“Il lascito di Donna Lucia Delitala y Tedde,cognomi paterni, Tedde y Delitala, cognomi materni” di Angelino Tedde
A proposito del Collegio gesuitico di Ozieri scrive Alessandro Monti che detto collegio fu fondato dalla città che si accontentò della residenza di 5 padri, ma è ritenuto anche vero fondatore Don Giovanni Tola che il 20 luglio 1690 donò mulini vigne e tanche e più tardi altro, ma quest ‘ ‘altro’ che i padri non poterono mai avere per le cause legali che svariati enti e persone fecero loro.
Per fortuna la loro chiesa e altri locali poterono essere costruiti grazie “al pingue legato fatto con testamento da Donna Lucia Tedde di Chiaramonti il 16 febbraio 1755.” Chi c’informa del “pingue” legato è Don Bernardino Pes, Censore di Chiaramonti, che il 2 novembre del 1762 scriveva che
” la fu Donna Lucia Tedde di questa villa a favore del Collegio di PP. Gesuiti della villa di Ozieri ha lasciato un legato di terre case e bestiame che si reputa di un valore tra i cinque e i seimila scudi”.
Proseguendo. “Lo stesso collegio ha posto a capo della vasta azienda un Fratello coadiutore che accudisce alla fruttificazione di quel lascito e con ciò si va notevolemten accrescendo tanto più che di tutto quello che egli lavora e gli altri lavorano in società con lui si rimettono le decime. Il coadiutore ha già avuto cura di fare acquisto di altre terre in favore e a nome di esso collegio.”
Annotazioni. Da questo brano del testamento si evince quanto la nobildonna chiaramontese ha dato ai Gesuiti, ma anche che al 2 novembre del 1962 lei era già morta. Cadono le altre ipotesi della data di morte, per cui lei è sicuramente deceduta sia per morte violenta sia per morte naturale entro il 1760, entro tre mesi occorreva iniziare a compilare l’inventario dei beni mobili e immobili e vista l’entità del patrimonio e altri lasciti non vi è da meravigliarsi che abbiano impiegato più di un anno. Certo è però che la donna al 2 novembre 1762 non era più in vita.
Altra osservazione per il mio amico esperto di Gesuiti e altro, il compianto Turtas scrive che nel collegio c’era la classe di abbecedarios, ergo arrivavano anche degli analfabeti.
Per maggiori curiosità del collegio si veda Raimondo Turtas in 450 anni dei Gesuiti in Sardegna in Accademia-Edu.
Nella foto l’antico Collegio dei Gesuiti.
Riferimento bibliografico
Alessandro Monti, La Compagnia di Gesù nel territorio della provincia torinese, Chieri 1915, II, pp. 383 ss.