“Pensieri e riflessioni in attesa della Pasqua” di Ange de Clermont
Ieri sera la Via Cruci in una Piazza San Pietro deserta mi ha commosso, commentata da carcerati le cui storie sono da brivido.
Noi non ci pensiamo, ma il calvario ha una continuazione negli esseri umani. Cristo ha sofferto, è morto e risorto circa 2020 anni fa, ma il suo calvario continua. in questa povera umanità senza riposo.
Tutti gli uomini, al di là del loro professato credo, sono portati dal fatto stesso di esistere, volenti o nolonti, a percorrere il loro calvario con le flagellazioni, le fustigate, le cadute e, infine, con la morte la crocifissione non metaforica, ma reale sul proprio corpo. Non valgono stati sociali, ricchezze, benessere per evitare il calvario. Direi che è quasi una legge di natura. Cristo, tuttavia, con la risurrezione ci ha dato speranza sia per il vivere sia per il morire. Questo ci deve confortare nel ciclo del tempo e della vita. Questo ci deve consolare dalla nascita alla morte. Cristo con la risurrezione ci ha dato la speranza che va alimentata e accolta, solo chi muore come Giuda, disperato, è senza speranza né su questa terra né nella dimensione spirituale.
Come ci dai l’anima per respirare, Signore, donaci la speranza per percorrere i difficoltosi sentieri della nostra vita e in particolare questi che stiamo percorrendo nel lutto e nel pianto.
Come ci dai lo spettacolo incantevole dei paesaggi terrestri e marini, donaci un cuore che sappia sperare in una vita migliore per la nostra tormentata umanità.