Categoria : narrativa

“L’emigrazione di una gatta incivilita dal vicino di casa da basso al nostro belvedere” di Ange de Clermont

Da tempo avevamo tre gatti: la gatta madre e due figlie femmine, capitate un giorno nel nostro piccolo appezzamento-belvedere di 40 mq. Mia moglie, impietosita, ha cominciato a nutrirli ed essi si sono affezionati. Essendo selvatici non si sono mai lasciati toccare. Oltre alla selvatichezza dimostravano una timidezza patologica. Un destino baro ha voluto che la madre fosse graffiata agli occhi da qualche pretendente innamorato e da lei respinto, l’altra figlia fosse uccisa da un autista distratto e l’ultima è rimasta bianchissima e sola, visto che la madre non si è fatta più vedere.


Nel frattempo nelle nostre immense proprietà (40 mq) è comparsa affamata una gatta incivilita e gravida del nostro vicino da basso. La gatta era sempre affamata e allora la pietosa consorte ha cominciato a nutrirla. Per ricompensarci, dopo alcuni mesi dal parto, questa gatta quadricromatica pezzata ci ha portato il frutto dei suoi amori. Abbiamo nutrito anche questi, ma senza mai toccarli o prenderli in braccio e così son cresciuti selvatici contrariamente alla madre che si lascia carezzare e prendere anche in braccio, data l’educazione ricevuta dalla figlia del padrone da basso, che saputo del tradimento l’ha diseredata e non l’ha voluta più vedere.
Passati forse quattro mesi e cresciuti un tantinello il gatto e la gattina dei primi amori, eccoti la gatta incivilita nuovamente incinta e more solito, questa volta dopo un mese, ci ha portato due gattini, uno maschio tutto color crema e una femmina quadricromatica come lei. Per farla corta, la colonia della matriarca-gatta è cresciuta e oggi compresa lei costituisce una una colonia di cinque gatti da nutrire tre volte al giorno di crocantini a colazione, pasta con sugo e con formaggio a pranzo, polmoni di bue, offerti per omaggio alla signora, la sera. Inoltre avevamo una casetta dove i nostri amici hanno preso posto per la notte e quando il tempo si fa brutto. Questa volta tuttavia abbiamo preso tra le mani e nel grembo sia Cip sia Ciop, così abbiamo chiamato sia il gattino cremino sia la gattina quadricromatica per meglio addomesticarli. Resta solitaria la gatta bianca della prima emigrazione che la gatta madre non tollera, ma che mia moglie, giustamente vuole nutrire, perché timida, ormai sola e indifesa. Insomma la colonia è di sei gatti sebbene la primissima gatta bianca timida e ormai sola si faccia vedere per mangiare, osteggiata e cacciata dalla gatta-matriarca ultima emigrata e prolifica oltre ch incivilita.
La consolazione per noi anziani è data dai due piccini che si rivelano docili, ma birbanti, che si lasciano prendere, ma che cercano di rovistare la casa dove con fermezza la consorte non vuole farli pascolare perché non vuole odori sgradevoli e sporcizia.
Questi due gattini oltre che bellissimi sono vivaci e scherzosi e cominciano a mangiare i crocantini oltre al latte materno.
Su questi due gattini hanno messo gli occhi tanto mia figlia quanto mia nipote, ma noi non vogliamo mollarli sia perché ci fanno tenerezza sia perché sono bellissimi.
Non staremo praticando la gattoterapia? Fatto sta che facciamo a gara per vezzeggiarli e per parlare di loro.

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