“Cimitero monumentale di Chiaramonti: da documenti e da memoria familiare apprendiamo con certezza che l’angelo monumentale della tomba Schintu-Marcellino è di Arturo Dazzi e quella della tomba Madau-Franchini è con certezza di Giuseppe Sartorio come ipotizzato” di Angelino Tedde
Nel saggio di Simone Unali e Francesco Dettori, Chiaramonti. Le chiese e i cimiteri, Nuova Stampa Color, Muros (SS) 2017, pp. 160 €. 15 sono stati illustrati, da p. 91 a p. 160, i cimiteri e in particolare le tombe monumentali del settore storico del camposanto di Chiaramonti.
Le tombe più rilevanti fatte edificare dalle famiglie aristocratiche e borghesi, in ordine, a partire dall’ingresso della parte destra del muro di cinta appartengono alle famiglie Madau-Franchini, Lezzeri-Tedde, Grixoni- Falchi-Madau, Quadu, Franchini-Solinas, Falchi-Madau, Madau-Franchini bis, Ferralis-Madau, Schintu-Marcellino, Macciucciu sono quelle di maggior pregio perché progettate e arredate con sculture dai grandi scultori Giuseppe Sartorio (1864-1922), Antonio Usai [allievo del Sartorio] (1873-1949), Lorenzo Caprino, scultore sassarese formatosi in Roma [del quale ignoriamo data di nascita e di morte].
Segue l’epigrafe e il ritratto del sacerdote Giovanni Maria Quadu firmato alla base della balaustra arabescata da Antonio Usai, mentre la tomba del giovane ventenne Franchini-Solinas è firmata da Giuseppe Sartorio. Segue con un deciso essenziale stile la tomba dei Falchi, [di cui ancora ignoriamo l’autore], più avanti la tomba con fine bassorilievo dei Falchi-Polo [di autore ignoto]. Questo nostro breve contributo nel periodo in cui si festeggiano i santi non canonizzati e si commemorano i defunti ha lo scopo di aggiungere, desunto da fonti certe, altri due autori certi a quelli già conosciuti.
Da fonti della famiglia Marcellino abbiamo appreso che l’angelo monumentale posto sulla tomba Schintu-Marcellino è opera dello scultore neoclassicheggiante Arturo Dazzi (1881-1966), mentre l’ipotesi avanzata per la tomba dei Madau-Franchini, era che fosse di Sartorio, ora da fonti della famiglia apprendiamo che è con certezza dello scultore ben noto Giuseppe Sartorio, del quale reiteriamo la fotografia già pubblicata in questo blog da parte dell’autrice del contributo su Sartorio.