Antonino Pilo, l’artista in rame lascia Chiaramonti dopo 32 anni di residenza e 18 anni di artigianato artistico di Ange de Clermont

Hotel Punta negra FertiliaNella piazzetta costituita da un lato dal palazzo comunale, dall’altro dalla Casa Truddaiu, esattamnte in via Fratelli Cervi, di fronte alla Casa Carboni-Eredi, è sceso da qualche giorno il silenzio. Dopo il trasferimento del medico di famiglia, la scomparsa di Giuliano Truddaiu e della moglie Enedina Monni, la scomparsa di Mario Piras, la piazzetta tace del tutto, data l’odierna partenza della famiglia Pilo; tra nonni, figlie, genero e nipotine vengono a mancare a Chiaramonti ben sette persone di colpo.
Sintino -artigiani all'operaNon si sente più il picchiettìo del bulino sul rame né si vedono  prendere forma braccialeti e orecchini in rame e in ottone, lampade in forma di sole, visi su quadretti e tondini, pesci e barchette simili ai bronzetti nuragici e tantissimi altri oggetti che la fantasia dell’artista Antonino Pilo sa forgiare con grande maestria. I passanti amici e i frequentatori della bottega, ammiravano in silenzio o facendo i complimenti, quasi fosse una routine per Antonino che sa districarsi col legno, col ferro, con l’elettricità e l’informatica, ma anche con le soffittature in legno, con artistici armadi  a muro, col placcaggio in pietra e con i più vivaci colori delle pareti della casa che lascia.
caneSarà presente alle mostre delle sagre cittadine e  paesane a Sassari e in Gallura e in altre zone della Sardegna, ma per molti chiaramontesi resta un artista sconosciuto. Hanno perso l’occasione gli alunni della scuola primaria e secondaria di vedere come si lavora il rame e i chiaramontesi tutta l’oggettistica che l’artista ha saputo e sa trarre dalla sua vivace fantasia. Noi, una volta scoperto l’artista, l’abbiamo incoraggiato leggendo nei suoi lavori i guizzi originali dell’arte.
Collana DSCN7568Abbiamo curato anche un breve profilo biograficoartisticohttps://www.accademiasarda.it/2009/08/antonino-pilo-artista-in-rame/ nel nostro blog e siamo ancora increduli per questa definitiva partenza da Chiaramonti. Avremo certamente modo di vedere ancora i suoi lavori, ma non li vedremo nascere come è  stato per questo ultimi anni da quando abbiamo scelto come residenza abituale il nostro paese natale dove l’aria e l’acqua sorgiva offrono un buon ristoro alla nostra salute non solo fisica, ma anche spirituale. Avremmo potuto essere il paese dai numeri civici in rame, dalle targhe delle istituzioni pubbliche in rame, ma non abbiamo saputo cogliere l’occasione così come è capitato e continua a capitare per i fratelli Spanu che hanno lavorato e Augusto  continua) a lavorare l’erica, mentre il minore  dei fratelli, Franco,  prosegue la produzione delle leppe originali artistiche. Tom Spanu se n’è andato, ma non mi risulta che abbia fatto una sola mostra di pipe d’erica a Chiaramonti dove pure era nato, il fratello che con il ciclo produttivo dell’erica potrebbe presentare un’aula didattica non è mai stato visitato da un scolaresca che tra le opere d’arte ha il piacere di godersi ogni estate l’ombra di  due olivastri plurimillennari.

Un tempo in paese si organizzavano mostre di pittura e di scultura, ma anche quelle son finite. Per fortuna le figlie di Angelo Truddaiu organizzano ogni anno il memorial del padre a Funtanazza. Credo che se gli amanti dell’arte promuovessero accanto a tante sagre anche alcuni giorni di “Arte e Artisti” non farebbero male.

All’amico Antonino che si è  trasferito a Sassari auguriamo ogni bene e fortuna artistica ed esistenziale che, data la sua età ancora giovane, le occasioni non gli mancheranno. Chiaramonti potrà ancora recuperare con l’invito ad una mostra del rame e di altre materie di potenzialità artistiche.

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