Elegia in morte di Pallino di Ange de Clermont

 

Pallino (2005-2015)

Pallino (2005-2015)

Aih, Pallin, micio lucente e nero
Che per anni hai reso felice la mia vita
Correndo tra gli arbusti forte e fiero
Mi hai fatto sempre più l’anima ardita.

Di giorno addormentato sul divano
Di notte andavi a caccia al chiar di luna
E quante volte t’ho dato una mano
Quando ti negavan di varcar la cruna.

Quando passavi sopra gli alti muri
Avevi il portamento d’un sovrano
I passi e i voli eran sempre sicuri
E gli altri gatti si rodevano invano.

Ti stupivi estasiato all’ora del tramonto
Vedevi chiaro nella notte nera
Del freddo e del caldo non facevi conto
Miravi il panorama da mattina a sera.

D’estate avevi un bosco verdeggiante
A primavera amavi andar per prati
Talvolta ti comportavi da birbante
Alla bramosa cerca di grani salati.

Freschi tu li volevi e mai passati
E per quanto cercassi di rimestar le carte
Mi davi scacco matto a conti fatti
Astuto e diffidente usavi mente ed arte.

Nero come la notte era il pelame
Ma i tuoi gialli e abbaglianti occhi
Eran l’incanto del nostro reame
Per le stelle del ciel eran balocchi.

Esile e altero falcavi l’aria e il vento
E i passeri che toccavano il suolo
Finivan tutti secchi in pavimento
Né si levavan più ad alto volo.

La tua pazienza nel corso della caccia
Era più lunga dei topi di campagna
Il tuo sguardo per loro era una minaccia
E tu colpendoli facevi gran cuccagna.

Fedele come un gendarme francese
Ti presentavi a noi con la tua preda
E noi con voce e gesto assai cortese
“ Bravo sig. Pallino, ha ben fatto, ci creda”

Dopo l’approvazione a pieni voti
Volevi il premio per il tuo operato
Immantinente desideravi i cotti
E t’ingollavi tutto soddisfatto.

Sei stato sempre sano e operoso
Giammai noi avremmo pensato
Che ti portavi dentro un male ascoso
Giammai credemmo che fossi malato.

Hai passato felice dieci primavere
E dieci inverni hai sopportato
Dieci autunni con giornate sincere
Per dieci estati lieto hai sonnecchiato.

Ma l’altra sera nel belvedere amato
Quando la notte è scesa fredda e grigia
Hai pianto con grido disperato
Hai perso per sempre l’alterigia

E abbiam scoperto che ti eri ammalato.
Movevi sol le zampe anteriori
Nelle ultime il passo era bloccato
Ti raccogliemmo con battiti nei cuori.

Abbiam chiamato aiuto a destra e a manca
Veloce come il vento muove l’aria
Arrivata é zia Lalla dalla tanca
E ti ha condotto alla Veterinaria.

T’han visitato e t’han toccato il cuore
Trombo emolitico arterioso esatto
Ha sentenziato la brava dottore
E t’ha curato con gentile afflato.

Dieci giorni sei stato tra la vita e morte
Dieci giorni siamo stati in trepida attesa
Recitando le preci per la buona sorte
Iér all’una della notte l’anima hai resa.

Né sant’Antonio abate ci ha scoltato
Non son bastate le cure prodigiose
La padrona mille coccolo ti ha dato
Con parole con carezze amorose.

Ci hai lasciato tristi e senza voce
Ti abbiamo pianto con lacrime salate
Fino alla fine hai portato la croce
Abbiam perduto le tue sembianze amate.

Ti abbiam sepolto nel boschetto amato
Coi tuoi croccanti ed i tuoi balocchi
Il nostro cuore è ancora macerato
Ci mancheran per sempre i tuoi begli occhi.

Dolce Pallino, nobile ed altero
Nella tua corsa verso il Bel Giardino
Non obliar chi con fare sincero
Ti ha dato amore e ti è stato vicino.

Ricorda la tua madre affettuosa
La nonna che ti ha dato cibo e vita
Il nonno che ti ha dato libertà gioiosa
Al quale hai reso l’anima più ardita.

Riposa in pace nel tuo celeste impero
Della tua vita non obliare nulla
Sei vissuto con un piglio altero
Non hai oziato certo nella culla.

Ora goditi in pace il Mondo Nuovo
Con mille gatti e mille pantere
Non stare cheto accanto ad un bel rovo
Cavalca l’aria con quattro zampe intere.

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