Categoria : narrativa

“Le olive fuggitive” di Alfredo Crispo

Le odiavo da ragazzo le olive fuggitive… oltre che fuggitive erano anche insolenti, perché riuscivano ad evitare la cattura più di una volta!

Due sono le possibilità di scampo  della drupa al frantoio: la resistenza cocciuta sull’albero oppure il rimbalzo sulla rete come se fosse una  palla da tennis.

Si è vero, la mia inesperienza contava molto e dove arrivava la forza della pertica, non arrivava la mia abilità nel posizionare la rete sul terreno; quelle furbette cadute a pochi centimetri dalla libertà deviavano ovviamente al di là della rete e si nascondevano nel prato; sciocche pensavo… le ghiandaie o i piccioni avrebbero assaporato la polpa che serviva alla mia molitura.

Non ero ancora esperto di biologia della pianta e degli uccelli e non sapevo che il nòcciolo avrebbe superato indenne l’apparato digerente dei volatili; non immaginavo che le ghiandaie lo avrebbero trasportato altrove e liberato dando a quella oliva una possibilità più nobile di quella da me proposta: la vita!

Immaginerete che, adesso che sono meno impulsivo e più maturo, quando in tempo di raccolta mi imbatto nelle discendenti delle olive fuggitive, non mi arrabbio più… anzi sorrido e non perdo più tempo ad inseguirle, a catturarle; non mi sento più il re degli animali voraci sul tetto del mondo, ma rifletto anche di altro…

Mi sono chiesto giorni fa: oltre alle olive, c’è stata qualche altra creatura che nel corso della mia esistenza ha cercato di sfuggire al destino che avevo in serbo per lei?

Vi assicuro che non è mai successo che io abbia preso un amore stanco di me ed in fuga, con la pertica o che lo abbia intrappolato in una rete… per farvi sorridere; e non lo ho nemmeno portato in frantoio!

Ma il ricordo triste e malinconico della perdita, il famoso “lutto da elaborare” è rimasto per anni nella mia memoria; ebbene la volete conoscere la lezione che ho ricevuto dalle olive ribelli quale è?

Tutti hanno diritto a fuggire da un destino che non gli appartiene, ed il dolore di chi è abbandonato deve essere sempre inferiore alla felicità ed alle possibilità di chi è scappato.

In fondo la quantità di olio che si ottiene da un’oliva ribelle corrisponde all’amore che si ottiene da chi non ti ama; viva la libertà di fuggire, viva il nòcciolo che diventa vita, viva le ghiandaie, viva l’amore vero e corrisposto!

 

 

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