooperative edilizie. Si presentò proponendomi delle polizze vita. Lo salutai e lo lasciai parlare e mi convinse. Parlava con calma ed era convincente. Credo di non aver fatto mai tante polizze quanto con lui nel periodo florido della mia vita. Anni dopo le dovetti spegnere e lui con la solita gentilezza mi fece recuperare i soldi spesi.
Ma la nostra conoscenza si fece più profonda quando coinvolto da amici nuoresi e da un bravo prete della Missione coinvolsi anche lui nel movimento dei Cursillos de Cristiandad,un movimento cattolico di origine spagnola in cui si entrava facendo una settimana di ritiro tra canti a preghiere e meditazioni tenute dagli stessi componenti laici del movimento in qualche località lontana dal rumore cittadino e che poteva favorire la meditazione sulla vita spirituale.
Mi pare che in quell’occasione questi piccoli corsi di cristianità li facemmo alla Madonnina di Santulussurgiu. Era un modo per riscoprire la fede in un mondo che si andava inaridendo con una mondanità incontrollabile. Furono giornate indimenticabili! Diventammo amici di famiglia perché successivamente anche la cara Antonella, sua moglie, frequentò con la mia consorte lo stesso corso.
Oltre ad essere il mio subagente di di fiducia delle assicurazioni divenne uno degli amici più cari, fedeli e generosi che ebbi a incontrare nella mia vita.
Scoprimmo subito che avevamo una benefattrice in comune, io all’Istituto e lui quando entrò a lavorare alle poste italiane. Si trattava di Donna Laura Segni. Antonello, infatti, fece per vent’anni il dipendente postale e poi, andato in pensione, lavorò sul  campo delle assicurazioni con profitto. Erano anni di ripresa economica, forse tra i più brillanti del secolo scorso. Si costruì una casetta in una campagna in agro di Usini e quella divenne per anni l’oasi d’incontri conviviali, ma anche di discussioni a vasto raggio, visto che potevamo stare allegri e a volte l’allegria ti porta a discutere di tutto: dalla creazione del mondo alla sua fine ingloriosa, dalla teologia alla filosofia, dal cibo alla bevanda, bandite le discussioni politiche. Oggi da modesto storico posso definire quel periodo il Salotto de su Chercu. Col tempo, date le diverse esigenze delle famiglie che c’incontravamo in quel salotto, con i problemi dei figli e col cambiamento del clima storico, il salotto andò sciogliendosi, ma  gl’incontri conviviali nelle rispettive famiglie continuarono sebbene rarefacendosi.Il nostro trasferimento in paese poi ci separò dagli amici di Sassari e in un certo senso, a parte qualche telefonata, non ci sentimmo come una volta, colpa anche delle condizioni di salute e della scomparsa di altri.
Ora se ne va anche Antonello e avremmo voluto essere accanto alla moglie e ai due figli, Fabio e Daniele e alle rispettive famiglie e ai nipotini, ma la pandemia ci ha negato anche l’ultimo saluto come purtroppo è avvenuto anche per gli altri amici. Tutto questo non m’impedisce però di sentirmi vicino  alla cara Antonella, ai suoi figli e nipoti e ai parenti tutti. Da qui questo ricordo affettuoso per Antonello. Ho trascorso tempi burrascosi e lui mi è stato sempre vicino. Ho avuto bisogno di aiuti e lui mi ha soccorso. Non mi ha mai voltato la faccia. Mi è stato sempre accanto, solidale e sempre fedele nell’amicizia. Un amico speciale per il quale sento di pregare intensamente.
Non giudicava Antonello, soccorreva, sorrideva e diceva:-Se hai bisogno io ci sono!- Era così con tutti, amici e parenti: pronto a soccorrere e a lenire come deve fare il buon cristiano. Gesù ha detto che non è venuto per i sani, ma per gli ammalati. Non è venuto per la gente perbene, ma per gli umili.
Antonello aveva trascorso in Piazza Tola un’adolescenza e una giovinezza allegra e spensierata, ma aveva sempre badato a non travalicare mai  la legge. Scanzonato si, ma nei limiti della buona educazione. Sempre gentile con tutti. Aveva conosciuto la sua futura sposa in quegli anni giovanili e gli fu sempre fedele e devoto. Ha avuto due figli intelligenti che si sono fatti strada nel lavoro e lo hanno onorato. Non si è mai vergognato di stare accanto, agli amici e ai parenti qualunque fosse la loro vicenda triste. Un uomo comune né titolato né di alti studi, ma di buon senso e buon cristiano.
Giusto come amici abbiamo riso, pregato e meditato insieme. Il cristianesimo e il piccolo corso di cristianità non è un luogo o una serie di scene di musonerie.
In quest’ultimo periodo della sua vita non è mancato il calvario: una malattia che non lascia scampo lo ha tormentato per un pò di tempo, in associazione con la passione, crocifissione e morte di Cristo. Con questo stato d’animo è stato ricoverato e da solo se n’è andato verso il Cielo per continuare a cantare il bel canto popolare dei corsisti di cristianità con gli amici che lo hanno preceduto: De colores,
De colores se visten los campos en la primavera.
De colores son los pajaritos que vienen de afuera.
De colores es el arco iris que vemos lucir.
Why por eso los grandes amores de muchos colores
Me gustan a mí. (Repeat)


Canta el gallo,
Canta el gallo con el quiri, quiri, quiri, quiri, qui,
La gallina,
La gallina con el cara, cara, cara, cara, cara,
Los polluelos,
Los polluelos con el pío, pío, pío, pío, pi.
Why por eso los grandes amores de muchos colores
Me gustan a mí. (Repeat)

Mi auguro che i fratelli del Cursillo,  già passati a miglior vita, accolgano Antonello con questo canto che tante volte ha cantato insieme a tutti noi.

Nato a Sassari il 14 settembre 1942, a Sassari è morto il 14 febbraio 2022: a settembre avrebbe compiuto ottant’anni.

 

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