Il triole RuFiCa fa trening di coraggio- di Ciccio Romano

Roma 15 dicembre, San Bacco Dahah, il giovane. Il giorno successivo alla staffilata su quel volto di cartone di Fini, il triole RuFiCa, si è incontrato nella cantina della Camera dei deputati, e dopo aver assunto, un goccio di vecchia romagna butòn ha giurato davanti ad una vecchia crosta degli Orazi di coalizzarsi in parlamento e costringere comunque alle dimissioni il governo BeBò. Tra i finiani però si diffonde il malcontento e si avvertono le prime frane. I tre direttori, per non dire dittatori, senza aver ascoltato gli organi competenti del loro partito han giurato, davanti ad una scodella di lata con dentro latte miele e farina, di restare uniti come i vagoni di un treno, di sentirsi cotidie, di pranzare insieme ogni venerdì carni magre, per non aumentare di peso, e di escogitare tutte le strategie parlamentari possibili per abbattere  il governo di BeBòIl Ca, richiamato dai Vescovi ha fatto finta di un’incipiente sordità, Fi, che in un sogno agitato ha dovuto scacciare l’anima di Mussolini, è dovuto ricorrere alla spremuta di limone, Ru ha litigato con la Palomba che gli ha urlato: – Non ti rendi conto che ormai siete ridotti a tre polli in un pollaio che fugge?-

Ogni richiamo, ogni squillo di telefono, ogni tenue ragionamento non è stato sufficiente perché i tre, mano nella mano, gridassero: – Te la faremo pagare Ramòn, te la faremo pagare, maledetto Nano!-

Qui Roma, cantina della Camera, Ciccio Romano, corrispondente da dietro una botte di vecchia romagna butòn. con etichetta nera.

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