Le unioni o le convivenze tra persone dello stesso sesso e i loro pretesi diritti di Angelino Tedde

Gay-Pride1Nel corso delle nostra vita, ormai sulla strada degli 80 anni, abbiamo avuto l’occasione  di conoscere convivenze tra signorine e signorini, tra madre e figlio, tra padre e figlia, tra zii e nipoti, insomma tra le più svariate persone. Non siamo andati ad indagare e ad esaminare i rapporti intimi di questi componenti in unionme che come tali, intimi debbono restare, a nostro avviso.

Dal famigerato sessantotto francese però (ragazzze minorenni in fila per la deflorazione in quel bordello delle università), uomini dello spettacolo, in primo luogo, aristocratici e borghesi, alfabetizzati e letterati e cattivi maestri universitari hanno sentito il bisogno di far diventare pubblico ciò che è privato, narrando ai quattro venti le loro tendenze intime, anzi organizzando cortei e adunate di fascistica memoria, nudi e  semivestiti, con approcci pubblici riservati alla sfera intima. Queste manifestazioni non ci sono piaciute, sono state di cattivo gusto, ma soprattutto si sono svolte con fare arrogante.
Si è inventata l’omofobia che spesso sconfina col bullismo con le persone più fragili e chissà quante altre fobie inventeranno ancora. Tutto questo non ci piace affatto. Sarebbe come mettere allo scoperto atti di sodomia, di orge, di zoorastria, di pederastia e di efebofilia e di cento altre  filie. Fatti salvi i diritti dei minori, ognuno nell’intimità, si comporti come meglio crede, possibilmente evitando contatti che producono malattie sessuali sia maschili che femminili  che per curarle si chiedono ingenti finanziamenti alla comunità nazionale.
Adesso, addirittura, si richiedono le convivenze omosessuali con maggiori  benefici che nascono dalle unioni naturali tra l’uomo e la donna.
Insomma si chiedono i matrimoni tra lesbiche e gay non accontentandosi delle convivenze e unioni cosiddette civili con i benefici della reversibilità, dell’eredità, addirittura delle adozioni di quei minori che in un regolare matrimonio si dicono figliastri e basta. In una parola, vantaggi superiori allo stesso matrimonio. Mi chiedo dove stiamo andando a parare e che cosa ci attende il futuro.
Forse aspettiamo che la signora padrona faccia la convivenza civile col proprio cane a cui lasciare l’eredità e la reversibilità e il signor cavallerizzo faccia l’unione civile con la sua cavalla “ricorderete l’uomo che voleva sposare la sua cavalla”per lasciarle una buona stalla, probabilmente un badante tuttofare e un procuratore per amministrare il suo patrimonio. Su questi orientamenti restiamo stupiti e non sappiamo più che cosa pensare.
Forse ci dobbiamo pentire d’esser campati troppo e di non essere adatti alla cosiddetta modernità.
La cosa peggiore però e l’arroganza dei paladini di queste tendenze che mettono a tacere chiunque parli contro questi orientamenti. Queste persone stanno diventando campioni di intolleranza e suscitano in chi le ha sempre rispettate un atteggiamento meno benevolo.
Insomma ci dicono che non abbiamo diritto di parlare, perché siamo dei moralisti bigotti e governati da una gerarchia civile e religiosa  che non deve intromettersi in queste faccende.
A questo punto si rischia di diventare cattivi e di non credere più alle buone intenzioni di questi eterofobici e di reagire adeguatamente. Alle persone omosessuali nel corso della mia esistenza, (credetemi ne ho incontrato tante), ho portato il massimo rispetto, anzi le ho pure aiutate, ma che adesso mi facciano vergognare perché sono un eterosessuale è il colmo.
Penso che queste persone debbano portare rispetto agli altri come lo pretendono per loro così come facevano i colleghi e gli amici omosessuali d’un tempo che da veri galantuomini e da gentildonne ricevevano il massimo rispetto, ma sapevano anche darlo.
Unitevi pure civilmente, prendetevi la reversibilità, l’eredità e tanti altri vantaggi sociali, ma non pretendete che la vostra unione riconosciuta dalla legge  si trasformi in un matrimonio ridicolo e da operetta.
Insomma gli amici eterosessuali, vedovi risposati, vivono con i figliastri senza nessun vantaggio o pretesa per questi ultimi, idem per le vedove, e voi pretendete sic et simpliciter che il figliastro o la figliastra  diventi figlia legittima di entrambi i conviventi con i relativi vantaggi? Volete pure trattamenti di favore? Chi siete? I superman della società?
Morto il genitore la figlia che lo ha assistito, rimane senza reversibilità, ma in campo lesbo-gay questa non può mancare.
Per ora non entriamo in merito alla mercificazione degli uteri, all’acquisto di gameti e ovuli dalle banche apposite, infischiandovi dei nascituri senza identità.
Ho visto troppe sofferenze da parte di figli abbandonati nei brefotrofi dalle madri senza nemmeno offrire un nome decoroso e che hanno passato la vita chiedendosi chi fosse la loro madre e chi fosse il loro padre. Persone adulte che passano la vita cercando la loro identità invano.
I bambini non si comprano come le barbie e come i gigetti perché sono esseri umani.
Un figlio o una figlia senza lavoro che convive con la vecchia madre   non ha alcun diritto di reversibilità e se c’è eredità deve dividerla  con i fratelli o le sorelle che non si curano dei genitori, mentre le coppie lesbo-gay le sistemiamo benino in caso di morte del convivente. E’ opportuno che ai gay e alle lesbiche si diano i riconoscimenti civili con i relativi vantaggi, ma che non si pretenda che si diano privilegi che nessuna unione, nemmeno quella tra un maschio e una femmina, ha.
Vedremo che cosa la lobby lesbo-gay riuscirà ad ottenere dai nostri senatori e deputati, tra i quali rilucono, sia i gay sia le lesbiche. In attesa di farci 6 anni di galera per aver scritto qust’articolo. Ricordatevi che il Sottosegretario Scalfarotto lavora notte e giorno, soprattutto la notte quando riesce a far passare leggi incredibili come quella dell’omofobia con pene severissime, forse andiamo verso la Repubblica Lesbo-Gay dove gli eterosessuali saranno messi in galera? Apriamo gli occhi prima che sia troppo tardi!

Commenti

  1. perche’ non hai pubblicato il mio commento?

    oreste detto Gavino
    Gennaio 30th, 2016
  2. Ho pubblicato ciò che ho trovato, miseria bara!

    Angelino Tedde
    Febbraio 3rd, 2016
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