Categoria : cultura

Michele Giua di Paolo Amat di San Filippo

Giua con dedicaMichele Giua nacque a Castelsardo, il 26 Aprile 1889 da Lorenzo e da Paolina Bitti. Conclusi gli studi secondari a Sassari, frequentò l’Università di Roma dove si laureò in Chimica Pura nell’Anno Accademico 1910-1911 col professor Giulio Bargellini. Nel 1911, un anno dopo la morte di Stanislao Cannizzaro, fu promotore, nell’Istituto Chimico di Via Panisperna, di una cerimonia solenne in onore del professore defunto, durante la quale, facendone la commemorazione, ne scoprì il busto.

Nel 1911 un suo articolo dal titolo: “La radio-attività e le teorie scientifiche ”, fu pubblicato nel quarto numero del periodico Pagine Libere.

I risultati dello studio sulla sintesi d’alcuni derivati del naftalene, argomento della sua tesi, gli consentirono di frequentare nel semestre invernale 1911-1912 presso l’Università di Berlino, il Laboratorio di Chimica Organica del celeberrimo professor Emil Fischer.

Dal Maggio 1912 al Marzo 1915 fu Assistente nel Laboratorio di Chimica Industriale della Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri di Milano diretto dal professor Ettore Molinari, contemporaneamente, a Milano fu consulente della Società Italiana Prodotti Esplodenti (SIPE).

Dal 1915 al 1917 fu Assistente a Roma, prima nel Laboratorio Chimico della Sanità Pubblica diretto dal professor Emanuele Paternò, e successivamente nell’Istituto Chimico dell’Università diretto dallo stesso professor Paternò.

Con la moglie Clara Lollini, chimico anch’essa, sposata nel 1913, pubblicò, nel 1914 per i tipi della Hoepli, il “Manuale delle acque minerali artificiali”, e nel 1915 sempre con lo stesso editore, la traduzione italiana della “Storia della Chimica” di Ernst von Meyer.

Nel 1916 conseguì la Libera Docenza in Chimica Generale presso l’Università di Roma e tenne in quell’Ateneo, nell’Anno Accademico 1916-1917, il Corso Libero di “Sostanze Esplosive”.

Nel 1917, sempre per i tipi della Hoepli, in collaborazione con la moglie, pubblicò il libro: “Combinazioni Chimiche fra Metalli”, che vinse il premio messo a concorso dalla Fondazione Cagnola, presso l’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere di Milano, libro che fu tradotto in inglese e pubblicato nel 1918, a cura della Chemical Society di Londra.

In quell’anno 1917 su proposta unanime della Facoltà Medica dell’Università di Sassari, fu incaricato, per gli Anni Accademici 1917-1918, 1918-1919, e 1919-1920, dell’insegnamento di Chimica Generale, e della direzione di quell’Istituto.

Nel 1919, sempre per i tipi della Hoepli pubblicò il libro: “Chimica delle Sostanze Esplosive”

Divenuto, nel 1920, Assistente del professor Felice Garelli, Direttore dell’Istituto di Chimica Organica Industriale del Politecnico di Torino, fu incaricato del Corso di “Chimica Organica” per gli Anni Accademici 1921-1933, esclusi i due anni, nei quali fu incaricato del Corso di “Tecnologie Speciali”.

In questo periodo fu l’autore di molte voci della corposa ” Nuova Enciclopedia di Chimica Scientifica, Tecnologica e Industriale” pubblicata a cura dei professori Icilio Guareschi e Felice Garelli.

Nel 1923, ancora per i tipi della Hoepli, pubblicò la traduzione dall’inglese del famoso “Trattato di Chimica Fisica” del Jones

Dal 1926 al 1933 tenne, presso l’Accademia e Scuola d’Applicazione d’Artiglieria e Genio di Torino, i Corsi di “Chimica Organica”, “Aggressivi Chimici”, e “Esplosivi”, e per la Scuola di Perfezionamento in Balistica e Costruzioni d’Armi e d’Artiglieria, annessa al Politecnico di Torino, il Corso di “Esplosivi di Guerra”.

Nel 1928 pubblicò, per i tipi della Rosemberg e Sellier di Torino, gli “Elementi di Chimica Organica”.

Nel 1930 fondò il periodico “ Rivista di Chimica Scientifica e Industriale”, che però non superò il primo anno di vita.

Nello stesso anno, in collaborazione con la signora Clara, pubblicò, ancora per i tipi della Rosemberg e Sellier, l’utilissimo piccolo “Dizionario Tedesco-Italiano per le Scienze Chimiche ed Affini”.

Negli anni 1932-33, pubblicò, per i tipi della Rattero di Torino, i tre volumi delle “Lezioni di Esplosivi ed Aggressivi Chimici” .

Negli anni 1933-34 ancora in collaborazione con la moglie pubblicò, sempre per i tipi della UTET il “Dizionario di Chimica Generale e Industriale” in due volumi, dizionario che fu ristampato dalla stessa casa editrice, in tre volumi, negli anni 1948-49.

Nel 1946, dopo la forzata inattività pubblicò, per i tipi della Chiantore di Torino, la “Storia delle Scienze ed Epistemologia”, “La Chimica e la Vita Organica”, la “Storia della Chimica”, e i “Ricordi di un ex detenuto politico”.

Nel 1955, la libreria Levrotto e Bella di Torino pubblicò le dispense del suo Corso “Chimica Organica Industriale: Esplosivi, Sostanze Coloranti, Materie Plastiche”.

Nel 1956, per i tipi della Vallardi di Milano, pubblicò “La Chimica nella Vita Sociale”.

Negli anni 1957-63 pubblicò per i tipi della UTET di Torino il “Trattato di Chimica Industriale” in otto volumi che, dopo la sua morte, rielaborato da alcuni suoi allievi fu ristampato dalla USES di Firenze in dieci volumi.

Nel 1963, Nicola Abbagnano nel secondo volume della sua Collana “Storia delle Scienze”, incluse la rielaborazione della “Storia della Chimica” del 1946, abbondantemente ampliata.

Oltre a 10 monografie riguardanti la Storia e i Fondamenti della Chimica, ad onta del lungo periodo di forzata inattività, il professore pubblicò, col suo nome 94 articoli, e altri 21, sotto la sua supervisione, col nome dei suoi allievi.

Fu relatore, dal 1951 al 1964 di ben 225 Tesi di Laurea, 70 delle quali sperimentali, e di 160 sottotesi.

Le sue ricerche sui nitroderivati aromatici e non, servirono, anni dopo ad altri scienziati, per formulare la teoria delle sostituzioni nucleofile aromatiche, e lo resero, anche all’estero, il più noto esperto d’esplosivi d’Italia. L’”Encyclopedia of Explosives and Related Items”, pubblicata, in dieci volumi, negli anni 1970-80 dall’Arsenale Militare di Picatinny, nel New Jersey, negli USA, lo menziona come tale.

Nel 1933 per essersi rifiutato d’iscriversi al Partito Fascista, perse il posto d’Assistente al Politecnico, e l’incarico d’insegnamento all’Università. Pur avendo, per la sua fiera decisione, perso il posto d’Assistente ordinario e l’incarico d’insegnamento universitario, la Scuola d’Applicazione e le Scuole Speciali Militari gli confermarono gl’incarichi d’insegnamento.

Classificatosi al secondo posto nella terna dei vincitori del concorso per la Cattedra di Chimica Generale dell’Università di Perugia, non ottenne la Cattedra.

Socialista per tradizione familiare e militante del Partito fin dal 1904, aderì al movimento antifascista torinese “Giustizia e Libertà”.

Arrestato, per cospirazione politica il 15 Maggio 1935, su delazione di Dino Segre, in arte “Pitigrilli”, fu condannato, il 28 Febbraio 1936 dal “Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato” a quindici anni di reclusione. Ne scontò otto di carcere duro nei penitenziari di Castelfranco Emilia, Civitavecchia, e San Gimignano.

Durante la sua detenzione patì tre gravi lutti, la morte del padre Lorenzo, quella del figlio Franco, e nel 1939, quella del figlio ventiquattrenne Renzo, Capitano delle Brigate Internazionali, caduto in Estremadura durante la Guerra di Spagna.

Nel 1945, nominato dall’ammiraglio Stone Presidente della Commissione d’Epurazione, svolse questo delicato incarico con grande senso di giustizia e d’umanità, alieno com’era da qualsiasi risentimento o desiderio di rivalsa.

Deputato alla Costituente, fu Consultore Nazionale e fu uno dei 75 che elaborarono la Carta Costituzionale.

Senatore del Partito Socialista Italiano nella prima e nella seconda Legislatura, fu anche Consigliere Provinciale a Torino.

Incluso nel 1948, per effetto della revisione del Concorso per la Cattedra di Chimica Applicata dell’Università di Genova, che era stato espletato nel 1936, giusta il D.L.L. 5 aprile 1945, n. 238, nella terna dei vincitori, fu nominato professore straordinario di Chimica Organica Industriale presso la Facoltà di Scienze M.F.N. dell’Università di Torino, il 16 febbraio 1949.

Conseguì l’ordinariato il 20 Marzo 1952; lasciò il ruolo per sopraggiunti limiti d’età nell’ottobre 1964; morì a Torino il 25 Marzo 1966.

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