Nella notte senza luna di Ange de Clermont

 

Nella notte senza luna
nella notte senza vento
non si va a cercar fortuna
senza provare spavento.

 

La mancanza della luce
nel terrore dei fantasmi
tutte le fanciulle induce
a provar del cuor gli spasmi.

 


Ma Tonietta, pur temendo,
nel bel mezzo della notte
lascia il letto e via correndo
va a cercare le sue cotte.

 

Ed allor che cosa avvenne
mia lettrice scatenata
all’impavida trentenne
mezzo sana e mezzo matta?

 

Leggi allor la fiaba nera
che una vecchia le contava
in sul fare della sera
mentre attenta l’ascoltava.

 

“Una volta c’era un uomo
in una città sbagliata
né di Bergamo e di Como
né di Roma e Macerata.

 

L’età sua era un mistero
nell’aspetto era anziano
dentro il cuor un giovin fiero
nella testa mezzo insano.

 

Di Verdina prese amore
e la sera e la mattina
gli batteva forte il cuore
quasi fosse una regina.

 

Nella notte senza vento
nella notte senza luna
risvegliato dal tormento
egli lasciava la cuna.

 

E correndo nella notte
alle poche stelle urlava
minacciandole di botte
ché l’amor lo tormentava.

 

Ma le stelle da lontano
lo lasciavano gridare
ritenendolo un villano
nel suo dire e nel suo fare.

 

L’uomo allora per dispetto
prese terra prese mare
e a Venezia con diletto
volle solo veleggiare.

 

Là conobbe una regina
bionda, dolce e innamorata
che somigliava a Verdina
da sembrare lei esatta.

 

L’uomo matto s’invaghì
e divenne suo scudiero
fino a quando lo rapì
dentro un vago cimitero.

 

 

Dove in lapide scolpita
ritrovò la sua Verdina
si voltò per la salita
scompars’era la regina.

 

Corse allor dallo spavento
l’uomo insano innamorato
e scomparve come il vento
e giammai fu ritrovato.”

 

Così narrano le fole
senza capo e senza coda.
O Tonietta, se ti duole
Lascia perdere la moda

 

D’ascoltare vecchie storie
Senza senso e senza testa.
Non cercar lontan le glorie
E nel tuo bel letto resta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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